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NETANYAHU FA COME CAZZO JE PARE: L’OCCUPAZIONE DI GAZA È IL SUO “ONE MAN SHOW” – IL PREMIER ISRAELIANO HA SCELTO UNA DATA SIMBOLICA PER SVUOTARE GAZA CITY DAY CIVILI: IL 7 OTTOBRE, DUE ANNI DOPO LA STRAGE COMPIUTA DA HAMAS – LA MOSSA DI “BIBI” HA CREATO DIVERSI MALUMORI: L’ESERCITO È CONTRARIO, PROCCUPATO PER IL DESTINO DEGLI OSTAGGI E DALL'IMPEGNO RICHIESTO (SERVIRANNO 60 MILA SOLDATI) - ANCHE GLI STATI UNITI SONO IN “DISACCORDO” CON LA PROSECUZIONE DELLA GUERRA E L'EX MEMBRO DEL GABINETTO DI GUERRA E CAPO DELL'ESERCITO BENNY GANTZ PARLA DI UN “UN FALLIMENTO POLITICO” – HAMAS PROMETTE DI DARE FILO DA TORCERE ALLO STATO EBRAICO: “NON SARÀ UN PICNIC”…
Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per “la Stampa”
«Non stiamo per occupare Gaza, ma per liberarla da Hamas». È il mantra che Netanyahu sta ripetendo da un paio di giorni e che ha portato ieri all'alba l'approvazione dal gabinetto di guerra del suo piano di occupare Gaza City. […]
I militari già occupano il 75 per cento della Striscia, mentre la città principale e alcune altre, come Deir el Balah dove si ritiene siano tenuti gli ostaggi, sono fuori. Luoghi, questi altri, che potrebbero diventare il prossimo obiettivo se Hamas non si arrende e libera gli israeliani, due dei cinque punti approvati nella notte. L'accettazione dei quali non è stata all'unanimità.
Ben Gvir e Smotrich non hanno voluto legare l'operazione alla fine della guerra. Ma una data simbolica è stata stabilita dallo stesso Netanyahu: svuotare Gaza City dai civili entro il 7 ottobre, a due anni dal massacro, in modo da permettere una rapida occupazione, senza più scudi umani per Hamas.
Disarmare Hamas, liberare tutti gli ostaggi vivi e morti, smilitarizzare la Striscia, porre su di essa un controllo di sicurezza israeliano, favorirne il controllo civile alternativo che non sia né di Hamas né dell'Autorità nazionale palestinese: questo quanto deciso dal gabinetto, al quale è stato presentato un piano alternativo, probabilmente dai militari, che non è stato approvato perché si è ritenuto non portasse a raggiungere gli obiettivi principali.
Hamas non resterà a guardare. Ha già dimostrato di non avere a cuore civili e ostaggi, pertanto le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. «Non sarà un picnic», ha comunicato il gruppo, che si è detto «pronto a un accordo» per il rilascio degli ostaggi e di aver comunicato la propria disponibilità ai mediatori egiziani e qatarioti «in cambio della fine della guerra e del ritiro delle forze di occupazione».
[…] L'esercito è contrario ma si adeguerà. Fonti interne riferiscono che le preoccupazioni riguardano il destino degli ostaggi e il fatto che non ci siano tutti i soldati necessari. Ma i militari si stanno organizzando per dare inizio all'operazione, che potrebbe durare mesi.
[…] Come a maggio dell'anno scorso, quando Netanyahu annunciò di voler entrare a Rafah e prenderne il controllo, così da ieri da più parti, internamente ed esternamente a Israele, ci sono condanne e appelli al premier affinché desista. Si è espresso anche l'alleato americano.
BA-HAMAS - MEME BY EMILIANO CARLI
[…] Il vicepresidente statunitense J.D. Vance, da Londra dove è in visita, ha detto che l'amministrazione Trump è «in disaccordo» con Israele riguardo alla prosecuzione della guerra a Gaza, nonostante Washington condivida gli obiettivi di Gerusalemme. Per Vance i due obiettivi principali dell'amministrazione Usa sono garantire che Hamas non possa continuare ad attaccare persone innocenti e risolvere la crisi umanitaria a Gaza portando più aiuti. «Non sapremo esattamente come risolvere un problema molto complicato... Se fosse facile portare la pace in quella regione del mondo, l'avremmo già fatto».
Vance a Starmer ha anche detto che «gli Stati Uniti non hanno intenzione di riconoscere uno Stato palestinese. Non so neanche cosa significherebbe riconoscere uno Stato palestinese, data la mancanza di un governo funzionante».
Contrari all'operazione a Gaza City, tra gli altri, le Nazioni Unite (oggi si riunirà il Consiglio di sicurezza sulla questione): il portavoce del segretario Guterres ha affermato che la decisione segna «una pericolosa escalation» che rischia di «aggravare le già catastrofiche conseguenze per milioni di palestinesi». Ala Germania che minaccia di non vendere a Israele armi che possano essere usate a Gaza,ha replicato Netanyahu: l'annuncio è « un regalo ad Hamas».
Forte dissenso anche internamente al paese. I familiari degli ostaggi parlano di «condanna a morte» per i loro congiunti nelle mani di Hamas. Anche l'ex membro del gabinetto di guerra e capo dell'esercito Benny Gantz, è contrario, e parla di una operazione che è «un fallimento politico che vanifica gli straordinari successi delle Idf».
benjamin netanyahu
benjamin netanyahu con la mappa della striscia di gaza 1
benjamin netanyahu
netanyahu gaza palestina
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