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MORIRE D’ALTRUISMO – ERIC GEBOERS, STAR DEL MOTOCROSS, È ANNEGATO NELLE ACQUE GELATE DI UN LAGHETTO PER SALVARE IL CANE CHE AVEVA REGALATO ALLA MOGLIE – SOPRANNOMINATO “MISTER 875”, AVEVA FATTO IL “TRIPLETE” DEL MOTOCROSS E IN BELGIO ERA UN EROE NAZIONALE

Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera

 

eric geboers con hana, il cane che ha salvato

Ha visto «Hana», la cagnolina trovatella che nemmeno una settimana prima aveva regalato alla moglie, cadere nelle acque gelide di un laghetto, a Mol, non lontano da Anversa, nelle Fiandre. Eric Geboers, 55 anni, leggenda belga del motocross, cinque volte campione del mondo, senza starci a pensare si è tuffato dalla piccola barchetta con cui era uscito a pesca. Erano circa le 10 di domenica.

 

Ma l' ex centauro, riuscito comunque a salvare il cucciolo, è stato trovato privo di vita dodici ore dopo dai sommozzatori dei Vigili del fuoco. Annegato, forse per un malore dopo essere stato trascinato nel fondo da un mulinello. L' allarme è stato dato da un amico di Geboers, uscito con lui in barca.

 

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Una storia che sta commuovendo il Belgio per l' altruismo mostrato nel salvataggio. Poi c' è anche il fatto che da queste parti il motocross è considerato «uno sport nazionale, praticato come il calcio - racconta Stefano Saragoni, direttore della rivista specializzata In moto -. Sono belgi i più celebri campioni del mondo: Roger de Coster, primo europeo a battere gli americani, poi Stefan e Harry Everts, padre e figlio che assieme vantano 14 titoli iridati».

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Geboers, una celebrità, era soprannominato «mister 875» dopo aver vinto, primo al mondo, in tutte e tre le cilindrate - la 125, la 250 e la 500 - «agguantando così un "triplete" unico» lo ricorda commosso Michele Rinaldi, ex iridato nella 125 - era il 1984 - che con il belga diede vita a infinite sfide. «Eric era un uomo corretto in pista e fuori - prosegue Rinaldi, oggi proprietario del Monster Energy Yamaha, team del mondiale motocross -, generoso e istintivo: non mi stupisce quel suo tentativo di salvare il cane».

eric geboers nel 1987

 

E appunto: la cuccioletta Hana era ospite in un canile per trovatelli, il «Bikers for animals» a Lelystad, in Olanda. È proprio il direttore del centro, Henk Femer, motociclista appassionato, a raccontare al Corriere che Geboers si era presentato «un paio di settimane fa, con la moglie, per chiedere un cagnolino da adottare. Ne ho tanti, preferisco darli ai motociclisti, gente giramondo come me».

 

La scelta è caduta su Hana perché qualche tempo prima un' altra cagnolina - sempre della stessa razza, la «Shiba Inu» - che avevano i Geboers era rimasta uccisa, travolta da un' auto. «Per questo Eric - racconta ancora Femer - aveva pensato di regalarne un' altra alla moglie».

 

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«Una storia che non può non commuovere» riflette ora Leonardo Caffo, filosofo e autore di apprezzati saggi sui diritti degli animali: «Eric si è gettato nel lago forte di una certezza istintiva - spiega Caffo, professore di Ontologia al Politecnico di Torino -, quella che per lui la sua vita e quella del cane avevano lo stesso identico valore. Ha dato per scontato che dovesse salvarlo».

 

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Non così deve averla pensata l' agente addetto alla sicurezza personale di Marcela Temer, moglie del presidente del Brasile. Lo scorso 22 aprile «Picoly», cucciolo della «First lady», le è sfuggito durante la passeggiata, finendo in un laghetto nei pressi del Palacio de la Alvorada, residenza presidenziale a Brasilia. Marcela ha chiesto all' agente di tuffarsi per salvare il cane, ma questi si è rifiutato. Così è stata direttamente lei a buttarsi in acqua per agguantare «Picoly». La persona di scorta è stata poi trasferita ad altro servizio.

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