bunny cane parlante

ANIMALI PARLANTI E DOVE TROVARLI - ECCO BUNNY, IL CANE “PARLANTE” STAR DEI SOCIAL CON 6,6 MILIONI DI FOLLOWER SU TIKTOK - IL CUCCIOLO DI CANE PASTORE HA IMPARATO CIRCA 92 VOCABOLI UTILIZZANDO UNA TASTIERA CREATA AD HOC - LA PADRONA HA INSEGNATO AL CANE COME COMUNICARE GRAZIE AL METODO PROPOSTO DALLA LOGOPEDISTA CHRISTINA HUNGER - BUNNY PUÒ USARE I PULSANTI SULLA SUA TAVOLA ARMONICA PER FORMARE FRASI DI QUATTRO PAROLE: PUÒ FARE DOMANDE E ANCHE DIRE ALLE PERSONE DI STARE ZITTE… - VIDEO

LA STORIA DELLA LOGOPEDISTA CHRISTINA HUNGER CHE HA ISTRUITO IL SUO CUCCIOLO A PARLARE - https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/avete-mai-guardato-vostro-cane-pensato-lsquo-rsquo-se-solo-potesse-269015.htm

 

 

Agostino Gramigna per il “Corriere della Sera”

 

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In cuor suo la signora Alexis Devine era sicura che il suo Bunny avrebbe «parlato». Bunny non è una persona, è un animale. Esattamente un cucciolo di cane pastore. Che un giorno, come Devine sperava, avrebbe davvero imparato a «parlare».

 

La storia raccontata dal New York Times , che affascina molti studiosi, potrebbe iniziare dal tappeto di una casa americana, nella citta di Tacoma, Stato di Washington, dove abita la signora Devine, artista e designer di gioielli. E dove sul tappeto è disteso il suo Bunny.

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Divine aveva studiato con attenzione la letteratura sulla cognizione, la comunicazione e l'addestramento canino poco prima di prendere il cucciolo di pastore. Durante la sua ricerca, si era imbattuta nella pagina Instagram della logopedista Christina Hunger, che stava documentando come il suo cane, Stella, stesse iniziando a sviluppare un vocabolario.

 

stella e christina hunger

Stella aveva una tavola armonica composta da pulsanti circolari, ognuno dei quali dettava una parola quando veniva premuto. Picchiando i pulsanti, che insieme formavano frasi strutturate in modo approssimativo, Stella riusciva a comunicare in inglese.

 

La signora Hunger ha lavorato per diversi anni con dispositivi di comunicazione alternativa e «aumentativa» per aiutare i bambini non verbali ad acquisire il vocabolario e comunicare senza parlare. Così ha pensato di applicare il frutto dei suoi studi alla comunicazione dei cani. E ha iniziato a sperimentare.

 

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Dopo aver acquistato una confezione da quattro di cicalini di risposta registrabili, ha riportato su un pulsante la parola «fuori», come punto di partenza. Risultato? Nel giro di poche settimane Stella premeva regolarmente il pulsante e usciva. Devine ha usato lo stesso metodo della signora Hunger. Ad aprile, sui social, ha fatto sapere che «Bunny ora può pronunciare 92 parole». Bunny ha quasi 2 anni.

 

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Un bambino di pari età, dicono gli esperti, può usare con facilità una cinquantina di parole. Secondo la signora Devine, Bunny può usare i pulsanti sulla sua tavola armonica per formare frasi di quattro parole. Può fare domande. Può, e spesso lo fa, dire alle persone di stare zitte. Con i suoi bottoni riesce a dire: «Sistematevi».

 

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«È probabile che l'addomesticamento abbia influenzato la posizione del cervello dei cani in modo che possano interagire e socializzare meglio con gli umani - ha spiegato Claudia Fugazza, ricercatrice nel dipartimento di etologia dell'Università Eotvos Lorand di Budapest -. Sono predisposti a interagire come partner sociali». Con 6,6 milioni di follower su TikTok e 818.000 su Instagram, Bunny è diventata una celebrità.

 

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Devine: «Un giorno un'auto ha fatto un'inversione a U. L'autista l'ha riconosciuto e l'ha salutato». Anche i racconti di Hunger sui social media tirano: la logopedista ha quasi 800.000 follower su Instagram, la maggior parte dei quali è lì solo per sentir parlare del cane. Devine è stata contattata da Leo Trottier, un master in scienze cognitive, uno sviluppatore di prodotti nel settore degli animali domestici. Che a sua volta ha contattato Federico Rossano, un professore cognitivo dell'Università della California, per aiutarlo a «rendere più scientifico» il progetto. Inizialmente scettico, Rossano ha accettato.

il libro di christina hunger