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Alessio Poeta per http://www.gay.it
Inutile girarci troppo intorno: se pensi a Milly Carlucci, pensi soprattutto a Ballando con le Stelle, il varietà televisivo di mamma Rai giunto alla tredicesima edizione e ancora una volta punta di diamante e fiore all’occhiello del primo canale della Tv di Stato. Dal vivo Milly è più bella di come appare: semplice, essenziale e con un sorriso sempre per tutti.
Nessuno la teme, tutti la cercano ed è forse anche per questo che il suo programma riesce a battere una concorrenza spietata come quella offerta dal programma colosso di Canale5. Ed è da qui che parte la nostra chiacchierata. L’eterna lotta (mediatica) tra le due prime donne, diventata una telenovela senza colpi di share, appassiona tutti, ma non la stacanovista conduttrice.
Se Ballando con le stelle continua ad andar così bene, nonostante le tredici edizioni e nonostante i pochissimi personaggi commerciali di quest’anno, di chi è il merito?
Di tutto il nostro gruppo di lavoro che cerca sempre linee di racconto, e forme di spettacolo, che evidentemente incontrano il gusto e la passione del pubblico da casa.
Si è mai chiesta del perché, sui social, in molti godano delle sue vittorie contro Amici?
Sinceramente, no. Speriamo sia perché gli siamo simpatici e perché siano contenti per noi.
Alla conferenza stampa di Ballando ha ammesso di non essere in concorrenza con nessuno. Dall’altra parte, vista la sua affermazione, hanno confermato la sua stessa tesi poi, però, il prestigioso ufficio stampa di Betti Soldati, continua a parlare di vittorie e pareggi. Sono così necessarie tutte queste continue guerre al mezzo punto di share in più?
No, e le dirò di più: fanno anche un po’ sorridere. La vera competizione è riuscire a migliorarsi sempre. Il punto in più, o in meno, non può determinare vittorie o sconfitte. Non è una partita di calcio. Ognuno cerca di fare un bel programma e di interessare il proprio pubblico, ma si sa: noi siamo il Paese dei guelfi e dei ghibellini, di Bartali e Coppi e creare dualismi, a quanto pare, fa parte del gioco. Ma da parte nostra, mi creda, non c’è assolutamente nessuna concorrenza. Noi facciamo il nostro lavoro con passione e siamo grati al pubblico, e a tutti quei media, che ci stanno premiando puntata, dopo puntata.
Che ruolo hanno i social in questa ‘telenovela’ tra lei e la prima donna di Canale5?
I social vivono tutto con passione e hanno speso toni forti. Personalmente preferisco seguire i commenti sui nostri protagonisti che sono il cuore del nostro programma, insieme alla giuria.
Le polemiche le danno davvero così fastidio come sembra?
Dipende su cosa si polemizza. Se la discussione è se un ballo è sensuale, o meno, non ci trovo nulla di male, anzi: è divertente.
Lei nonostante sia un’istituzione del panorama televisivo nazionale, è un personaggio che diventa sempre più pop. La diverte questa cosa?
Moltissimo. Io adoro il pop.
Chi avrebbe tanto voluto, negli anni, come concorrente a Ballando, e che non è mai riuscita ad avere?
Tanti li ho corteggiati e hanno ceduto dopo diversi anni, tipo Bobo Vieri e Gianni Rivera. Così spero che gli altri, di cui non le farò i nomi, possano accettare nelle prossime edizioni. Il successo e la pulizia del programma fa si che stavolta siano gli stessi protagonisti a ripensarci e a dirmi: “Dai Milly, quest’anno lo faccio!”.
Si parlava tanto della d’Urso come ‘Ballerina per una notte’…
Tutto è nato da una battuta d Carolyn Smith. È stato solo un ‘pour parler’, visto che i suoi impegni non hanno permesso all’iniziativa neanche di essere presa in considerazione.
Quando Amanda Lear ha raccontato di esser stata chiamata per far parte del nuovo cast, e di aver rifiutato perché conscia di valer di più, cosa ha pensato?
Ah si? Non ricordavo di averglielo proposto, ma ora mi ha dato un’idea. Magari per il prossimo anno…
Perché non decide (quasi) mai di rinnovare la giuria?
Perché è la migliore al mondo!
Davanti alla giuria migliore del mondo, è raro vederla prendere grosse posizioni. Posso chiederle il perché?
Perché Ballando è uno spazio libero. Prenderei posizioni solo se ci fosse qualcosa di maleducato ed offensivo relativo alla persona. Cosa che da noi non è mai avvenuta. Al massimo si è criticato un ballo.
Il fatto che Mariotto sia stato chiamato come testimonial del Moige non la lascia perplessa?
E perché mai? Guillermo è una persona sensibile e intelligente.
Lei piace tanto alle famiglie, ma tantissimo anche al mondo gay. Si è mai chiesta il perché?
Non lo so, spero sia per il rispetto che ho per tutti.
Ha portato in Tv due uomini che ballano. C’è chi esulta per questa grande novità in prima serata, ma c’è anche chi ha gridato allo scandalo. Come vive questi due poli opposti?
Senza fare proclami, o metterci chissà quali medaglie, abbiamo vinto una grande battaglia di libertà, dando uno spazio importante ad una realtà che esiste nella nostra società e nel mondo della danza. E poi col passare delle puntante le distanze si sono accorciate, e anche chi aveva dei pregiudizi, come Zazzaroni, si è pian piano convinto che due uomini che ballano insieme possano fare spettacolo con classe ed eleganza.
Se la invitassero come madrina al Gay Pride accetterebbe?
Non credo di essere la persona più adatta, ma in ogni caso ne sarei lusingata.
Una donna politicamente corretta come lei, seguirebbe mai le orme di sua sorella per quanto concerne il mondo della politica?
No, io adoro fare quello che faccio! Amo lo spettacolo e soprattutto la direzione artistica. La parte progettuale e creativa è da sempre quella che mi affascina di più. Deve sapere che dietro un programma come Ballando c’è un grandissimo lavoro, fatto anche di piccole invenzioni ‘artigianali’ che rendono il nostro un lavoro bellissimo.
maria de filippi barbara d urso
Sono anni che porta avanti Ballando, ma non le piacerebbe voltar pagina e fare altro?
Ho fatto tante altre cose nel contempo. Un docu-film in tre puntate, su Rai5, con Giorgio Albertazzi. E poi ho anche condotto una serata magica, dal Colosseo, con Andrea Bocelli per Rai1. Ballando è il programma che amo di più in assoluto e che, detto tra noi, mi assomiglia davvero tanto.
Qualcuno di recente ha detto: “La Carlucci merita Sanremo!”. Lei ci pensa mai?
Beh, Sanremo è Sanremo, ma per farlo dovrei saltare Ballando. La sua preparazione mi impegna tutto l’anno e le due cose, ahimè, non sarebbero conciliabili.
E all’idea di abbandonare il mondo dei lustrini e delle paillettes, ci pensa mai?
barbara d urso maria de filippi
No, anche se mi piace molto lavorare dietro le quinte. Ho dei progetti che sto presentando e che mi vedono impegnata solo come autrice, come già avvenuto per ‘Bobo & Marco - i Re del ballo’, andato in onda su Sky.
Se Maria la invitasse mai come giudice speciale, ad una puntata di Amici, accetterebbe?
Come farei? Io il sabato sera lavoro.
Tutti i personaggi hanno infinite leggende sul proprio conto. Lei ne conosce qualcuna?
La verità? No!
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