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Il numero di attacchi con l’acido sta aumentando sempre di più in Gran Bretagna anche tra gli adolescenti che ricorrono a queste sostanze come arma.
Le statistiche della Polizia rivelano che, solo a Londra, ci sono stati circa 450 casi in più nell’ultimo anno: una tendenza che si è quindi raddoppiata dal 2014.
Tuttavia il trend è anche sottostimato secondo gli esperti perché molto spesso le vittime di attacchi con l’acido non vengono allo scoperto per vergogna o paura.
Jaf Shah, membro dell’Acid Survivor’s Trust International, ha raccontato al Sun che, in rapporto alla popolazione, la percentuale di questo tipo di crimine è la più alta di qualsiasi altro paese del mondo. Anche Rachel Kearton, del National Police Chiefs Council, riconosce che molte delle vittime restano nell’ombra e aggiunge: “Temo che molte persone abbiano paura di ritorsioni e per questo preferiscono non denunciare”.
Adesso molte bande criminali usano l’acido piuttosto che le armi più tradizionali perché pensano di passare più inosservati così come gli adolescenti che, anche a 13 anni, ne fanno riscorso nello scontro tra rivali.
Così l’idea è quella di impedire l’acquisto di sostanze corrosive ai minorenni. I negozianti dovrebbero tenere d’occhio bambini e adolescenti che acquistano sostanze corrosive o acidi nonostante ancora oggi non ci siano divieti.
L’argomento è tornato alla pubblica attenzione dopo che la modella Katie Piper ha subito un attacco con l’acido solforico dal suo ex fidanzato Daniel Lynch nel 2008.
La ragazza ha deciso di sollevare la questione per sensibilizzare al problema e ha fondato anche una sua associazione per aiutare le persone che hanno subito la stessa violenza e scritto un’autobiografia sulla sua vita che si chiama “Beautiful”.
Un’altra vittima celebre è stata Naomi Oni che ha subito un attacco nella sua casa di East London a dicembre 2012. Lei però si è scagliata contro le Istituzioni colpevoli di non averle dato supporto.
Un’altra vittima, Adele Bellis, che ha perso un orecchio e ha lesioni e cicatrici permanenti dopo aver subito un attacco nel Suffolk nel 2014, ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia. L’episodio è tornato subito all’attenzione dopo che, nelle scorse settimane, ci sono stati attacchi con l’acido in una discoteca di Dalston vicino Londra, il Mangle, dove due persone sono rimaste cieche e altre diciotto hanno subito gravi ustioni.
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