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BYE BYE MANGANELLO: ANCHE IN ITALIA ARRIVA IL TASER - LA PISTOLA A IMPULSI ELETTRICI, DA TEMPO IN DOTAZIONE PER GLI AGENTI NEGLI STATI UNITI, È IN SPERIMENTAZIONE A MILANO, BRINDISI, CASERTA, CATANIA, PADOVA E REGGIO EMILIA – CAMBIANO ANCHE LE MANETTE SOSTITUITE DA UNA FASCIA IN…

Francesco Grignetti per www.lastampa.it

 

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Se vedrete una pattuglia di polizia con strane attrezzature, niente paura. A Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia sta per cominciare la sperimentazione del «taser X2», ossia la pistola a impulsi elettrici che da tempo è dotazione ordinaria per gli agenti negli Stati Uniti.

 

L’apparecchio in esame funziona con un puntatore laser e due dardi che rimangono collegati all’arma, ma può lanciare anche una scarica di avvertimento senza sparare alcun colpo.

 

Il Dipartimento di Ps ha deciso di sperimentare l’arma, con l’avvertenza che si tratta appunto di una arma, e che quindi il suo uso va ricondotto alle esigenze di servizio. In pratica, la pistola a impulsi elettrici è considerata una alternativa alla pistola tradizionale e va sfoderata solo quando l’agente deve immobilizzare temporaneamente un soggetto.  

Polizia con taser

 

Come tutte le armi (anche se questa è efficace a una distanza tra i 3-7 metri) la pistola dovrà essere estratta dall’agente di polizia solo quando necessario. In alternativa, va mostrata come forma di deterrenza a fronte di un soggetto che si mostri aggressivo.

 

Va anche usata - si legge nelle circolari che accompagnano l’avvio della sperimentazione - con l’accortezza di mantenere le linee di tiro e le distanze di sicurezza. Siccome i dardi sono due, teoricamente è possibile sparare il primo e il secondo colpo a due soggetti diversi.

 

In ogni caso, rimarca ancora il Dipartimento, l’agente dovrà considerare «i rischi associati con la caduta della persona» dopo che la stessa è stata colpita dal dardo. Infine, a scanso di problemi legali, ad ogni utilizzo del «taser» dovrà seguire l’intervento di un medico che dovrà rilasciare un certificato sugli effetti che la scarica elettrica ha prodotto sull’arrestato.  

 

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Ma non solo il «taser» va in sperimentazione. Cambiano anche le manette, sostituite da una fascia in velcro, robusta quanto è più dell’acciaio, ma meno dolorose per i polsi del soggetto. La fascia, inoltre, potrà essere utilizzata anche per bloccare le caviglie o le braccia.

 

Teoricamente un arrestato che si divincola potrà essere bloccato a terra con mani e piedi legati. Meglio che trattenerlo a terra a forza di braccia o montandogli sopra di peso, come anche è accaduto, e con esiti fatali per l’arrestato.  

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