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SANREMO DIVENTA UN TALENT SHOW? LA SALA STAMPA RIBOLLE, SI SENTE DEFRAUDATA DEL POTERE DECISIONALE…
A FIRENZE “CHIUSA UNA PORTA SI APRE UN PROSECCO” – IN UN ANNO 70 CASI DI INTOSSICAZIONE DA ALCOL TRA MINORENNI – CI SI UBRIACA ANCHE ALL’ORATORIO: “IL PROBLEMA È CHE MANCA DIVERTIMENTO ALTERNATIVO” - LE STATISTICHE DEL CENTRO ALCOLOGICO TOSCANO
Rossella Conte per www.lanazione.it
Sono 70 i ricoveri per intossicazione da alcol nel 2017 che riguardano ragazzi tra i 16 e i 17 anni, trasportati tutti nei pronto soccorso fiorentini. In totale, sono 251 i casi registrati da Santa Maria Nuova: persone tra i 10 e gli 89 anni.
E’ la fotografia fornita dal Centro alcologico toscano impegnato da anni in città nella lotta per la prevenzione e contro l’abuso di alcol. Il triste bilancio delle folli notti fiorentine non è finito qui: sono 391 le persone ricoverate, sempre nel 2017, tra Santa Maria Nuova, Torregalli, Careggi e Santa Maria Annunziata.
Un terzo sono donne. «Il numero più alto è stato raggiunto da Santa Maria Nuova per via della grande presenza di locali nel centro. Quello che fa più rabbia e che 70 casi riguardano ragazzi che non hanno ancora la maggiore età e che quindi non avrebbero potuto assumere alcol» sottolinea Valentino Patussi, direttore del Centro algologico toscano.
Solo alcune settimane fa, una sedicenne finita in ospedale ha raccontato alla polizia di aver passato la serata a bere tra i locali del centro e in strada con altri amici tutti minorenni. Nonostante i controlli e i regolamenti che dovrebbero vietare iniziative e pubblicità che invitino all’assunzione di alcol, in città gestori non sempre corretti, volantini che promuovono serate folli, pr che sventolano ingressi con drink omaggio per donne o vetrine che ammiccano a prezzi stracciati non sono di certo un ricordo. «Sono il tipo di persona che chiusa una porta apre un prosecco» si legge sulla porta a vetri di un’attività.
O anche: «La sola arma che tollero è un cavatappi» scrive col gessetto qualcuno. In merito, il consigliere comunale Nicola Armentano, con l’incarico di affiancare il sindaco Dario Nardella e la sua giunta per la promozione di stili di vita corretti ed educazione alla salute, ha presentato una domanda di attualità per chiedere «quali azioni l’amministrazione ha messo in campo per contrastare il diffondersi di abuso di sostanze alcoliche». Per Patussi a Firenze ci vorrebbe «più sensibilità da parte delle istituzioni e controlli capillari nei confronti di chi vende».
«I dati del 2017 sono in aumento almeno del 10% rispetto allo scorso anno – prosegue – la situazione è preoccupante soprattutto per i minori. Il problema è che manca divertimento alternativo. Sono tantissimi i casi che seguiamo e la maggior parte racconta di aver bevuto nei locali ma non solo». Al Centro alcologico toscano sono giunte segnalazioni di intossicazioni all’interno di scuole e una volta è arrivato un ragazzo uscito ubriaco dalla festa con gli amici dell’oratorio. «Serve maggiore attenzione anche da parte di genitori e insegnanti – conclude Patussi –. E soprattutto servono maggiori controlli e più sanzioni: chi sbaglia deve sapere che rischia grosso».
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