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MAIL - Dago, desolata imperversare ma Amanda Lear in memoriam Bowie non ha pronunciato una delle sue battute impagabili. "Non ero mai uscita con uno più truccato di me". Saluti & Baci, Diana C.
Leonardo Martinelli per www.lastampa.it
La storia con David Bowie era iniziata da alcuni mesi. «Fu il suo primo compleanno che trascorremmo insieme». Amanda Lear stasera è nella sua Parigi, in vena di ricordi. E alla mente ritorna quell’8 gennaio 1974 a Londra: lei e David. «Gli chiesi se conoscesse Fritz Lang e lui disse di no. Io ribattei che non era possibile. In un cinema di periferia proiettavano “Metropolis”. E allora, come regalo di compleanno, lo portai lì, a vedere quel film».
Gli piacque?
«Tantissimo. Dopo, volle sapere tutto su Lang e sull’espressionismo tedesco. Lui non aveva studiato molto. Ma, forse proprio per quello, aveva una curiosità culturale e intellettuale incredibile».
Come vi siete conosciuti?
«Si innamorò di una mia foto».
AMANDA LEAR SULLA COPERTINA DI ROXY MUSIC
In che senso?
«Avevo posato per la copertina di un disco dei Roxy Music, “For your pleasure”. Era il 1973: ero un po’ hitchcockiana, aggressiva, con una pantera al guinzaglio. Bowie vide quella foto e si fissò su di me. Mi voleva conoscere».
Lui come era a quei tempi?
«Nella sua fase Ziggy Stardust. Basta con i cantanti rock dai capelli lunghi e i jeans sdruciti: finalmente aveva portato in quel mondo un look diverso, dandy e raffinato. Era splendido».
L’incontro come avvenne?
«Lui stava sempre chiuso in casa, giorno e notte. E proprio una notte mi chiamò Marianne Faithfull. Mi disse: “Ti passo qualcuno”. Mi passò Bowie. Poco dopo mi ritrovai da lui. Marianne poi ci lasciò da soli».
Scusi, ma a quei tempi il cantante stava ancora con la moglie Angie?
«Manco lo sapevo. Pochi giorni dopo ero a casa mia con Bowie. Squilla il telefono ed era lei. Mi dice: “Sono la moglie di David, me lo passi?” Lì ho scoperto la sua esistenza. Dopo ci siamo conosciute e anche frequentate. Comunque il loro matrimonio stava finendo».
La sua relazione con Bowie quanto è durata?
«Più di due anni. Sono andata con lui da Londra a New York. E dopo a Berlino. Alla fine mi sono stufata di seguirlo. E poi lui era dipendente dalla droga, non era facile. Comunque gli devo molto. Fu lui a dirmi: “Hai una voce eccezionale, devi cantare”. Io non ci avrei mai pensato. E invece lui ci credeva davvero. Mi pagò corsi di canto e di ballo. Poi iniziai a cantare con lui, ho imparato tanto. Alla fine proprio in Germania incisi il mio primo disco. E lì ci lasciammo».
Lo ha rivisto?
«Mai. Lui era una persona particolare: misterioso, riservato. Comunque, non lo dimenticherò mai. Mi ha scombussolato la vita».
DAVID BOWIE E AMANDA LEAR13 amanda lear come eroe fumetti russi OKTOBRIANA david bowie 1973ca
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