DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Salvatore Garzillo per Libero Quotidiano
Non è la lingua, tantomeno la cucina e neppure la musica. A unire l'Italia sono le inchieste sulla sanità. Citarle tutte è impossibile, quindi ci concentreremo sull' ultimo anno partendo dal profondo nord, dal Trentino, dove l'ipotesi di turbativa d' asta avanzata a gennaio dai pm Alessandra Liverani e Carmine Russo sta creando un terremoto.
Tra i 4 indagati c' è Fernanda Visentin, direttore tecnico di Unifarm, la società dei farmacisti del Trentino. Nel fascicolo compare anche il nome di Angelo Allegretti, l'imprenditore già finito ai domiciliari con altri sei indagati nell' ambito dell'indagine su gare truccate e mazzette in Alto Adige, e due dipendenti dell'Azienda sanitaria: Giuseppe Comoretto e Domenico Lombardi.
Scendiamo in Lombardia, dove a novembre 2017 i magistrati di Monza hanno rilevato un buco da 18 milioni nella holding di Maria Paola Canegrati, conosciuta come «lady sorriso» o «lady dentiera», la zarina dell' odontoiatria pubblica, imputata di corruzione con l' accusa di aver vinto appalti pubblici grazie a una rete di relazioni merito del rapporto con l' ex presidente della commissione Sanità della Regione, il leghista Fabio Rizzi, e col suo portaborse Mario Longo (entrambi hanno patteggiato).
Nell' operazione "Smile" è accusata di truffa ai danni dello Stato per una serie di rimborsi gonfiati ai danni del sistema sanitario nazionale e presunti reati di appropriazione indebita inerenti il capitolo "spese pazze".
Con le carte di credito della società avrebbe speso 2,5 milioni per abbigliamento, orologi, opere d' arte, gioielli, attrezzi da palestra; per lo più regali destinati a dirigenti, medici e manager della sanità pubblica.
Dai denti agli occhi, stavolta in Umbria, dove nell' aprile 2017 la procura di Perugia ha indagato 8 dirigenti della Usl Umbria 1 con accuse di abuso d' ufficio e falso in atto pubblico.
I pm ritengono che le due case di cura Umbra Salus e Clinica Lami avessero l'autorizzazione solo per visite specialistiche e non chirurgiche di oculistica e ortopedia ma sarebbero state autorizzate ad attivare convenzioni con la Asl - in cambio di mazzette - in base a requisiti che non possedevano.
Atterriamo in Calabria, dove il 6 febbraio la GdF ha messo agli arresti domiciliari un dirigente della Regione Calabria (Eliseo Ciccone), il dirigente regionale responsabile del servizio emergenziale (Salvatore Lopresti) e due manager della Babcock Mcs Italia Spa (Leano Bertola e Monica Mazzei).
Tutti accusati di «turbata libertà del procedimento di scelta del contraente»: avrebbero tentato di alterare il contenuto della gara d' appalto per l'elisoccorso in Calabria modificandolo a vantaggio della Babcock. Un affare da 100 milioni di euro.
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