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Federico Berni e Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”
Omissione d’atti d’ufficio. È con questa ipotesi di reato che la Procura di Brescia indaga sulle «lacune» nelle procedure d’ingresso al Tribunale di Milano. Falle che hanno permesso al killer Claudio Giardiello di entrare indisturbato con una pistola calibro nove dai varchi d’accesso del Palazzo di Giustizia e di sparare e uccidere il giudice Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Claris Appiani e il coimputato Giorgio Erba.
Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati e il procedimento è accorpato al fascicolo principale, quello che vede Giardiello accusato di triplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Ieri il 57enne è stato interrogato dal gip di Monza Patrizia Gallucci che sabato aveva convalidato l’arresto.
CLAUDIO GIARDIELLO CON LA FIGLIA
Davanti ai magistrati, ha chiesto un caffè e detto poche parole prima di avvalersi della facoltà di non rispondere: «Cosa volete che vi dica, se mi hanno visto... sarebbe troppo lungo spiegare tutte le ingiustizie che ho subito, mi riservo di farlo più avanti, devo riorganizzare le idee». L’avvocato Nadia Savoca ha chiesto che non venisse neppure celebrato l’interrogatorio, perché, ha sostenuto, c’erano «evidenze di una incapacità a sostenere le fasi processuali».
In entrambi i precedenti interrogatori — giovedì dopo l’arresto davanti al pm Franca Macchia e sabato nel corso dell’udienza di convalida — Giardiello ha avuto piccoli svenimenti e stati confusionali.
CLAUDIO GIARDIELLO ARRESTATO A VIMERCATE
Secondo il giudice, però, «dall’accertamento medico all’interno dell’amministrazione penitenziaria» redatto dai sanitari del San Gerardo di Monza è emersa «piena capacità di sostenere l’interrogatorio». In passato Giardiello ha avuto crisi d’ansia, legate ai suoi guai finanziari e ha assunto antidepressivi. Ora gli atti passano alla Procura di Brescia che, per competenza, conduce l’inchiesta sulla strage al Tribunale.
Oggi nuovo vertice tra i carabinieri e i magistrati bresciani guidati dal procuratore capo Tommaso Buonanno. Da Milano arriveranno tutti i primi atti d’indagine sul triplice omicidio e i risultati delle autopsie. Mercoledì alle 16 i funerali di Stato nel Duomo di Milano celebrati dall’arcivescovo Angelo Scola per il giudice Ciampi e l’avvocato Claris Appiani, mentre in mattinata nel Duomo di Monza (ore 10.45) ci saranno le esequie della terza vittima, Giorgio Erba, così come voluto dalla famiglia.
METAL DETECTOR - TRIBUNALE DI MILANO
Ieri sono proseguiti gli interrogatori degli addetti alla sicurezza del Palazzo di Giustizia. Gli inquirenti, coordinati dal pm Angelo Renna e dall’aggiunto Alberto Nobili, hanno ascoltato i dipendenti delle due aziende che hanno in appalto i controlli agli ingressi del Tribunale. Eventuali valutazioni delle responsabilità personali di vigilantes e portieri saranno però materia dei magistrati bresciani.
Tutti coloro giovedì mattina si trovavano in servizio nel palazzo avrebbero raccontato di non ricordare il momento dell’ingresso di Giardiello (che aveva l’arma nascosta in un sacchetto di carta) e di aver svolto il proprio lavoro secondo le indicazioni fornite alle rispettive aziende dalla Commissione manutenzione edifici giudiziari.
spari al tribunale di milano 2
I lavoratori di Palazzo di Giustizia hanno chiesto un incontro con il presidente del Tribunale e con il prefetto per misure urgenti in tema di sicurezza. Secondo i sindacati «non esiste un piano di evacuazione del palazzo e manca un sistema di allerta». I dipendenti chiedono l’introduzione di altoparlanti nelle aule: «La sparatoria è avvenuta poco prima delle 11: l’email dall’ufficio del personale con l’allarme è arrivata soltanto alle 11.28».
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lorenzo alberto claris appianiil giudice fernando ciampiSPARI AL TRIBUNALE DI MILANO
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