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LA FACCIA COME IL CURDO - ERDOGAN STA FACENDO DI TUTTO PER TROVARE UN ACCORDO DI PACE CON I CURDI, DOPO OLTRE 40 ANNI DI CONFLITTO E 40MILA MORTI - IL "SULTANO" HA INIZIATO A DIALOGARE CON ABDULLAH OCALAN, STORICO LEADER DEL PARTITO DEI LAVORATORI DEL KURDISTAN ARRESTATO 26 ANNI FA: POTREBBE CONCEDERE LA LIBERTÀ A OCALAN E "AUTONOMIA DI FATTO" AL POPOLO CURDO - COME MAI QUESTA FRETTA? A ERDOGAN SERVONO VOTI PER CAMBIARE LA COSTITUZIONE E CANDIDARSI PER UN TERZO MANDATO…

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Estratto dell'articolo di Monica Ricci Sargentini per il "Corriere della Sera"

ERDOGAN

 

La speranza era che l’annuncio arrivasse il 15 febbraio, data che ha segnato il ventiseiesimo anniversario dell’arresto di Abdullah Öcalan, storico leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) che dallo scorso autunno ha iniziato nuovamente a dialogare con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Ma l’accordo che metterebbe fine a un conflitto durato 40 anni che ha causato 40 mila morti non è ancora arrivato.

 

Nella Turchia sudorientale non ci credono in molti, sono abituati da troppi anni a subire e non vogliono coltivare false speranze. […] Oggi lo scenario è cambiato. La vicinanza dei curdi iracheni al governo di Ankara e la caduta della giunta di Assad, che in Siria discriminava i curdi ma sosteneva il Pkk contro la Turchia, consentono ai curdi di Siria e Iraq di puntare a un’integrazione autonoma nei loro Paesi. In Turchia la porta aperta tra il governo e Öcalan fa sperare in un cammino simile.

 

Abdullah Ocalan

[…] Popolo senza patria, i curdi sono sparsi tra Turchia, Iraq, Siria e Iran. Keskin Bayindir,copresidente del Partito democratico delle Regioni (Dbp), partito turco filocurdo che conta due deputati in Parlamento, era ieri a Erbil, in Iraq, come parte della delegazione che sta trattando con Ankara: «Öcalan — ha detto — nonostante le difficili condizioni, sta lottando per raggiungere una soluzione democratica su basi legali. Il popolo curdo e i popoli del Medio Oriente si aspettano che il problema curdo venga risolto su basi democratiche e legali sia in Turchia che in tutto il Kurdistan».

 

La fine della lotta armata curda è un’idea che Öcalan dalla sua cella coltiva da tempo. Si sa che più volte avrebbe detto: «vorrei vedere la pace prima di morire». Ma la strada è stretta. Cosa concederebbe Erdogan ai curdi? L’uscita di prigione di Öcalan e una qualche forma di «autonomia di fatto»? Non ci sono indiscrezioni sul piano ideato dal presidente turco. Di sicuro Erdogan, che è al potere in Turchia dal 2003, deve trovare il modo di potersi candidare per un terzo mandato presidenziale nel maggio 2028 ma questo sarebbe possibile solo se si modificasse la Costituzione turca.

CURDI CON LIMMAGINE DI OCALAN jpeg

 

A questo scopo gli farebbero gioco i voti dei curdi, il partito Dem, il cui leader Selahattin Demirtas è in prigione. In più, in questo modo, il Sultano, come viene chiamato, si presenterebbe all’elettorato come colui che ha posto fine al sanguinoso conflitto. Non resta che attendere. […]

Abdullah Ocalancurdi in fuga 8pkk ABDULLAH OCALAN erdogan