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GIORGIA MELONI, CI HA PRESO PER IL CULO: NON E’ TIFOSA DELLA ROMA, COME HA VOLUTO FAR CREDERE. E’ SEMPRE STATA LAZIALE! – LO SVELA LA RICOGNIZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” NEL PASSATO DIGITALE DELLA PREMIER, QUANDO 21ENNE SI FACEVA CHIAMARE “DRAGHETTA KHY-RI” E SMANETTAVA SU “UNDERNET ITALIA” – GESTIVA UNA PAGINA DI TIFO SFEGATATO PER LA LAZIO, ERA PAZZA DI SIMONE INZAGHI, ODIAVA LA JUVENTUS (A UN TIFOSO BIANCONERO RISPOSE: “IN TEMA DI FURTI NON CREDO PROPRIO CHE VOI POSSIATE FARE LA MORALE A NESSUNO. IN MATERIA DI ‘VISCIDI’ VI CONCEDO UNA LIBERA DOCENZA, CONSIDERANDO BETTEGA, MOGGI, GIRAUDO, AGNELLI”) – L’ANTIPATIA PER BERLUSCONI (“LE PARTITE LE VEDO IN PIZZERIA. I SOLDI MIEI BERLUSCA E GALLIANI NON LI BECCANO”), LE ACCUSE A MEDIASET DI MANIPOLARE LE NOTIZIE, IL  BULLDOG “RINGHIO” CHE DOVEVA CHIAMARSI “BENITO” E QUELLA POESIA FANTASY IN CUI…

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Estratto dell’articolo di Tommaso Rodano per il “Fatto quotidiano”

 

GIORGIA MELONI QUANDO SI FACEVA CHIAMARE DRAGHETTA SU UNDERNET

Il più audace ha come nickname “Moussoligno”, nomen omen. Qualcosa si sapeva già, degli esordi cyber-wertheriani di Giorgia Meloni, forse non abbastanza. Nel 1998, ventunenne, apre una pagina su Undernet Italia e si presenta come la “draghetta Khy-ri”: “Sono diplomata al liceo linguistico, studio all’università e nella vita vorrei tutto il possibile (e mi sembra abbastanza..)”.

 

Il pantheon è un po’ didascalico, per una giovane missina: “I libri fantasy (naturalmente Il signore degli Anelli di Tolkien è il mio preferito), libri di filosofia (adoro Nietzsche); libri horror (soprattutto Stephen King). Ascolto un sacco di musica, ma preferisco quella dei complessi irlandesi, tipo Sinéad O’Connor ed i Cranberries”.

 

giorgia meloni giovane elogia mussolini

[…] Da quando è un personaggio pubblico, Meloni tenta di accreditarsi come tifosa della Roma e garbatelliana doc, sebbene sull’autenticità della fede più di un dubbio fosse stato sollevato. Ora scopriamo […] che Meloni non era “laziale così, ma lazzzziale cosììì” […]

 

A cavallo del 2000 Giorgia apre e gestisce una pagina di tifo sfegatato per gli aquilotti.

GIORGIA MELONI DRAGHETTA DI UNDERNET

Assai virulenti gli sfoghi contro gli arbitri, un’ostilità che anticipa quella per la magistratura: una sezione del sito è tutta dedicata ai fischietti. Titolo: “Fagli male!”, illustrata con un simpatico corredo di pomodori da lanciare virtualmente ai nemici.

 

“Come sta andando il campionato è sotto gli occhi di tutti – scrive – ma sarebbe riduttivo e ingenuo pensare che (gli arbitri) siano solo degli incompetenti incapaci di fare quello per cui sono lautamente pagati ogni domenica”. La draghetta allarga la platea: “Diamo un po’ di spazio anche a due significativi esponenti di quelle società che da sempre ne traggono vantaggi... e cioè Zio Fester... ops! volevamo scrivere Galliani, e l’ineffabile Pippo Inzaghi, meglio noto come Superpippa”.

 

meloni

Non tutti gli Inzaghi vengono per nuocere, il fratello Simone gioca per la Lazio e Meloni custodisce per lui una predilezione assoluta, tale da dedicargli un intero sitarello: simone-inzaghi.com (ne restano solo tracce d’archivio). “In questa mia pagina – scrive – troverete tutto quello che volete sapere, vedere e conoscere del mitico Simone! Ho inserito anche delle immagini inedite (le ho scattate io!)”.

 

Negli altri frammenti della Giorgia post-adolescente emerge un odio viscerale per la Juventus: “In tema di furti non credo proprio che voi possiate fare la morale a nessuno... – risponde a un tifoso bianconero – In materia di ‘viscidi’ invece vi concedo ampiamente una libera docenza, considerando i vari Bettega, Moggi, Giraudo, Agnelli”.

 

Pochi anni dopo, nel 2008, sarebbe diventata ministra della Gioventù nel governo Berlusconi, ma prima non pare coltivasse simpatie per il Cav: “Le partite le vedo in pizzeria – confessa a un utente che snobba le pay tv – i soldi miei Berlusca e Galliani non li beccano”. Poi accusa Mediaset – come cambia il mondo – di manipolare l’informazione: “Ieri ho atteso con interesse che su Tg5 e Studiosport venisse spesa una parola sul rinvio a giudizio di Galliani (...) invece, ahimé, non una parolina sul nostro presidente di Lega che dovrà rispondere per fondi neri del Milan ed evasione fiscale”.

 

UNA GIOVANE GIORGIA MELONI

C'è spazio per una Meloni cinofila e nostalgica, che apre una pagina al suo bulldog Ringhio: “Benito era uno dei nomi che avevamo pensato per lui, poi il film di Aldo, Giovanni e Giacomo ci dirottò!”. E una dolente e romantica, che scrive una poesia fantasy: “A volte penso che se fossi un drago, sarei un vento tempestoso. Sarei un fuoco ardente, la fornace nel centro di un vulcano, il ribollire della lava. Un’onda di tempesta, che nasce alla fine del mondo, laggiù dove la terra è sconfitta dal mare”.

 

Sono parole ingenue, persino tenere, di una giovane donna […] C’è solo una questione meno innocua di quello che appare: gli italiani perdonano ogni forma di tradimento, ma la squadra di calcio non si cambia; qualcuno chiederà mai a Giorgia Meloni perché abbia mentito e si sia dichiarata romanista? L’altra domanda – come si sia trasformata da draghetta pasionaria a grigia imitazione di un Draghi – è senza risposta. […]

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