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    SERIE DA PRENDERE SUL SERIO - "COPENHAGEN COWBOY", LA SERIE NETFLIX CHE RACCONTA LE VICENDE DELLA MISTERIOSA MIU, CHE SI AGGIRA NEI BASSIFONDI DELLA MALAVITA DANESE IN CERCA DI VENDETTA, HA STREGATO IL PUBBLICO - IL REGISTA, NICOLAS WINDING REFN (FAMOSO PER AVER DIRETTO "DRIVE" CON RYAN GOSLING) HA CREATO SEI EPISODI ATTRAVERSATI DA UNA TRAMA ESILE ED ONIRICA, CON ELEMENTI HORROR E SOPRANNATURALI, PREFERENDO L'UTILIZZO CREATIVO DI TINTE E COLORI PSICHEDELICI ALLA VIOLENZA E LO SPLATTER… - VIDEO


     
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    Matteo Sacchi per “il Giornale”

     

    Un viaggio molto cupo nella follia umana, soprattutto nell'insensatezza del desiderio e della follia del possesso. Il tutto raccontato con delle atmosfere cupe all'inverosimile e con un gusto per l'estetica barocca che finisce inevitabilmente per schiaffeggiare di continuo lo spettatore. Questo è il marchio di fabbrica della serie appena approdata su Netflix: Copenhagen Cowboy.

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    Girata da Nicolas Winding Refn e precedentemente presentata alla Mostra del Cinema di Venezia ruota attorno al misterioso personaggio di Miu, una esile ragazza vestita con una felpa blu e rossa che appare dal nulla, un enigma umano ambulante e silenzioso. Sembra avere poteri magici, non si capirà mai perché la gente lo crede, e per questo tutti la vogliono, soprattutto per usarla allo scopo di ottenere dei favori.

     

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    Non è chiaro se la ragazza sia una «strega» (la madre di certo l'ha venduta), potrebbe anche essere solo una donna sfruttata che ora cerca di fare girare la ruota a suo vantaggio. Sicuramente è in cerca di vendetta e se c'è una cosa che sa fare è picchiare durissimo. E quello che le capita è assistere a violenze che accadono a ripetizione. E il regista non ha mai bisogno di ricorrere allo splatter: bastano le tinte e i colori, a tingere ogni cosa di satura, esagerata e decadente malvagità. I sei episodi sono attraversati da una trama esile ed onirica che disegna una fiaba horror.

     

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     È difficile dire come questo monolite visivo e sonoro si inserirà nel mondo dello streaming. Di certo nessuno dirà che si tratta di una serie come le altre dal momento che sembra incastrarsi perfettamente tra Mulholland Drive di David Lynch e la serie The OA. Nicolas Winding Refn è uno dei registi più interessanti del cinema danese e declina la sua bravura a costruire quadri oscuri per narrare in questa serie la violenza sulle donne. Alla fine il tema (giustissimo) finisce per incastrarsi a volte a fatica con il cupio dissolvi che è la vera cifra della serie. Un cupio dissolvi in cui ogni immagine è perfetta. Ma sei episodi di lenta perfezione...

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