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"BUONASERA, SONO LA PUERICULTRICE" - LA FRASE PRONUNCIATA DA ROSA VESPA, LA DONNA CHE SI È PORTATA VIA UNA NEONATA DA UNA CLINICA PRIVATA DI COSENZA, ALLA MAMMA DELLA PICCOLA RAPITA - LA BIMBA È STATA CONSEGNATA PENSANDO CHE LA SIGNORA LE CAMBIASSE IL PANNOLINO, INVECE L'HA SEQUESTRATA E SPACCIATA AI FAMILIARI PER SUA FIGLIA - LA RABBIA DELLA VERA MAMMA: "NELLA CLINICA NESSUNO SI È ACCORTO DI NULLA, L’ALLARME L’HO DATO IO. NON V'E' STATO ALCUN CONTROLLO"

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Estratto dell'articolo di Alba Romano per www.open.online

 

ROSA VESPA - AQUA MOSES

Valeria Chiappetta, la madre di Sofia, racconta oggi in un’intervista a La Verità il rapimento di sua figlia. Rosa Vespa e Moses Chiediebere Omogo sono indagati per il sequestro, anche se lui dalle prime risultanze sembra estraneo. «Ero dolorante per il cesareo del giorno prima ed era dalla mattina alle 11 che non passava nessuno per cambiare il pannolino alla bambina, a differenza del giorno precedente, tant’è che nel pomeriggio aveva provveduto mia madre.

 

Erano passate solo delle infermiere e delle oss (operatrici socio-sanitarie, ndr), sempre diverse, a cambiarmi la flebo o per l’aggiunta del latte. Ero in stanza con mio marito, mio figlio e mia madre quando abbiamo sentito bussare alla porta», dice a Mirella Molinaro.

 

VALERIA CHIAPPETTA CON LA FIGLIA E IL MARITO

Rosa Vespa ha detto «con tono deciso e in un italiano corretto: “Buonasera, sono la puericultrice, da quante ore è stata cambiata la bambina?”. Io ho risposto che era stata prelevata la mattina per il cambio e a quel punto lei ha replicato testuale: “Sono passate più di tre ore! Allora datemi pannolino e salviette che la cambiamo”». Poi «si è allontanata con la culletta contenente mia figlia, così come avevano fatto nel giorno precedente e la mattina le altre puericultrici».

 

Successivamente «passati 20 minuti ho cominciato a chiedermi dove fosse Sofia e perché ci mettessero tanto, per cui ho chiesto a mio marito di informarsi. Con mia mamma siamo uscite dalla stanza e abbiamo incrociato un’ostetrica nel corridoio alla quale abbiamo chiesto notizie. La ragazza ci ha risposto che forse Sofia era al piano di sopra per la visita con la pediatra e si è allontanata».

 

ROSA VESPA CONFESSA - QUARTO GRADO

Chiappetta dice che «è stato un incubo. È difficile da spiegare e sto ancora cercando di elaborare l’accaduto con l’aiuto di una professionista. Ho creduto davvero di non rivederla mai più. Era troppo piccola. Ho pensato che le avrebbero potuto fare del male, che l’avrebbero potuta portare in un altro Paese o che addirittura la avrebbero venduta o uccisa. Ho pensato di tutto. Anche a tutti i bambini scomparsi nel nulla».

 

E ancora: «Quella, come le notti successive, non sono riuscita a chiudere occhio: continuavo a guardare la porta e ripensare a quell’attimo. Anche perché Sofia non c’era. Purtroppo mi succede ancora oggi». Nel frattempo la Polizia aveva arrestato la coppia che le aveva rubato la piccola. [...]

 

«I primi giorni, vedendo quelle immagini, scoppiavo a piangere. Ho evitato di accendere la televisione e guardare il cellulare per un bel po’. Ancora oggi sono immagini molto disturbanti. Vedere la mia bambina tra le braccia di un’estranea che afferma di essere sua madre, ascoltare che addirittura intravedeva delle somiglianze con altri membri della sua famiglia… vedere Sofia vestita con abitini blu…

AQUA MOSES - ROSA VESPA

 

sapere che era stata spogliata e rivestita, che i suoi primi abitini erano stati forse gettati… non è facile spiegare la sensazione di fastidio e disagio. Le immagini di mia figlia tra le braccia di due sconosciuti vestita di azzurro sono impresse nella mia mente e penso che non se ne andranno mai via per tutta la vita», aggiunge Valeria.

 

«Per il tramite dei nostri legali abbiamo, per ora, diffidato la Clinica. Gli avvocati si sono riservati, all’esito di una serie di attività che stanno portando avanti, di agire in tutte le sedi preposte al fine di accertare le loro responsabilità: civili ed eventualmente penali. Certamente c’è un fatto: dopo un cesareo, in condizione di vulnerabilità, in una stanza a pagamento, mi sono vista sottratta mia figlia neonata.

 

ROSA VESPA RAPISCE UNA BAMBINA

Questo perché un’altra donna, da giorni, senza nessun controllo, senza che vi fosse sicurezza all’ingresso, si recava a fare sopralluoghi indisturbata, girava nelle stanze, stazionava nell’ingresso ed è uscita da una clinica come se niente fosse con una neonata in braccio. Ribadisco, era una neonata. Io ero una degente in un luogo di cura. Certo Sofia non poteva passare per visitatrice.

 

Nella migliore delle ipotesi era una neonata che doveva essere dimessa. Invece nessuno si è accorto di nulla, perché l’allarme l’ho dato io. È chiaro, dunque, che non vi sia stato alcun controllo e che se, invece, ci fosse stato, quanto meno nessuno sarebbe potuto uscire tranquillamente con in braccio mia figlia».

Aqua Moses e Rosa Vespa