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HARD "GORE" - BARBARA COSTA: "SE UNO È GAY E NON È NÉ ATTIVO NÉ PASSIVO, È SEMPRE GAY? SÌ. E COME LO FA? SE GLI PIACE, E GLI VA, LO FA COME LO FACEVA GORE VIDAL, CHE NON GRADIVA DI 'FARSELO METTERE DA NESSUNA PARTE' E, POCO, E CONTRO VOGLIA, LO METTEVA" - "NELLA VILLA ‘LA RONDINAIA’ A RAVELLO ACCORREVANO I RAGAZZI DEL POSTO PER LE ORGE CHE HOWARD AUSTEN, IL COMPAGNO DI GORE, ORGANIZZAVA A PAGAMENTO..."
Barbara Costa per Dagospia
Ma se uno è gay e non è né attivo né passivo, è sempre gay? Sì. E come lo fa? Se gli piace, e gli va, lo fa come lo faceva Gore Vidal, scrittore di genio e di sapere scorrettissimo, e uno che, parole sue, non gradiva “farmelo mettere da nessuna parte”, e poco, e contro voglia, lo metteva. E Vidal nel sesso era anche “un trade: uno che nulla fa per dar piacere all’altro”.
Vidal era un signore che avrebbe toccato i 100 anni in questi giorni e che però mai nei suoi 86 vissuti ha accettato “l’incasellamento ghettizzante” in un ordine sessuale. La sua traiettoria, di letto, è stata diseguale: perde la verginità a 13 anni con una coetanea “e a malapena penetrata sul pavimento di uno scantinato”, e l’anno dopo, in collegio, conosce per amare tutta la vita il “di una settimana più piccolo” Jimmie Trimble, dal “sudore odore di miele”.
john kennedy gore vidal campagna elettorale 1960
Il loro è stato un amore nel sesso scioltosi così: la loro prima volta “sul pavimento, a casa mia”, avvinghiati a strofinarsi “ventre contro ventre”, e poi ogni volta arsi a ripeterlo uguale, “senza il bisogno di penetrarsi o masturbarsi a vicenda”.
Si amano a distanza quando la madre di Gore lo trasferisce in un altro istituto, e poi quando Jimmie comincia a giocare a baseball da professionista. Si vedono, sc*pano a strusciarsi, e al contempo frequentano ragazze da cui sono attratti. L’ultima volta avviene a un ballo con le loro ufficiali fidanzate: “Scendiamo io e Jimmie nel bagno degli uomini… i nostri corpi perfettamente adattati l’uno all’altro, ventre contro ventre, venendo simultaneamente”.
kurt vonnegut gore vidal richard belzer paul newman
Ed è l’ultima volta perché scoppia la Seconda guerra mondiale, si deve combattere, Gore è in Alaska, Jimmie a Iwo Jima, e se Gore rimane gravemente ferito, Jimmie muore in una buca di trincea colpito da più granate. Muore amante di Vidal e fidanzato con una ragazza con cui a guerra finita si sarebbe sposato.
Senza mancare di rispetto a nessuno/a perché negli anni ′40 almeno nel mondo di Vidal ci si "trova" tra uomini senza problemi (e tanto nell’esercito, “sommo grado di eccitazione e bestialità”), come ci si sposa con le donne e si fanno figli nella naturalità delle cose. Senza rivendicare alcunché. Senza mostrare alcunché di "diverso".
Ma Jimmie morto s’inchioda diamante nel cuore di Vidal per sempre. È nel vento che a Vidal s’alza intorno ogni volta che pensa e piange per lui. 25enne Vidal incontra il 21enne Howard Austen, e ci sta insieme 53 anni. Fino alla morte di Howard. Una coppia inseparabile, che borghese convive, ma tra cui non c’è sesso. Neanche a struscio. Baci e basta. Si sta in briosa coppia non monogama a marchette di peni p*ttani.
Così Gore e Howard se la sono vissuta e goduta anche nei decenni che hanno abitato qui da noi, tra Roma e la villa a Salerno. A cacce notturne “di prede”, ambigui prostituti, di strada e no. Gore Vidal mai ha esaltato né nascosto "questo" suo modo di vivere. Lui nelle marchette sovente si serviva dei papponi. Non è però credibile che Vidal sia ricorso ai m*gnotti da anziano, e per quanto stava male, e perché, con l’età, Vidal si circondava di ragazzi ma in compagnia casta.
Probabile sia mero gossip che, giovane, abbia fatto sesso con Tyrone Power, Rock Hudson, e James Dean. Sicuramente mai con Tennessee Williams. O con Paul Newman. Sapete perché? Perché puoi essere sc*pante pagante, e strusciante, e stare fedele a regole che ti sei dato, tra cui quella di non fare sesso con chi è tuo amico e a cui tieni. Vidal ha "tradito" il ricordo di Jimmie in un’occasione, attirato dal “fascino animalesco” e dalle “gocce di sudore” sul collo di Jack Kerouac.
Se Kerouac lo ha romanzato ne "I Sotterranei", Vidal è affatto lirico: è successo, a “New York, al Chelsea Hotel, e sotto la doccia”. Kerouac gli fa “un rapido p*mpino, poi sfregammo i nostri ventri per un po’”. Infine, sul letto, c’è un fiacco coito “io sopra, Jack sotto”. Che non riesce pure perché sono troppo sbronzi.
Non esibendo né lagnando discrimine, per certi versi Gore Vidal ha amato e sc*pato ben più liberamente di noi oggi. È morto con un terribile rodimento: non riuscire a togliersi la soddisfazione di venire eletto a una carica, politica, statale, o federale. Dal 1960 e per circa 30 anni Vidal si è candidato, negli USA, a varie elezioni. Tr*mbato. E a ripetizione.
gore vidal nel suo studio a la rondinaia
Non è che i suoi elettori non stimassero il suo programma radicale comprendente l’abolizione della CIA. È che Vidal a ogni campagna elettorale approdava col "suo" Howard, a fianco, come suo compagno. Marito e marito. Presentandosi così. A tutti. In tutta libertà. Un viversi, al naturale, a due, allora fin troppo avanti pure per l’elettore vantante illimitato progressismo.
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