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BACCHETTONI IN THE UK! - VOI SAPETE CHI È LA SIGNORA MARY WHITEHOUSE? ANTONIO RIELLO RACCONTA LA STORIA DELL'ATTIVISTA INGLESE CHE, PER TUTTA LA VITA, PORTO' AVANTI BATTAGLIE PER "SALVAGUARDARE LA MORALE E LA PUBBLICA DECENZA" - MORTA NEL 2001, LA SIGNORA WHITEHOUSE ERA UNA CRISTIANA EVANGELICA ED È STATA PER QUALCHE DECENNIO IL VOLTO BACCHETTONE DEL REGNO UNITO - SECONDO LA DONNA, OGNI TIPO DI TURPILOQUIO DOVEVA ESSERE BANDITO DA RADIO E TV PUBBLICHE E, PER QUESTO, SCRIVEVA CON FOGA DA INVASATA LETTERE E APPELLI ALLA "BBC" - LA CAUSA PER "BLASFEMIA" CONTRO LA RIVISTA "GAY NEWS"
Antonio Riello per Dagospia
La Signora Mary Whitehouse (1910-2001) appare e scompare nel panorama delle notizie britanniche come se fosse un torrente carsico. In questi giorni si sono nuovamente riaccesi i riflettori su di lei in occasione della presentazione di uno spettacolo teatrale, "The last Stand of Mrs Mary Whitehouse", previsto per il 5 Settembre al Playhouse di Nottingham.
La sua figura viene rievocata per l'ennesima volta, in questo caso focalizzando la sua battaglia contro la rivista Gay News nel 1977.
Mrs Whitehouse, Cristiana Evangelica praticante, nella sua vita si occupò (con una certa ossessiva coerenza, va detto) di morale e di pubblica decenza. Attraverso la National Viewers and Listeners Association (NVALA) è stata per qualche decennio il volto bacchettone del Regno Unito e una inflessibile spina nel fianco della BBC.
Il cui direttore, Hugh Greene, era il bersaglio prediletto dei suoi strali (Greene ammise in una intervista che quegli anni furono per lui un vero incubo). Questa signora ha insomma rappresentato la vestale del "Comune Senso del Pudore" britannico per più di venticinque anni. Poco o nulla sfuggiva al suo vaglio.
In Italia, negli stessi anni, la Democrazia Cristiana, attraverso comitati e funzionari preposti, carcava di fare la medesima cosa. Ci fu anche un divertente film che, grazie allo strepitoso duo Alberto Sordi-Vittorio De Sica, mostrava le assurde contraddizioni della censura (si chiamava "Il moralista" e uscì nel 1959).
La RAI in ogni caso non aveva un gran bisogno di controllori esterni: sapeva molto bene come auto-censurarsi. Nessuno dei "catoni cattolici" nostrani ha avuto lo stile e la competenza della battagliera Mrs Whitehouse.
Per lei non era, nel senso stretto, una questione di censura quanto piuttosto di "doverosa opportunità": bisognava semplicemente proteggere le nuove generazioni da turbamenti, spettacoli immorali e cattive influenze. O almeno tutto quello che poteva andare contro la religione costituita. Il problema principale non era solo la classica triade Sesso+Droga+Rock&Roll. Dal suo punto di vista la cosa più importante era la proprietà del linguaggio.
Ogni tipo di turpiloquio doveva essere assolutamente bandito da radio e TV pubbliche. In sintesi: non si doveva dare un cattivo esempio linguistico ai giovani. A questo scopo scriveva - con foga da invasata - lettere e appelli in continuazione.
Contemporaneamente organizzava petizioni a valanga (quella denominata "Clean Up TV" raccolse più di mezzo milione di firme). Parecchie le cause in tribunale. Ogni tanto rompeva le scatole anche a Buckingham Palace. Ebbe anche udienza da Papa Paolo VI. Divenne una figura mediatica piuttosto caratteristica (e discussa).
La gioiosa e stravagante "Swinging London" non le piaceva per niente: era piena di "cattivi esempi". Mrs Whitehouse ebbe ovviamente confronti (e dispute) con una infinità di personaggi.
Si parte con i Pink Floyd che la sbeffeggiano in una strofa della canzone "PIGS" (l'album era ANIMALS del 1977, aveva in copertina la iconica Battersea Power Station). Il suo avversario era in particolare Roger Waters.
Ma anche personaggi meno politicamente impegnati furono oggetto delle sue critiche: il comico Benny Hill per la sua esibita volgarità. Non mancarono poi le polemiche con la popolarissima trasmissione "Doctor Who", ogni tanto nei dialoghi volava qualche insulto pesante.
Anche diversi film, come "Arancia Meccanica", dovettero affrontare la sua ostilità. Piantò storie per l'apertura dei sexy shop (allora una novità nelle strade britanniche). Fino alla causa per "blasfemia" contro la rivista "Gay News" (allora la gente leggeva ancora le riviste).
Il contendere riguardava la pubblicazione da parte della rivista di una esplicita poesia dove un immaginario centurione romano sognava di avere rapporti sessuali con il cadavere del Cristo appena crocifisso.
Non era tanto l'orientamento sessuale la vera questione, ma il fatto che fosse coinvolto qualcuno considerato (da molti) una divinità. Il tribunale di Sua Maestà in sostanza le diede ragione. Poco dopo decise di ritirarsi a vita privata.
Non c'è alcun dubbio. La Whitehouse risulta un soggetto al limite del ridicolo, patetico, reazionario e in perenne lotta - senza speranza - contro l'invincibile e laico progresso. Non certo un personaggio simpatico: era una nemica giurata del "Social Liberism" e, se vivesse oggi, potrebbe essere considerata ragionevolmente affine al sentire di certe autocrazie. Come è ben comprensibile, fu a lungo oggetto di derisione da parte di giornalisti, comici ed imitatori. Ma almeno un pochino visionaria, a modo suo, lo era.
Tutti conosciamo le cronache mostrano con preoccupante frequenza adolescenti (di entrambi i sessi) intossicati dalla pornografia online e imbolsiti dai social. Quando vengono intervistati sembrano spesso incapaci di articolare un discorso comprensibile.
E comunque, a fronte di un lessico sempre più ristretto, non riescono a parlare senza sgranare una serie di gratuite volgarità. Tra loro c'è chi ingenuamente crede che la parolaccia possa essere un fondamentale e irrinunciabile strumento di emancipazione: una sotto-specie di "atto rivoluzionario" capace di creare empatia tra amici e follower.
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