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PRONTO, CHI SPIA? – I MEMBRI DEL COPASIR VOGLIONO CHIEDERE CHIARIMENTI ALL’AISI, I SERVIZI SEGRETI INTERNI, PER IL CASO DEL DIRETTORE DI “FANPAGE”, FRANCESCO CANCELLATO, SPIATO CON IL MALWARE DI PARAGON – L’OBIETTIVO È OTTENERE UNA VERIFICA NEI DATABASE A DISPOSIZIONE DEGLI 007 PER CAPIRE SE DAVVERO IL NUMERO DI CANCELLATO NON SIA MAI FINITO TRA QUELLI “MONITORATI” – DAVANTI AL COPASIR, SIA I VERTICI DEI SERVIZI SEGRETI CHE IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO AVEVANO ESCLUSO LO SPIONAGGIO DI GIORNALISTI, MA…

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Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini e Valeria Pacelli per “il Fatto Quotidiano”

 

FRANCESCO CANCELLATO

C’è ancora un passaggio che alcuni membri del Copasir stanno pensando di fare prima di consegnare al Parlamento la relazione finale sul caso Paragon, dal nome della società israeliana produttrice del software trovato nei cellulari di attivisti e giornalisti. Ed è andare all’Aisi, i servizi segreti per l’interno.

 

Una delegazione del Comitato parlamentare che si occupa di controllare l’operato dell’intelligence italiana si recherà infatti negli uffici degli 007 per alcune e definitive verifiche sulla vicenda del direttore di Fanpage Francesco Cancellato: anche lui è tra coloro che sono stati avvisati da Meta della presenza di un virus sul proprio cellulare, proprio come è avvenuto anche per il fondatore della Ong Mediterranea Luca Casarini e altri attivisti.

 

BRUNO VALENSISE - FOTO LAPRESSE

Ma c’è una differenza non da poco. Perché nel caso di Casarini e altri, seppur nel segreto delle audizioni al Copasir, i servizi segreti hanno ammesso che erano loro a monitorarli, spiegando però che tutto è avvenuto rispettando la legge e solo perché vi era una ragione legata alla sicurezza nazionale. In particolare è stato ribadito che in questi casi le intercettazioni erano sempre state autorizzate dalla Procura generale della corte d’appello di Roma.

 

Quello di Cancellato, invece, è rimasto un mistero. Palazzo Chigi, quando era emerso il caso, aveva da subito messo nero su bianco che i servizi segreti non c’entravano nulla: si “esclude – era la nota – che siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence e quindi del governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124, compresi i giornalisti”. Concetto ribadito, nel corso delle audizioni al Copasir, dal sottosegretario Alfredo Mantovano e pure dai direttori di Aisi e Aise (i servizi segreti per l’estero).

 

alfredo mantovano al copasir - foto lapresse

E allora chi stava spiando Cancellato? Proprio per mettere fine alle polemiche che ne sono derivate, adesso, alcuni membri del Copasir stanno pensando di far svolgere ulteriori accertamenti. Una prima ipotesi, quindi, sarebbe quella di andare negli uffici dell’Aisi e chiedere una verifica nella strumentazione tecnica e nei database a disposizione degli 007 per capire se davvero il numero del giornalista non sia mai finito tra quelli monitorati. [...]

 

Non è finita. Al Copasir si ragiona anche su altro: la via potrebbe essere quella di fare in modo che lo Stato chieda a Paragon Solution di verificare nei loro database per vedere se si riesca a risalire all’autore del monitoraggio del direttore di Fanpage.

spyware Paragon

 

I rappresentanti di Paragon, auditi al Comitato parlamentare il 9 aprile scorso, hanno infatti sostenuto che l’azienda di Tel Aviv sarebbe in grado di rintracciare nei database le attività svolte con i propri sistemi, ma – si è specificato – questa è una verifica che può essere richiesta solo dai clienti.

 

E dunque, lo Stato italiano, che con Paragon ha rapporti (sospesi solo dopo l’esplosione del caso) da anni. Sono due infatti gli accordi stilati nel corso delle vecchie amministrazioni di Aisi e Aise e che costano, per entrambi, quasi 30 milioni di euro in totale per tre anni. Finora – almeno da quanto emerso – l’Italia non ha avanzato alcuna richiesta alla società. [...]

francesco cancellatoLO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPAbruno valensise in audizione al copasir - foto lapresse