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I PRETI GAY E LE CHAT CON L ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRA
IL PRETE NISSENO VA IN MISSIONE IN AFRICA DOPO LE CHAT EROTICHE
È domenica 1 luglio in quella chiesa dell’entroterra siciliano dove i fedeli si sono presentati regolarmente a messa sfidando il caldo soffocante. Ad un certo punto dell’omelia il prete annuncia che abbandona la parrocchia per andare in missione in Africa. Lascia tutti sorpresi. La decisione del sarcedote è irrevocabile e imminente. La parrocchia resta senza prete. Sede vacante perchè il provvedimento del parroco è tanto repentino che non c’è alcuno che possa rimpiazzarlo.
Lui è l’unico prete siciliano che “paga” un prezzo per il dossier di Francesco Mangiacapra, l’escort napoletano che all’inizio dell’anno ha consegnato al Vaticano un dossier di oltre 1.500 pagine contenente le chat erotiche di circa 50 preti gay del sud Italia.
IL DOSSIER SUI PRETI GAY DELL ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRA
Il prete va in missione ed è già scomparso dalla circolazione. Non è dato sapere se sia una decisione che ha preso autonomamente o se gli è stato imposto. Il dato di fatto è che questo Don che è nato, cresciuto ed ha esercitato il sacerdozio nel gelese, ad un tratto, fa armi e bagagli portando via con se la vergogna.
Le sue conversazioni con l’escort sono tra le più peccaminose, confrontate con quelle degli altri preti siciliani. Il parroco dichiara di non essere gay ma di essere pronto ad avere rapporti da attivo con il ragazzo omosessuale. Nella chat invita l’escort a fare sesso di gruppo anche con donne. È troppo, le sue chat rivelano abitudini sessuali che non possono essere ricondotte ad un singolo caso di cedimento.
I PRETI GAY E LE CHAT CON L ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRA
Da quando è scoppiato lo scandalo, i vescovi delle diocesi in cui operano i sacerdoti delle chat hot hanno ricevuto la documentazione riguardante i preti. È contro il diritto Canonico, e tutta una serie di prassi, il mancato rispetto del celibato, dove per celibato non si intende semplicemente il non prendere moglie ma anche non avere rapporti sessuali con una donna. Secondo il diritto della chiesa scritto e orale è ancora più grave, nel mancato rispetto del celibato, avere rapporti sessuali cosidetti “contro natura” come nel caso del dossier Mangiacapra.
Sarà allora il vescovo da giudice, o un suo delegato, ad avviare un piccolo processo che decide sul destino del sarcedote che opera sotto la sua giurisdizione. La pena più pesante che un prete possa subire è la scomunica ma non è certo questo il caso. Fonti interne alla chiesa ci fanno sapere «Bisogna prendere in cosiderazione caso per caso e valutare se si tratta di fatti isolati o reiterati. Un uomo può cadere vittima del peccato». E le pene? «Stiamo intervenendo per ciascun caso del dossier, spesso prevedendo aiuti con una terapia psicologica» e la terapia, è facile intuirlo sarà a carico della Santa Chiesa.
7 casi in Sicilia
In Sicilia sono 7 i preti finiti nel dossier. Li abbiamo cercati tutti per sapere quali conseguenze stessero vivendo a seguito delle rivelazioni fatte dall’escort napoletano. DIfficilissimo mettersi in contatto con loro soprattutto perchè quasi tutte le chiese dove sono applicati, stranamente, sono telefonicamente isolate. In una grossa parrocchia risponde solo la segreteria telefonica mentre in tutte le altre chiese minori i telefoni risultano disabilitati. Li contattiamo anche ai cellulari personali me nella maggiorparte dei casi i telefoni squillano a vuoto. Chi riusciamo ad intercettare nega l’evidenza dei fatti: pagine e pagine di chat che documentano abitudini quotidiane legate alla parrocchia e anche una intensa vita sessuale. Sono i superiori di tonaca che ammettano in via ufficiosa i fatti e rispondono come sopra «bisogna considerare il pentimento, interveniamo quindi con un aiuto terapeutico».
I PRETI GAY E LE CHAT CON L ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRA
Fuori dall’isola Francesco Mangiacapra strepita «si appellano al pentimento per un singolo cendimento ma molti di loro lo fanno da tempo e in maniera disinvolta. Io non ho denunciato, ad esempio, tutti quelli che ammettevano di farlo per la prima volta.»
AD ACIREALE E A CATANIA TUTTO TACE. I PARROCI CONTINUANO A DIRE MESSA
Nel dossier di Francesco Mangiacapra sono implicati anche due preti del catanese. Uno per la diocesi di Acireale, sotto la responsabilità di Monsignor Antonino Raspanti, ed un altro per la diocesi di Catania per cui è competente il Vescovo Metropolita Monsignor Salvatore Gristina.
I PRETI GAY E LE CHAT CON L ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRA
I fedeli del prete della diocesi di Acireale parlano di lui: “un bravo ragazzo, nato e cresciuto qui”, classe 1977, da anni insegna anche a scuola in un liceo vicino. Continua a dire messa ogni giorno e l’anno scolastico si è chiuso come sempre: il telefono della chiesa però è staccato. Secondo Mangiacapra ha una condotta reiterata e consapevole. Nelle chat discute amabilmente chiedendo foto e incontri di presenza. Sarà immortalato più volte facendo sesso via webcam.
IL DOSSIER SUI PRETI GAY DELL ESCORT FRANCESCO MANGIACAPRA
Al centro di Catania il vice parroco di una parrocchia molto grande viene protetto dai colleghi di canonica. La pagina facebook non viene più aggiornata da mesi e al telefono risponde solo e sempre la segreteria telefonica. Il telefono personale del sacerdote squilla a vuoto. Classe 1987, un profilo facebook, un tempo molto attivo ora chiuso.Il giovane prete scherza sul fatto di contare soldi dal cestino delle offerte e ricorda spesso i suoi impegni. Visibili i suoi primi piani mentre fa sesso in chat.
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