DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Nicola Catenaro per corriere.it
Rosy aveva paura. Negli ultimi tempi lo riferiva spesso ad alcune sue amiche, che non riuscivano a capire se fosse magari un’esagerazione, un modo di sfogarsi. Quelle frasi, alla luce di quanto accaduto, oggi suonano sinistre. Rosina Carsetti, 78 anni, casalinga, è morta nel pomeriggio del 24 dicembre nella sua abitazione di Montecassiano, in provincia di Macerata, quasi sicuramente soffocata e quindi non di morte naturale, almeno stando a quanto trapela dall’autopsia.
Oggi (martedì 29 dicembre) avrebbe dovuto incontrare l’avvocata del Centro antiviolenza Sos Donna del capoluogo da cui era già stata il 19 dicembre. Attualmente, per la sua morte, sono indagati per omicidio, favoreggiamento e simulazione di reato i suoi familiari: il marito, Enrico Orazi, 81 anni, la figlia della coppia Arianna, 48, e il figlio di quest’ultima, Enea Simonetti, 21.
L’intervento dei carabinieri a novembre
L’allarme è scattato la sera della vigilia di Natale, alle 19.51, quando Arianna ha chiamato i carabinieri e ha raccontato loro che un ladro, vestito di nero, alto e con un accento dell’est, si era intrufolato nella loro villetta, in via Pertini, l’aveva malmenata e legata, chiuso il padre nel bagno e poi aggredito la madre forse facendole venire un infarto.
Aggiungeva anche che a liberarli era stato Enea, di ritorno dagli ultimi acquisti di Natale, e che erano spariti circa duemila euro. Per la verità, quella del 24 dicembre non è stata la prima visita dei carabinieri al civico 31 di casa Orazi. Una pattuglia c’era stata già a fine novembre.
Era stata proprio Rosy a chiamare il 112 per una discussione, poi degenerata in lite, con il nipote. Voleva che rimproverassero Enea per i toni irriguardosi usati contro di lei. Gli animi si calmano e Rosy non sporge formale denuncia. Con le amiche, però, continua a sfogarsi e riferisce di vivere ormai relegata al primo piano, tra il soggiorno, la cucina e un bagno, di non avere accesso al riscaldamento, neanche a una stufetta, di non poter usare il cellulare o l’auto e di avere a disposizione solo 10 euro al giorno. Non è così secondo il nipote, il quale ha detto invece ai giornalisti che «non le mancava nulla» e che non riesce a capire perché la nonna si fosse rivolta a un centro antiviolenza.
L’inchiesta
Le indagini proseguono a 360 gradi. Come conferma al Corriere il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, «attualmente non si esclude alcuna pista». I carabinieri, guidati dal comandante Nicola Candido e con l’ausilio di periti anche informatici, hanno svolto rilievi nella villetta sequestrata e sentito varie persone tra amici e conoscenti. Al vaglio ogni minimo particolare della vita della famiglia, anche i passaggi di proprietà che hanno interessato la loro abitazione, acquistata 25 anni fa con i risparmi di una vita di lavoro e intestata al nipote Enea.
la figlia di rosina carsetti 19
Lunedì si sarebbero dovuti celebrare, in forma privata, i funerali di Rosina Carsetti. Ma la Procura ha revocato il nulla osta alle esequie per la mancanza di un adempimento burocratico. Il suo corpo resterà ancora per qualche ora all’obitorio.
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