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Maurizio Molinari per “la Stampa”
Con un raid aereo su Al-Qaim, ai confini fra Siria e Iraq, i jet francesi hanno tentato di eliminare Abu Bakr al-Baghdadi, Califfo dello Stato Islamico (Isis). A dare la notizia è stata la tv araba «Al-Arabiya Al-Hadath», citando fonti locali, secondo cui gli aerei decollati dalla portaerei De Gaulle in navigazione nel Golfo avrebbero colpito cinque diverse località «distruggendo dozzine di edifici» lungo il fiume Eufrate.
L’obiettivo è stato un raduno di miliziani jihadisti a cui avrebbe dovuto partecipare anche Al-Baghdadi nella casa di un colonnello, Thamir Mohammed Al-Askari, che aveva la responsabilità dell’area ed è rimasto ucciso. Le vittime sarebbero almeno 17 uomini dello Stato Islamico mentre altri 29 sarebbero stati ricoverati in ospedali dell’area. L’attacco francese è stato massiccio e rientra nella strategia di «distruggere la leadership di Isis» di cui hanno parlato di recente il re giordano Abdullah e il Segretario di Stato Usa, John Kerry.
DIFESO DAGLI 007 DI SADDAM
Il blitz denota inoltre la scelta del presidente francese François Hollande di accrescere il profilo del suo Paese - colpito dalla doppia strage contro «Charlie Hebdo» e «Hyper Cacher» - nella campagna anti-Isis finora guidata in gran parte dagli Stati Uniti. Non vi sono notizie sulla sorte di Al-Baghdadi che lo scorso settembre era già stato obiettivo di un raid aereo - allora americano - sempre nella zona di Al-Qaim, dove si trova uno dei più frequentati punti di passaggio adoperati da Isis per spostare uomini e mezzi fra i territori controllati in Iraq e in Siria.
Al-Baghdadi finora si è dimostrato abile nello sfuggire ad attacchi ed attentati, grazie ad un profilo pubblico basso accompagnato da continui spostamenti e una sicurezza personale che, secondo fonti arabe, sarebbe garantita da ex ufficiali dell’intelligence di Saddam Hussein. La radio di Isis, «Al-Bayan», ha confermato l’attacco subito, attribuendolo ai «crociati safavidi» ovvero i termini dispregiativi per indicare cristiani e sciiti: «Hanno ucciso e ferito donne e bambini».
VERSO L’OFFENSIVA SU MOSUL
La caccia ad Al-Baghdadi rientra nelle operazioni militari che la coalizione internazionale guidata dagli Usa sta conducendo al fine di mettere pressione su Isis in vista dell’offensiva per liberare Mosul: sempre ieri truppe di terra irachene hanno colpito con l’artiglieria posizioni di Isis a Tikrit, l’ex città di Saddam Hussein, mentre aerei Usa hanno bersagliato i jihadisti tanto ad al-Rutba, a Ovest di Baghdad, che a Tel Tamr, una delle 15 località siriane dove Isis ha preso in ostaggio un numero di cristiani che, secondo fonti locali, sarebbe arrivato a 350.
Per l'archimandrita Emanuel Youkhana, leader spirituale dei cristiani caldei bersagliati dai rapimenti, «almeno 19 ostaggi sarebbero già stati uccisi mentre tentavano di difendere famiglie e villaggi». In particolare, a Tel Hormidz una donna è stata decapitata e due uomini sono stati uccisi con colpi di armi da fuoco.
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