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1. LE LICEALI DI 14 ANNI ESCORT AI PARIOLI - IN CELLA UNA MAMMA
Rinaldo Frignani per "Il Corriere della Sera - Roma"
In pochi mesi era cambiata. Una trasformazione evidente, traumatica. Aveva cominciato a picchiare la madre. A urlarle contro «ti mando i miei amici cocainomani a sgozzarti, ti brucio i vestiti, ti ammazzo con le mie mani». Da liceale modello a ribelle e violenta a soli 14 anni. Con un segreto ancora più grande, forse causa di tutta quella rabbia: fare la squillo all'uscita di scuola in un appartamento nella parte più chic di viale Parioli. Con una compagna di classe di un anno più grande, ancor più smaliziata.
Cinque-sei clienti al giorno, circa 600 euro da spartire con quattro sfruttatori. Adulti conosciuti dalla quindicenne sulla Rete - su bakecaincontri.com -, diventati mentori del sesso per due ragazzine cresciute di botto, fra foto sexy e video porno, e ora finite sotto analisi. Con i quattro i carabinieri hanno però arrestato anche la madre della quindicenne, una barista del Prenestino: per gli inquirenti non solo era a conoscenza dell'attività segreta della figlia minorenne, ma la spronava a trovare clienti anche quando stava male, raccomandandosi però che continuasse sempre a studiare.
A far scoprire il giro di prostituzione di lusso è stata l'altra mamma: minacciata dalla figlia, ha ingaggiato un investigatore privato dopo aver ricevuto a luglio due lettere anonime: «Tua figlia si droga e compra la cocaina facendo la escort», era il tenore delle missive. Il caso è così finito ai carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci. Intercettazioni e controlli incrociati su sms e messaggistica Whatsapp hanno confermato i sospetti della donna: la figlia era in balia di un turbine di sesso e droga.
Insieme con Nunzio Pizzacalla, militare abruzzese di 34 anni, Mirko Ieni (38), romano dei Parioli, Riccardo Sbarra (35), anche lui romano: i primi due - e la madre della quindicenne - sono accusati di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione minorile, il terzo di aver avuto rapporti sessuali con una delle minori e di aver indotto la giovane a inviargli foto delle parti intime.
In manette anche Michael Mario De Quattro, 29 anni, romano, per aver avuto anche lui rapporti sessuali con una delle ragazzine, averli filmati e averla poi ricattata chiedendole 1.500 euro per non diffonderlo. Accuse pesantissime contenute nelle ordinanze di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Maddalena Cipriani.
Le minorenni registravano sui telefonini le persone con cui si incontravano semplicemente come «clienti»: i carabinieri ne hanno trovati una decina, ora indagati. «Pensavamo fossero maggiorenni», si sono giustificati ma per gli investigatori le foto delle giovani seminude danno un'idea inequivocabile della loro età . Due di loro hanno anche invitato le ragazzine a Cannes e in barca a Ponza.
«Mi servono foto dove si vede tutto il corpo, se hai anche sexy», scrive Pizzacalla su un sms, che in un altro messaggio rimprovera la ragazza che non si è presentata a un appuntamento facendogli perdere il cliente: «Senti, non so se per te è un gioco, ma per me è un lavoro e un guadagno». Ieni invece viene visto dagli investigatori accompagnare in taxi una delle minori nell'alcova di viale Parioli. E anche lui alla fine si arrabbia quando le due non rispettano gli impegni. Ma è l'ultimo atto, poi arrivano i carabinieri.
2. "LE DUE RAGAZZE ARRIVANO DOPO LA SCUOLA MI FANNO GUADAGNARE 600 EURO AL GIORNO"
Maria Elena Vincenzi per "la Repubblica - Roma"
Suggerivano di mettere su internet foto un po' spinte, «sexy anche seno di fuori». Organizzavano gli incontri, reclutavano nuovi clienti, parlavano di percentuali e, perché no, si arrabbiavano se le ragazze non rispettavano "gli orari di lavoro".
C'è tutto questo e molto di più nell'ordinanza con cui il gip Maddalena Cipriani ha accolto la richiesta di misura cautelare del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del pubblico ministero Cristiana Macchiusi nei confronti di cinque persone accusate di aver sfruttato la prostituzione minorile di due liceali di appena 15 e 14 anni. Quattro uomini e una donna, madre della più piccola delle due.
Una storia terribile quella che emerge dalle tante intercettazioni dei carabinieri del nucleo investigativo che hanno svolto le indagini. Una storia da cui emerge che le due ragazze altro non erano che merce per i loro due principali sfruttatori, Nunzio Pizzacalla e Mirko Ieni. Il secondo, addirittura, provvede a trovare loro l'appartamento in viale Parioli.
Ecco così che il 17 maggio scorso, Pizzacalla scrive un sms a una delle due: «Bella descrizione, mi servono foto dove si vede tutto il corpo se hai anche sexy». Pochi minuti più tardi, non contento aggiunge: «MI servono le altre foto. Il video mi serve per vedere come ti sai muovere e presentare così domani se riesco a trovare un cliente so già come sei». Due settimane dopo chiede»foto sexy con anche il seno di fuori».
Stando alle indagini dei militari guidati dal colonnello Lorenzo Sabatino, dopo un primo contatto con Pizzacalla, subentra Ieni. à lui che prende in carico le due studentesse. Un business che funziona tanto che decide di cercare un appartamento dove piazzarle. Il 3 ottobre scorso spiega ad una amica: «Tutte e due mi fanno guadagnare 600 euro al giorno... due stronze così».
Ieni è così soddisfatto che, spiega, vorrebbe prendere in affitto una casa dove farle "lavorare": «Gli dico stai ai Parioli, quelle due manco vado a pigliarle dopo quando escono da scuola, mi vengono lì dentro... prendersi casa ste coglione e gli servono i soldi e sfruttarle, se non le sfrutto così non le sfrutto più dopo, capisci?». Le due minori sono il suo affare d'oro: «Ho messo sesso di coppia con gold, cioè io guardo e quello mi si scoppia. Una è la compagna mia, una delle due dovrebbe essere la compagna mia, l'altra l'amichetta».
Ma "compagna e amichetta" non sempre sono puntuali come Mirko le vorrebbe. Il 9 ottobre scorso, Ieni si arrabbia con una delle due perché hanno fatto tardi: «Mi stai a prende per culo da stamattina... a micia, io ce lavoro co sta roba, a me non me ne frega un cazzo di voi due, cioè parlamose chiari: siete poco serie... ma adesso devi farti questo obbligatoriamente perché questo sta venendo e te sta a porta' 250 euro di cui una piotta e mezza è mia perché sto a paga' io casa perché voi non siete capaci neanche de fa' questo. Vieni, te lo fai e te ne vai... e oggi stiamo bene così, domani alle tredici ti vengo a prendere io perché tanto se non ti vengo a prendere tu non fai un c... o».
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