DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Da “la Stampa”
Un gruppo di falsari sgominato oggi dai carabinieri era noto in tutta Europa e faceva parte del cosiddetto «Napoli Group», sigla che include varie organizzazioni campane ed a cui, secondo gli inquirenti, è riconducibile il 90% degli euro falsi nel mondo. L’esito del blitz: 29 provvedimenti di custodia in carcere, 10 ai domiciliari, 12 provvedimenti di divieto di dimora - tra cui uno diretto a Domenica Guardato, la mamma della piccola Fortuna, la bambina morta a Caivano - e 5 di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I componenti della banda di falsari sgominata oggi erano in contatto con esponenti della criminalità organizzata di vari Paesi europei, cui davano lezioni di contraffazione spostandosi da un Paese all’altro. Le banconote venivano spese non solo in Europa, ma anche in Paesi africani come Algeria, Tunisia e Senegal.
La banda attiva in Europa e Africa aveva un proprio gergo: «Cosariello», «ambasciata», «l’americano» per indicare il dollaro.
domenica guardato, 27 anni, madre di fortuna, 6 anni
Banconote e monete venivano designate con altri nomi, anche nel tentativo di depistare gli investigatori in caso di intercettazioni. Le monete, in particolare, venivano indicate come «scarpe», «pavimenti», «cartoline» e «gnocchi». La banda, oltre ai soldi, falsificava anche «Gratta e vinci» e marche da bollo.
Domenica Guardato, la mamma della piccola Fortuna - vittima di abusi, morta il 24 giugno scorso dopo essere caduta nel vuoto a Caivano - è tra i destinatari dei divieti di dimora nell’ambito dell’inchiesta che ha sgominato una banda internazionale di falsari. Sulla morte della bimba è aperta un’inchiesta che ipotizza l’omicidio.
Secondo l’accusa Domenica Guardato acquistava consistenti quantità di banconote contraffatte da Giuseppe Manzo, un altro abitante del parco Verde di Caivano arrestato questa mattina. Successivamente le rivendeva ad acquirenti abituali che provvedevano a spenderle nei negozi e nei supermercati. Alla donna i carabinieri hanno notificato la misura che le vieta di dimorare nel comune di Caivano, dandole sei ore di tempo per lasciare la città.
Quando i carabinieri sono arrivati a casa sua, poco dopo le cinque di stamattina, Mimma Guardato, pensava fosse per qualche novità legata alla morte della sua piccola Fortuna. «E invece mi hanno detto che ero destinataria di un divieto di dimora, che dovevo lasciare casa. Ma io con questa cosa dei falsari non c’entro assolutamente nulla» dice.
«Sto andando dal mio avvocato Gennaro Razzino per cercare di capire cosa è successo, cosa sta succedendo e perché io sono stata chiamata in causa in questa vicenda - aggiunge - so solo che quando ho visto i carabinieri ho pensato alla mia piccola Fortuna, non certo ad una vicenda del genere». A chi, poi, le chiede se questa vicenda possa in qualche modo essere legata al suo ex marito, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano, Mimma risponde: «Ci siamo lasciati nel 2009, non so neanche la ragione per la quale è in carcere».
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN…
DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI…
DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER…
DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA…