
DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI…
Paola De Carolis per il Corriere della Sera
«Inspiegabile». Alessandro Meda Riquier, libraio antiquario italiano a Londra, non si capacita. «Anche se ricevessi i soldi dell' assicurazione domani non credo che riuscirei a mettere insieme la stessa collezione, ci vorrebbero almeno dieci anni».
È a San Francisco per una grande fiera internazionale. I pregiati volumi del sedicesimo secolo che avrebbe dovuto esporre sono stati rubati in un magazzino vicino all' aeroporto londinese di Heathrow. In mano ai ladri sono finiti 161 libri diretti in California: 51 erano suoi.
È un furto, quello su cui sta indagando l' unità per l' Arte e le antichità di Scotland Yard, che ha elementi misteriosi, incomprensibili. Primo fra tutti, la natura del bottino. I libri antichi sono tesori di nicchia. «I bibliofili - spiega Meda Riquier, originario di Pavia - sono collezionisti particolari. È un mercato intimo, privato.
Questi libri non si rivenderanno facilmente, almeno non adesso. I miei colleghi e io abbiamo tante informazioni sulla rilegatura, sulla provenienza: abbiamo descrizioni dettagliate, fotografie. Se venissero presentati a un esperto sarebbero immediatamente identificati. Tra 15 anni, forse, la situazione potrebbe essere diversa, potrebbero esserci meno attenzione e meno conoscenza, ma per ora rivenderli è impossibile».
La dinamica del furto, avvenuto tra il 29 e il 30 gennaio, è l' altro elemento che sembra indicare un reato su commissione. I tre ladri sapevano quello che facevano: il loro non è stato un colpo organizzato all' ultimo momento, ma studiato fino all' ultimo dettaglio. Sono entrati nel magazzino dal tetto, dove hanno aperto un passaggio nel lucernaio di fibra rinforzata. Si sono calati all' interno con funi di 15 metri, riuscendo a evitare sensori che con il movimento avrebbero fatto scattare l' allarme. Come hanno fatto? Sembra quasi la trama di un film.
I libri, oltre che a Meda Riquier, appartenevano a un librario di Berlino e a Bado E Mart, di Padova. «È una perdita molto grave, per me e per i miei colleghi. Ogni volume era frutto di scelte e ricerche».
COLPO PER RUBARE LIBRI -MISSION IMPOSSIBLE
C' era una copia del 1566 di De Revolutionibus Orbium Coelestium , di Copernico, c' erano opere di Galileo, di Newton, di Leonardo da Vinci nonché una Divina Commedia del 1569, volume che Meda Riquier rimpiange in modo particolare. «Non credo che riuscirò mai a sostituirla».
Scotland Yard, che inizialmente aveva imposto il silenzio sulla notizia, ha diffuso un numero verde per le informazioni. C' è una pista? «No comment». I libri, tra l' altro, non erano tutti dello stesso genere. Nelle casse del librario tedesco, ad esempio, c' erano molti testi scientifici di basso valore. «I libri tedeschi sono diversi dai nostri, per qualità della carta e della rilegatura risultano meno belli». Meno appetibili, quindi, per un collezionista.
Quale potrebbe essere, allora, il movente? «Qui alla fiera di San Francisco ci sono 200 colleghi e nessuno si spiega quello che è successo. Un furto del genere non si è mai verificato. Questi volumi sono rari, ma non unici. Un collezionista con fondi a disposizione avrebbe potuto acquistarli legalmente. Non credo siano stati rubati per essere rivenduti. È un mistero. Speriamo di avere notizie al più presto».
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