daniele scardina

"ERO PIÙ DI UN PUGILE, ERO UN PERSONAGGIO. DI QUESTO NON È RIMASTO NULLA" - DANIELE SCARDINA, EX CAMPIONE DI BOXE CONOSCIUTO COME "KING TORETTO", RACCONTA LA SUA VITA DOPO L'EMORRAGIA CEREBRALE CHE L'HA COLPITO NEL FEBBRAIO DEL 2023: "MI MANCA ANCORA POTER CAMMINARE, MA MI ALZO, FACCIO GIÀ DEI PASSI COL DEAMBULATORE. ALLA FINE CI RIUSCIRÒ" - "GLI AMICI? SFERA EBBASTA C'È SEMPRE. GUE UN PO' DI MENO. MAHMOOD E GHALI NO…"

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Massimo Arcidiacono  per gazzetta.it - Estratti
 
(...) Èuna di quelle giornate milanesi che non ci sono quasi più, la nebbia fitta avvolge anche la grande Torre Telecom di Rozzano. È qui, a pochi passi, al secondo piano di una palazzina Aler custode di un melting pop di esistenze travagliate, che Daniele Scardina combatte il match più duro. Daniele ha appena pubblicato un libro che racconta la sua storia di vittorie e ko, sul ring come nella vita.
 
Le 200 pagine scorrono serrate fin dalle prime righe. Tutto in prima persona, ma è evidente che sia il frutto di una battaglia collettiva, dei ricordi e dell’amore di mamma Mariella, del fratello Giovanni, della nonna, degli amici di sempre che gli sono rimasti accanto, dopo l’emorragia cerebrale che lo ha colpito quel 28 febbraio di due anni fa. La casa editrice gli ha dato il titolo King Toretto, ed è giusto che sia così: il campione che riempiva i palasport, che alzava lo share di Ballando, animava le cronache sportive e quelle mondane non c’è più, ma resta la sua forza d’animo, con progressi che i medici definiscono sorprendenti e lui "un miracolo di Dio. Mi raccomando, Dio in grande".

 

 

 

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

DANIELE SCARDINA

Daniele Scardina continua a fare terapia e tanti esercizi per riuscire ad alzarsi dalla sedie a rotelle. L’ex campione intercontinentale WBO il 28 febbraio 2023 è stato colpito da un’emorragia cerebrale. Da allora la sua vita è radicalmente cambiata, ma è circondato dall’amore e dall’affetto della famiglia che lo seguono passo dopo passo. E gli amici? “Sfera Ebbasta è un amico, lui c’è sempre. Guè un po’ meno, gli altri no Mahmood e Ghali. […] Ero più di un pugile, ero un personaggio. Di questo non è rimasto nulla: fa parte della mia vita, e non rimpiango né rinnego“.

 

Scardina ha uno stile di vita serrato e metodico: “Mi sveglio, do grazie al Signore, colazione, poi comincia la terapia con Ermes e Pietro, l’allenatore e il fisioterapista che sono stati sempre con me, anche quando combattevo. Mi riposo un po’ e torno agli esercizi. Sto qui in casa. Due volte a settimana vado in ospedale, al San Raffaele. Mi manca ancora poter camminare, ma mi alzo, faccio già dei passi col deambulatore. Alla fine ci riuscirò“. […]

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