evasione fiscale

“VITTORIO VALLETTA SI PREOCCUPAVA CHE IL SUO OPERAIO POTESSE ACQUISTARE LA 500; PER IL MILIARDARIO DEI BITCOIN L’OPERAIO PUÒ PURE MORIRE” – ALDO CAZZULLO CONTRO IL CAPITALISMO SCIACALLO: “L’UNICO MODO CHE GLI STATI HANNO PER MITIGARE GLI ECCESSI DELLA TURBOFINANZA È TASSARE I PROFITTI. PURTROPPO, L’EVASIONE E L’ELUSIONE NON SONO OGGETTO DI STIGMA SOCIALE. SONO APPROVATE E APPLAUDITE. SE MILIONI DI IMPIEGATI PERDONO IL LAVORO, INTRODURRE IL REDDITO DI CITTADINANZA È GIUSTO. MA SE LO PAGANO NON I PADRONI DELLA TECNOFINANZA, BENSÌ IL CETO MEDIO, È INGIUSTO. UN BUON PRIMO PASSO SAREBBE UNA LEGGE COMUNITARIA DI UNA RIGA, VALIDA PER TUTTI I PAESI DELL’UNIONE EUROPEA: I CITTADINI EUROPEI POSSONO VIVERE DOVE VOGLIONO, MA DEVONO PAGARE LE TASSE NEL PAESE DI CUI SONO CITTADINI”

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Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”

 

aldo cazzullo (3)

Caro Aldo, come da lei scritto l’AI sta riducendo drasticamente l’occupazione nel terzo settore, proprio quello che tutti gli schieramenti politici dicono di voler difendere. Sarò drastico, perché non vietare l’uso di un’AI che genera crescita del Pil ma al contempo disoccupazione e disparità sociale?

Giancarlo Di Gregorio, Passirano

 

Risposta di Aldo Cazzullo

Caro Giancarlo, vietare l’intelligenza artificiale per decreto non si può. Non si può neppure aumentare i salari per decreto. Il salario minimo può servire a spingere verso l’alto gli altri; ma temo che in Italia sarebbe aggirato con un ricorso ulteriore al lavoro nero.

 

evasione fiscale 3

Ha vinto il capitalismo, ha vinto il mercato, ha perso il comunismo, ha perso l’economia di piano. Meno male, aggiungerei. In un’economia di mercato, gli stipendi e i prezzi li fa appunto il mercato. Ma il capitalismo va regolato. La pecora non va uccisa ma tosata, per usare un’antica metafora. Il problema è che, se un Paese fa una regola che restringe la libertà assoluta del capitalista, il Paese accanto ne fa una per attrarre il capitalista in fuga. Concorrenza sleale.

 

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Dobbiamo poi intenderci sulla definizione di capitalista. È un imprenditore che produce e vende beni e servizi? O un pirata che traffica in criptovalute e si rifugia nei paradisi fiscali?

Il primo va incoraggiato; il secondo no. Noi facciamo esattamente il contrario. I redditi da lavoro sono massacrati dalle tasse. Le rendite no.

 

E qui veniamo al punto. La principale leva che gli Stati possono usare non sono i divieti; sono le tasse. La moderna tecnofinanza ha già dimostrato che, se potrà usare qualcosa — da ultima l’intelligenza artificiale — per massimizzare il profitto, lo farà, senza tenere in minima considerazione il costo sociale e le sofferenze umane che infligge. Vittorio Valletta si preoccupava che il suo operaio potesse acquistare la 500; per il miliardario dei bitcoin l’operaio può pure morire.

 

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L’unico modo che gli Stati hanno per mitigare gli eccessi della turbofinanza è tassare i profitti. Sembra un’ovvietà. Non lo è affatto. Purtroppo, l’evasione e l’elusione non sono oggetto di stigma sociale. Sono approvate e applaudite. Se milioni di impiegati perdono il lavoro, introdurre il reddito di cittadinanza è giusto.

 

Ma se lo pagano non i padroni della tecnofinanza, bensì quel che resta del ceto medio, è ingiusto. Un buon primo passo sarebbe una legge comunitaria di una riga, valida per tutti i Paesi dell’Unione europea: i cittadini europei possono vivere dove vogliono, ma devono pagare le tasse nel Paese di cui sono cittadini. Dite che ce la facciamo?