DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA…
NUOVO VIDEO - LE IMMAGINI DELL'AUTO DI MICHAEL SLAGER CHE FERMA WALTER SCOTT, E LA SUA FUGA
VIDEO - IL FILMATO GIRATO DA FEIDIN SANTANA CON L'OMICIDIO DI WALTER SCOTT
VIDEO - L'INTERVISTA CON FEIDIN SANTANA, AUTORE DEL FILMATO CHE HA INCASTRATO IL POLIZIOTTO
1. IL RAGAZZO CHE HA FILMATO L’AGENTE: HO CAPITO CHE NON POTEVO TACERE
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Pochi secondi per decidere, con il pollice che accarezza il tasto «record». Quel sabato mattina Feidin Santana, 23 anni, era uscito per andare al lavoro. Alle 9.30, inizio del weekend: di solito tutto tranquillo a North Charleston, cittadina industriale, le guide dicono «operosa» sulla costa Est degli Stati Uniti. Ma nel parco sta succedendo qualcosa.
Un poliziotto grida e cerca di trattenere un uomo. L’agente estrae la pistola a impulsi elettrici, il taser , e la punta contro l’afroamericano. Nella mente di Feidin preme la domanda più semplice e più difficile: che faccio, tiro dritto? Il giovane si ferma, aziona la videocamera e riprende una delle sequenze più odiose: il poliziotto Michael Slager, 33 anni, a gambe larghe spara otto colpi alla schiena di Walter Scott, 50 anni.
FEIDIN SANTANA CHE HA FILMATO IL POLIZIOTTO CHE UCCIDE WALTER SCOTT
La mano di Feidin trema, la rabbia si mescola alla paura: «Merda», «merda». Si sente la sua voce nella registrazione. Sabato. Domenica, poi lunedì. Tre giorni di dubbi e di angoscia passati a guardare e riguardare da solo quelle immagini. C’è un morto, una famiglia senza pace, una comunità in lutto. La tua comunità. Anche Feidin è afroamericano. Non conosceva Scott, ma questo non fa la differenza. Non è difficile trovare la sua casa, i suoi fratelli.
FEIDIN SANTANA CHE HA FILMATO IL POLIZIOTTO CHE UCCIDE WALTER SCOTT
Martedì mattina il video della vergogna è nella mani dei parenti di Walter Scott. Poco dopo compare e ricompare centinaia di volte sui canali di tutto il mondo. In serata Feidin Santana accetta di farsi intervistare dalla rete Msnbc . L’appuntamento con le telecamere viene fissato proprio dove il testimone si trovava al momento dell’omicidio. «C’è stato un attimo in cui avevo pensato di cancellare il video», dice a un certo punto il giovane, camicia rosa, capelli con sfumatura alta sui lati e pizzetto selvatico, come vuole la moda tra i ragazzi afroamericani.
«Mi sono reso conto dell’importanza di quello che avevo girato la sera stessa, quando sono rientrato dal lavoro. Ho visto la tv, ho sentito la versione della polizia. Dicevano che quel signore, Walter Scott, si era impadronito del taser del poliziotto. Poi sono sceso al bar, nel quartiere. Naturalmente non si parlava d’altro. Tutti avevano una teoria». E anche Feidin elaborava la propria: «Mi sono convinto che non poteva passare un messaggio non vero. Io avevo visto, ero lì, il signor Scott non lo ha mai toccato il taser ».
walter scott in uniforme da guardia costa
Santana trova il modo di riflettere anche sul destino del poliziotto: «Lo so che queste immagini gli rovineranno la vita. E che anche lui ha una famiglia. Però è l’agente che ha preso la decisione sbagliata, non io. E in questa vita siamo chiamati a rispondere, a rendere conto delle nostre decisioni».
Michael Slager viene arrestato martedì sera. E’ di ieri la notizia che l’agente era stato «indagato» nel 2013 per uso eccessivo della forza (con una pistola elettrica) ai danni di un altro giovane nero, Mario Givens.
Il sindaco, il capo della polizia locale, il dipartimento della South Carolina che conduce le indagini, sono come soffocati dalla realtà ripresa del video. Feidin Santana dice «di essere ancora spaventato». Chiude l’intervista facendo un passo indietro. In fondo, pare che dica, ho fatto solo la cosa giusta.
2. SEMPRE PIÙ ARMI IN GIRO PER L’AMERICA
Francesco Semprini per “la Stampa”
L’America di Barack Obama si riscopre a mano armata come non mai. Nonostante gli sforzi dell’amministrazione per garantire un maggiore controllo sulla vendita, la circolazione e il possesso di armi da fuoco, mai come in questi ultimi anni sono state prodotti negli Stati Uniti tanti fucili e pistole. Nel 2013, l’anno per cui sono disponibili le statistiche aggiornate e complete, sono state fabbricate 10,8 milioni di pistole, circa il doppio rispetto a tre anni prima.
anthony e rodney scott fratelli della vittima michael
Un dato ancor più significativo se si pensa che giunge immediatamente dopo la strage nella scuola elementare Sandy Hook, a Newtown, in Connecticut, quando il 14 dicembre 2012, uno studente armato di fucile d’assalto uccise 26 persone, tra cui 20 bambini. Fu allora che Obama tentò l’arrembaggio più deciso contro il «far west» delle armi da fuoco, grazie al varo di leggi stringenti, in Maryland, Connecticut, California e a New York.
Misure che tuttavia non sono riuscite a disincentivare l’interesse per le armi da parte dei cittadini, tanto che nel Golden State sono state 200 mila le richieste di porto d’armi solo nel 2013. I produttori a loro volta eludono la stretta abbandonando gli Stati severi. Beretta ad esempio, che due anni fa ha prodotto 350 mila tra fucili e pistole nell’impianto di Accokeekm in Maryland, è pronta a trasferirsi nel più tollerante Tennessee. A descrivere la portata del fenomeno è la serie storica del «Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives» (ATF). Dal 2001 al 2007 la produzione di pistole è rimasta stabile tra le 3 e le 4 milioni di unità.
south carolina michael slager uccide walter scott
Nel 2009, l’anno dell’insediamento di Obama alla Casa Bianca, è iniziata l’escalation, prima a 5,6 milioni, poi a 8,6 milioni nel 2012, e quindi nel 2013, a 10,8 milioni di unità. Una spiegazione del trend la fornisce John Lott Jr., direttore del «Crime Prevention Research Center», secondo cui gli americani ritengono che essere armati è un diritto che va tutelato, perché è una garanzia di incolumità per se stessi e la propria famiglia. Lo conferma Gallup secondo cui se nel 2001 il 51% degli americani considerava un fattore di rischio tenere una pistola dentro casa, lo scorso anno la quota è arrivata al 30%, ed ora il 63% dei cittadini Usa è convinto che per proteggere se stessi e la propria famiglia sia necessario essere armati.
south carolina michael slager uccide walter scott
south carolina michael slager uccide walter scott
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