gallarate rissa

UNA PANDEMIA DI VIOLENZA PER I PISCHELLI – DOPO LE RISSE A ROMA, MAXI-GUERRIGLIA DI RAGAZZINI A GALLARATE, VICINO VARESE. UN CENTINAIO DI MINORENNI ARMATI DI MAZZE, CATENE E BOTTIGLIE, HANNO SCATENATO IL PANICO – FERITO UN QUATTORDICENNE - GLI INQUIRENTI: "UNA SPEDIZIONE PUNITIVA CHE EMULA I CASI RECENTI" - I VIDEO SUI SOCIAL, MONTATI CON MUSICA TRAP. IL SINDACO: “SONO LE CONSEGUENZE DELLA SITUAZIONE COVID SUI NOSTRI ADOLESCENTI” (SICURO CHE NON CI SIA ANCHE DELL'ALTRO?) - VIDEO

Monica Serra per lastampa.it

 

GALLARATE RISSA 1

L' appuntamento era fissato per il pomeriggio in piazza della Libertà, nel cuore di Gallarate.

La «chiamata alle armi» correva almeno dal mattino sui social e sulle chat di Whatsapp. Con mazze, catene, bottiglie di vetro tanti ragazzi anche minorenni sono arrivati in treno nella cittadina a venti chilometri da Varese.

Un centinaio, forse di più, poco dopo le quattro di venerdì pomeriggio, si sono riversati nelle strade del centro storico, spaventando passanti e negozianti. Gli scontri sono iniziati subito, tra largo Camussi e via Mercanti. A mani nude, con le pietre e coi bastoni.

 

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Sulla maxi rissa indaga la procura di Busto Arsizio che ha aperto un fascicolo e ha già iniziato a identificare i partecipanti. Gli inquirenti parlano di «una spedizione punitiva che emula i casi recenti». Il più grave a Roma il 5 dicembre: quattrocento adolescenti si sono fronteggiati sulla terrazza del Pincio. Qualche giorno più tardi la scena si è replicata a Venezia e ha coinvolto una quarantina di ragazzi. Dietro sempre motivi banali: un regolamento di conti, magari per il furto di un cellulare o per un apprezzamento di troppo alla fidanzata di qualcuno.

 

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Non si conoscono ancora le cause dell' incontro di Gallarate. Tra le ipotesi c' è un precedente pestaggio ma è troppo presto per dirlo.

 

Quando la polizia locale è riuscita ad allontanare e a disperdere gli adolescenti a terra era rimasto un quattordicenne italiano di origine albanese ferito lievemente alla testa. «Un gruppo lo ha inseguito e colpito con le catene, siamo dovuti intervenire per fermarli», racconta una negoziante di via Mercanti. Al termine degli scontri, i vigili hanno sequestrato mazze da baseball, pietre, catene e un coltello con la lama di nove centimetri. Erano nascosti in due borsoni del Varese calcio, «ma il riferimento alla squadra potrebbe c' entrare nulla», sostengono gli investigatori della Questura di Varese, cui sono state affidate le indagini.

 

Una ragazzina presente ha raccontato che sarebbe stato scelto il Comune come «luogo neutro» e che a scontrarsi sarebbe stati soprattutto ragazzi partiti da Malnate, quasi al confine con la Svizzera, e Cassano Magnago. Proprio a Malnate le indagini si concentrano anche su un gruppo di ragazzini che ruotano attorno a una band che fa musica trap, la 167 gang. Tutti giovanissimi, si ritrovano spesso per le strade del quartiere popolare 167.

 

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«Non hanno mai dato grandi problemi», dice però la sindaca, Irene Bellifemine. «In paese si è verificato solo qualche atto vandalico, magari qualcuno di loro ha abbattuto dei segnali stradali. O, al massimo, col lockdown, si sono stati registrati assembramenti. Tanto che prima di Natale ho dovuto chiudere il parco Primo Maggio, dove spesso si ritrovano», spiega la sindaca.

 

Per il momento si tratta soltanto di ipotesi. La prima informativa dei poliziotti arriverà domani sulla scrivania del pm Nadia Calcaterra della procura di Busto. E sicuramente nelle indagini sarà affiancata dalla procura presso il tribunale dei minorenni, diretta da Ciro Cascone. Anche il procuratore ipotizza che dietro agli scontri possa esserci l' emulazione.

 

Il 14enne ferito sta già meglio. «Non so perché mi hanno picchiato, ero lì solo di passaggio», ha detto agli investigatori che attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno identificato già qualche altro ragazzo. A fatica, per via di cappucci e mascherine.

 

Di «emulazione e moda» parla anche il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, che si è subito attivato per capire che cosa è successo. «Qui è già capitato qualche mese fa che un gruppetto di ragazzini scendesse in piazza a urlare contro le forze dell' ordine, poco dopo gli scontri violenti che si sono verificati a Napoli, e in varie città d' Italia in autunno». Cori e insulti su cui indaga la polizia.