DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Antonio E. Piedimonte per la Stampa
Vasi da fiori lanciati dai balconi, assalti ai palazzi, minacce, aggressioni, denunce: a Napoli è esplosa la guerra della movida. Da un lato le migliaia di ragazzi che tirano l' alba dinanzi ai bar, dall' altra i residenti che non dormono. E le notti sono sempre più spesso insanguinate da accoltellamenti e pestaggi, per uno sguardo a una ragazza, per contenziosi "etnici" tra quartieri, o altri futili motivi.
Un' escalation che ha spinto alla convocazione (per oggi) di una riunione straordinaria del Comitato per la sicurezza e l' ordine pubblico in Prefettura. Domani i vari comitati di cittadini presentano il "Manifesto contro la movida".
Lo faranno in quella piazza Bellini che da una quindicina d' anni è il simbolo delle notti giovanili, un angolo della città antica con caffè letterari, ristorantini e bar che vendono superalcolici a poco prezzo.
Qui come altrove, tra i giovani non mancano quelli legati alla criminalità. E non a caso qualche mese fa, quando imperversavano le "paranze dei ragazzi" una delle prime "stese" avvenne in questa piazza.
E sempre qui - dove pusher nigeriani stazionano sotto l' arco di Port' Alba - solo poche sere fa un giovane spagnolo è finito in ospedale per un' aggressione. Nonostante gli sforzi il fenomeno appare fuori controllo: due notti fa un trentenne è stato accoltellato alla gola in un altro dei luoghi simbolo della città storica, piazza del Gesù.
Agli exploit collegati alla violenza giovanile criminale ora si aggiunge lo scontro tra residenti e frequentatori di locali notturni, in varie zone, da Bagnoli al centro antico, passando per il Vomero, Chiaia e piazza Carlo III. Un braccio di ferro accentuato dal fatto che i giovani sostano fuori dai locali, occupando la strada con gli scooter e le auto in tripla fila.
È il caso di via Aniello Falcone dove la sera del 13 ottobre dai balconi dei palazzi sono state lanciate uova e una ragazza è rimasta ferita. I titolari dei bar hanno presentato un esposto: «Demonizzano le nostre attività solo per la maleducazione di una minima parte dei nostri clienti». Di tutt' altra opinione i residenti: «La polizia stava già indagando sul pestaggio di un condomino, un professionista impegnato nella battaglia contro movida-selvaggia e anche sul raid dentro il palazzo con grida e colpi alle porte degli appartamenti».
Altra criticità in via Mezzocannone - arteria che dal Rettifilo conduce all' altra piazza gioiello: San Domenico Maggiore - zona che in passato aveva fatto registrare violenza legate soprattutto ai parcheggiatori abusivi e alle tensioni esplose nella vicina piazzetta dell' Orientale (un ragazzo fu ferito da un colpo di pistola). Così una residente: «La notte non si dorme. Va bene la movida ma questa situazione è insostenibile. Il Comune dov' è?
È la loro idea di città culturale o si corteggia il voto dei giovani? Qualche mese fa un ragazzo ubriaco si è arrampicato sulla guglia della piazza, è precipitato ed è morto. Se ci fossero stati i vigili urbani non sarebbe successo». Repressione urgente ma non solo, ha sottolineato il questore Antonio De Iesu: «Ci sono giovani di buona famiglia che si sentono insicuri tanto da portare il coltello. Di fronte al fenomeno un approccio delle sole forze di polizia è inadeguato. È un problema sociale».
I comitati di cittadini puntano l' indice contro il sindaco De Magistris: «Non ha fatto nulla». E propongono: «Andiamo di notte sotto casa sua e gli facciamo sentire anche i fuochi d' artificio». Sì, perché nelle notti della movida ci sono anche i "fuochi" che i clan accendono per festeggiare le scarcerazioni degli affiliati o l' omicidio o l' arresto dei nemici.
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