Marco Giusti per Dagospia
paola cortellesi c e ancora domani 3
Incassucci, il martedì. Si sa. “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi vince ancora, 242 mila euro, 41 mila spettatori con 464 sale e un totale di 27 milioni 754 mila euro. E cresce il chiacchiericcio sul fatto che non sia un buon film e che non si possa dire. Uffa, ma questo cinema romano… Ma se fai 27 milioni non puoi non essere un buon film. Almeno per i produttori. La risposta? Fosse stato davvero buono non li avrebbe fatti. Il film dell’anno secondo i Cahiers du Cinéma, l’argentino “Trenque Lauquen” di Laura Citarella, scopro oggi che non solo è uscito in Italia, ma che ieri era 60° con 537 euro e 101 spettatori in una sola sala. Ma dove? Fateci sapere. Lo dobbiamo assolutamente recuperare.
Trenque Lauquen
Il “Napoleon” di Ridley Scott con Joaquin Phoenix perso sotto le gonne della Joséphine de Beauharnais di Vanessa Kirby, piace ai vecchi signori che ancora si emozionano di fronte alle battaglie ben ricostruite, ai cavalli colpiti in petto dalle palle di cannone e all’avvenenza delle attrici. E’ secondo, ben distanziato devo dire, con 127 mila euro, 18 mila spettatori con 432 sale, un totale di 5 milioni 779 mila euro. Terzo posto per il film concerto “Paolo Conte alla Scala”, 52 mila euro, 6.095 spettatori con 241 sale, un totale in due giorni di 84 mila euro. Quarto “Hunger Games La ballata dell’usignolo e del serpente” di Francis Lawrence con Rachel Zegler con 47 mila euro, 6.718 spettatori con 210 sale, un totale di quasi 5 milioni (4.996).
la guerra dei nonni
“Diabolik, chi sei?” dei Manetti bros è quinto con 26 mila euro, 4.363 spettatori con 298 sale, un totale di 385 mila euro. Magari funzionerà quando formerà una trilogia per le piattaforme. Supera però il civile e drammaticissimo film di Antonio Albanese, “Cento domeniche”, 25 mila euro, 4.336 spettatori con 231 sale, un totale di 1 milione 252 mila euro. Non è un film facile. Settimo posto per la riedizione in 4K de “I Goonies” di Richard Donner,, 20.816 euro, 2.819 spettatori in 161 sale, un totale in due giorni di 34 mila euro. Meglio, anche se di un soffio, del comico per anziani “La guerra dei nonni” di Gianluca Ansanelli con Salemme e Tortora, che ho visto ieri assieme a Paolino Ruffini al cinema Adriano di Roma.
LA CHIMERA
C’erano sette spettatori. Una signora rideva. Ha incassato 20.439 euro con 3.496 spettatori in ben 260 sale per un totale di 345 mila euro. Non è un successo per Medusa, che lo vedeva come un film “largo”, si dice così, per famiglia. Nono posto per il più serio “Palazzina LAF” di Michele Riondino, 19 mila euro, 3.269 spettatori con 82 sale (c’è una bella differenza), per un totale di 233 mila euro. Decimo popsto per il vecchio Godzilla, arrivato al 33° film della serie, “Godzilla Minus One”, molto amato dalla critica, meno dal nostro pubblico, 17.933 euro, 1.947 spettatori in 96 sale, un totalino di 94 mila euro.
home education le regole del male
11° posto per il film italiano più amato dalla critica internazionale e lanciata in questi giorni in Francia, “La chimera” di Alice Rohrwacher, 17.021 euro, 2.622 spettatori in 33 sale con un totale di 271 mila euro. Il pubblico italiano non lo capisce. Quando un film divide così tanto va assolutamente visto. Poi si può ragionare. Penso che le aspettative fossero più alte, ma non è un film accattivante per il pubblico italiano. 12° posto per l’horror calabrese distribuito dalla Warner Bros “Home Education” di Andrea Niada con Julia Ormond terribilmente ingrassata.
teresa saponangelo e christian de sica - i limoni d inverno
E’ il secondo film che ho visto ieri con Paolino Ruffini all’Adriano nella terribile sala 11. Eravamo in sette, ma tutti giovani, a parte me. Dopo 40 minuti che non accadeva assolutamente nulla, sento Paolino che russa pesantemente. Al 28° posto troviamo “I limoni d’inverno” di Caterina Carone con Christian De Sica e Teresa Saponangelo, 1.844 euro, 313 spettatori in 20 sale.
Il paese del melodramma
Mi ha ripetuto Christian, che abbiamo incontrato sempre ieri all’Adriano, andava a vedere “Napoleon” anche se cercavamo di portarlo a vedere “La guerra dei nonni”, che queste 20 sale danno il film a orari assurdi, alle 11 di mattina, alle 15. Così il pubblico, anche se fosse interessato, non riesce mai a trovare il film. 30° posto per “Il paese del melodramma”, l’horror parmense di Francesco Barilli con Luc Merenda che fa la morte secca, 1720 euro, 251 spettatori in 6 sale. Vabbé.
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