elon musk voice of america

IL DELIRIO QUOTIDIANO DI ELON MUSK – QUESTA VOLTA IL MILIARDARIO KETAMINICO SE LA PRENDE CONTRO LE STORICHE TESTATE “RADIO FREE EUROPE/RADIO LIBERTY" E "VOICE OF AMERICA", FINANZIATE DALLA STATO E CHE "LA TESLA DI COCCO" VUOLE CHIUDERE - ELON: "SONO DEI PAZZI RADICALI DI SINISTRA CHE PARLANO DA SOLI MENTRE BRUCIANO UN MILIARDO DI DOLLARI ALL'ANNO DEI CONTRIBUENTI AMERICANI" - LE RADIO, CHE OPERANO SOPRATTUTTO IN DIREZIONE NEI PAESI DELL'EX BLOCCO SOVIETICO, SONO STATE PRESA DI MIRA DAI MEDIA FILO-PUTINIANI...

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Da "La Stampa"

 

Musk Trump

Altre bordate da Elon Musk sulle attività del governo americano: il capo del dipartimento per l'Efficienza governativa degli Stati Uniti (in sigla Doge) ha chiesto la chiusura delle storiche testate Radio Free Europe/Radio Liberty e Voice of America, affermando che impiegano «pazzi radicali di sinistra che parlano da soli». Le radio citate hanno svolto un importante ruolo storico negli anni della Guerra fredda.

 

L'imprenditore di Tesla e di Starlink, ora impegnato anche nel compito di tagliare gli sprechi della spesa pubblica, lo ha fatto sapere rispondendo con un post su X a un utente. L'interlocutore citava le parole dell'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, Richard Grenell, secondo cui le due emittenti - finanziate dal Congresso degli Stati Uniti attraverso l'Agenzia per i media globali (Usagm)- sono organi di informazione pagati dai contribuenti americani, ma sono una reliquia del passato.

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«Sì, chiudiamole... nessuno le ascolta più. Sono solo dei pazzi radicali di sinistra che parlano da soli mentre bruciano un miliardo di dollari all'anno dei contribuenti americani. L'Europa è libera ora (senza contare la soffocante burocrazia)». Le due storiche testate, che operano soprattutto in direzione nei Paesi dell'ex blocco sovietico, sono state prese di mira nelle prime settimane della guerra in Ucraina, nel marzo 2022, dall'ente russo per il controllo dei media Roskomnadzor che ha bloccato l'accesso ai siti di Radio Free Europe/Radio Liberty e Voice of America, accusate insieme a numerosi altri media stranieri o indipendenti di diffondere fake news sulla guerra.

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