DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
'NETANYAHU, NON SONO SICURO CHE CI SARÀ UN ACCORDO'
(ANSA) - Secondo due associazioni di familiari di ostaggi e soldati morti che oggi hanno incontrato Benyamin Netanyahu, il premier ha affermato: "Non sono sicuro che ci sarà un accordo, ma se ci sarà, proteggerà gli interessi che ripeto più e più volte, sono la preservazione delle risorse strategiche di Israele".
Il primo ministro israeliano - hanno riferito le associazioni - ha affermato che se l'accordo dovesse andare in porto, dopo 42 giorni i combattimenti a Gaza riprenderanno "fino all'eliminazione di Hamas, anche mentre vengono negoziati i passi successivi".
NETANYAHU, 'NON CI RITIREREMO DALL'ASSE FILADELFIA'
(ANSA) - "Non ci ritireremo dall'asse di Filadelfia in nessun caso, ho informato Blinken che continueremo fino alla distruzione di Hamas". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un incontro con le famiglie degli ostaggi, come riporta Ynet. Il ritiro dal corridoio Filadelfia, tra Gaza e l'Egitto, è uno dei punti chiave dei colloqui per l'accordo sulla tregua e il rilascio degli ostaggi. Hamas ha chiesto il ritiro completo dell'Idf.
'MEDIATORI ARABI,SINWAR VUOLE ESTENDERE IL CONFLITTO OLTRE GAZA'
BENJAMIN NETANYAHU VISITA I SOLDATI ISRAELIANI NELLA STRISCIA DI GAZA
(ANSA) - Secondo mediatori arabi che lavorano ai colloqui per l'accordo sulla liberazione degli ostaggi e la tregua a Gaza, la rivendicazione di Hamas e della Jihad islamica del fallito attentato di domenica sera a Tel Aviv rientra nel tentativo di Yahya Sinwar di intensificare la pressione su Israele espandendo il conflitto oltre Gaza, anche lanciando attacchi dalla Cisgiordania. Lo riferisce il Wall Street Journal. Nella sua dichiarazione di ieri in cui si è assunto la responsabilità dell'attacco, Hamas ha avvertito che gli attentati suicidi sarebbero continuati in risposta agli attacchi israeliani.
EGITTO, GIOVEDÌ E VENERDÌ NEGOZIATI SU GAZA AL CAIRO
(ANSA) - Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha dichiarato a Sky News che giovedì e venerdì si terranno al Cairo i negoziati per un cessate il fuoco a Gaza.
EGITTO, BLINKEN D'ACCORDO SU RAPIDO CESSATE IL FUOCO
(ANSA) - Il segretario di Stato americano Antony Blinken "ha espresso il proprio accordo con la visione egiziana di cercare di raggiungere rapidamente un cessate il fuoco a Gaza": lo riferisce un comunicato del ministero degli Esteri egiziano dando conto di un incontro del capo della diplomazia statunitense con il ministro Badr Abdelatty a New El Alamein, nel nord dell'Egitto.
ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU
Nell'esprimere la speranza che "il prossimo ciclo di negoziati testimoni una sincera volontà politica da parte israeliana di porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza", il ministro egiziano ha detto che una conclusione del conflitto è "l'unico modo non solo per porre fine alle sofferenze umane" nell'enclave palestinese "ma anche per impedire che la situazione regionale sfugga al controllo e che l'escalation si intensifichi tanto da minacciare la stabilità dell'intera regione", sintetizza il comunicato.
Abdelatty inoltre "ha sottolineato al Segretario americano la visione dell'Egitto e di tutti i paesi della regione riguardo alla futura stabilità del Medio Oriente, che si basa sulla ricerca di una soluzione permanente e giusta alla questione palestinese e sulla garanzia dell'istituzione di uno Stato palestinese indipendente sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale", informa ancora la nota dell'ambasciatore Ahmed Abu Zeid, portavoce del dicastero. "I due ministri hanno voluto sottolineare, all'inizio della riunione, il carattere strategico delle relazioni bilaterali tra i due paesi", ha riferito Abu Zeid.
'NETANYAHU PER PIANO IN 3 FASI,UN GIORNO DI TREGUA PER OSTAGGIO'
(ANSA) - Il parlamentare israeliano di Unità Nazionale Gadi Eizenkot ha dichiarato in un'intervista a Radio 103 che tutti i capi dell'apparato di sicurezza e la maggior parte dei ministri del Gabinetto hanno spinto per un accordo per liberare gli ostaggi nell'ambito del quadro "tutti per tutti".
Ma ha aggiunto che c'era un oppositore: il primo ministro Benyamin Netanyahu. Secondo Eisenkot, il premier "ha chiesto che il processo venga diviso in tre fasi e ha insistito sul fatto che questa volta l'accordo sarebbe stato di un giorno per ostaggio, mentre nell'accordo di novembre erano dieci ostaggi al giorno"
gaza distrutta dai bombardamenti israeliani
Eisenkot - già ministro del gabinetto di guerra, che ha perso il figlio e un nipote a Gaza - ha descritto il piano di Netanyahu come "molto difficile", spiegando che le tre fasi sono ciascuna della durata di 42 giorni. "Nella fase A la calma viene ripristinata, e nella fase B viene stabilito un cessate il fuoco permanente. Dopodiché, l'Idf si ritira da Gaza".
"Netanyahu ci ha condotto nella trappola di Sinwar e dell'Iran, per arrivare a una guerra regionale e logorare Israele fino al suo collasso. La saggezza di un leader è prendere decisioni coraggiose e difficili, e questa è stata la principale lacuna che ho visto a partire da gennaio di quest'anno. Ho visto che non è stato in grado di prendere alcuna decisione strategica o decisiva - ha affermato nell'intervista -. Ci sono 109 ostaggi a Gaza: stanno morendo in prigionia, il primo ministro deve agire per riportarli indietro. Sinwar è il principale cattivo, ma la responsabilità di riportarli indietro ricade sulla leadership israeliana", ha concluso.
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