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BELLA CIAO, BRUTTA POLEMICA - LA SINISTRA PROPONE DI ESEGUIRE LA CANZONE PARTIGIANA DOPO L’INNO DI MAMELI, ALMENO IL 25 APRILE, E LA DESTRA S’INCAZZA - LA RUSSA: “NON È LA CANZONE DEI PARTIGIANI, MA SOLO DEI PARTIGIANI COMUNISTI” – LA LEGGE È SOSTENUTA DA PD, ITALIA VIVA E LEU, È STATA PRESENTATA IL 21 APRILE E L’ESAME DELLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI NON È STATO ANCORA AVVIATO (MA ALLORA PERCHÉ TUTTO ‘STO CASINO ORA?) – LA COVER DELLA "CASA DI CARTA", QUELLA REMIXATA DI AOKI E "GOODBYE BEAUTIFUL" DI TOM WAITS – VIDEO
Niccolò Carratelli per "la Stampa"
«Bella Ciao» come l' inno di Mameli, almeno il 25 aprile. Nelle cerimonie ufficiali della Festa della Liberazione, subito dopo l' inno nazionale, va intonata la canzone simbolo della Resistenza. Anche se in realtà, nella proposta di legge in cui viene motivata l' iniziativa, si sottolinea il «carattere istituzionale» di "Bella Ciao", il fatto che sia «un' espressione popolare dei più alti valori alla base della nascita della Repubblica».
Nel testo, a prima firma del deputato Pd Gian Mario Fragomeli, ma sottoscritto anche da nomi noti come Fiano, Fassino o Boldrini, si ripercorre la storia della canzone, cercando di dimostrarne la neutralità politica: «Possiamo affermare con certezza - scrivono i proponenti - che "Bella Ciao" non è espressione di una singola parte politica, ma che, al contrario, tutte le forze democratiche possono ugualmente riconoscersi negli ideali universali ai quali si ispira la canzone».
Una tesi che non fa breccia a destra, come spiega chiaramente Ignazio La Russa: «"Bella Ciao", non per colpa del testo, ma per colpa della sinistra, non copre il gusto di tutti gli italiani - spiega il senatore di Fratelli d' Italia - non è la canzone dei partigiani, ma solo dei partigiani comunisti. Se proprio si vuole tornare indietro nella storia, c' è la canzone del Piave per ricordare i caduti della guerra».
Netto il giudizio negativo di Rachele Mussolini, nipote del Duce, che la definisce una «proposta divisiva, che non toglie o aggiunge nulla a quello che è lo stato attuale delle cose: l' hanno sempre cantata il 25 aprile e ora vogliono avere l' ufficialità di questo inno. Ce ne faremo una ragione».
La legge, presentata alla Camera lo scorso 21 aprile, è sostenuta da Pd, Italia Viva e Leu, ma tra i firmatari c' è anche un deputato del Movimento 5 stelle. Da vedere se troverà il consenso necessario in Parlamento, il testo è stato assegnato alla commissione Affari costituzionali di Montecitorio lo scorso venerdì, ma l' esame non è ancora stato avviato.
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