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“A QUESTO SANREMO SI SONO FATTE POCHE DOMANDE, E LE RISPOSTE DATE SONO STATE PARZIALI, SCOCCIATE E SEGUITE DA REPRIMENDA GENERALE” - LA GIORNALISTA DI “GENTE”, MARIA ELENA BARNABI, SCRIVE A DAGOSPIA: “VISTI I RAPPORTI CON GLI ULTRA’ E LA RISSA CON IOVINO, HO CHIESTO IN CONFERENZA STAMPA: ‘È GIUSTO CHE FEDEZ CANTI SUL PALCO DI SANREMO PER LA TV DI STATO, PAGATA ANCHE CON I SOLDI NOSTRI?’. RISPOSTA: FEDEZ MICA È INDAGATO, NON SIAMO GIUDICI, CI OCCUPIAMO DI MUSICA. MORALE? MOLTI COLLEGHI IN PRIVATO MI HAN FATTO I COMPLIMENTI PER ‘L’ARDIRE’ DELLA MIA DOMANDA. ALTRI HANNO APPLAUDITO LA RISPOSTA DELLA RAI. E SUI SOCIAL MI SONO BECCATA DELLA ROMPICOGLIONI. SE NESSUNO CHIEDE E NIENTE SI SCRIVE, LE PERSONE TENDONO A DIMENTICARE. E COSÌ LA VERSIONE DELLA VITA DI FEDEZ CHE VIENE RACCONTATA È QUELLA ROMANZATA DA LUI, DAI SUOI ADDETTI STAMPA, DAL SUO MANAGER, MICA QUELLA VERA…”
Lettera di Maria Elena Barnabi* a Dagospia
*giornalista di “Gente”
Caro Dago,
Hai detto bene tu: a questo Sanremo si sono fatte poche domande, e le risposte date sono state parziali, pure un po’ scocciate e soprattutto seguite da reprimenda generale.
Non so perché, ma c’è questa diffusa idea, anche tra alcuni colleghi, che noi giornalisti di spettacoli non possiamo fare domande serie, della vita vera, e che dobbiamo solo occuparci di dire quanto è bello un disco, quanto è spaziale la tal collaborazione, o meravigliarci se questo o quell’altro artista fa San Siro (tanto ormai lo fan tutti, lo riempiono regalando biglietti a destra e manca).
Non siamo titolati anche noi a fare il nostro lavoro con coscienza e a portare all’attenzione pubblica vicende che sembrano dimenticate o addirittura ignorate?
claudio fasulo carlo conti marcello ciannamea
Da mesi sul mio giornale, il glorioso Gente, mi occupo di Fedez e dei suoi legami d’amicizia e di lavoro con il capo ultras Luca Lucci, dal 30 settembre in carcere accusato di associazione a delinquere e di essere il mandante di un tentato omicidio nella più grade inchiesta mai fatta sul mondo marcio degli ultras.
Su Gente abbiamo pubblicato le foto del volto tumefatto di Cristiano Iovino in seguito al coraggioso pestaggio otto conto uno (per Fedez è stata chiesta l’archiviazione).
Abbiamo pubblicato le foto del bodyguard ultras di Fedez Christian Rosiello a spasso al parco Sempione con Chiara Ferragni e i bambini per testimoniare quanto fosse di famiglia (lui poi, Rosiello, mi ha messo like su Instagram, si vede che ha gradito).
Quando poi tutti gli amici ultras di Fedez sono stati arrestati, abbiamo pubblicato le intercettazioni e spiegato come Fedez, in estate, si era fatto organizzare i suoi concerti in sud Italia proprio da una società riconducibile a Luca Lucci, ai tempi ai domiciliari per narcotraffico. Sapendo tutto ciò, ho chiesto, è giusto che Fedez canti sul palco di Sanremo per la tv di Stato, pagata anche con i soldi nostri?
Risposta: Fedez mica è indagato, noi non siamo giudici, noi ci occupiamo di musica. Morale? Molti colleghi in privato mi han fatto i complimenti per l’ardire (!) della mia domanda. Altri hanno applaudito la risposta della Rai. E sui social mi sono beccata della rompicoglioni (me l’ha detto pure Claudio Sabelli Fioretti, ma lui mi vuole bene, era affettuoso), dell’incapace, dell’inopportuna.
Mattia Feltri su La Stampa mi ha definito un “giornalista infelice secondino”, mentre lui invece no, è garantista. Ma forse Feltri la mia domanda non l’ha mica ascoltata, altrimenti avrebbe capito che sono una donna e non un uomo.
E poi avrebbe anche capito quali sono i rapporti tra Fedez e Luca Lucci, rapporti che ha scritto di non sapere. E se neppure Mattia Feltri, che di lavoro fa il direttore dell’Huff Post e l’editorialista di un importante quotidiano italiano, sa quali sono i termini della liaison tra Fedez e gli ultras arrestati, allora vuol dire che di queste cosa non si è parlato abbastanza.
Quindi, avevo ragione io a parlarne. Anche perché a queste domande Fedez ancora non ha risposto. E se nessuno chiede e niente si scrive, le persone tendono a dimenticare. E così la versione della vita di Fedez che viene raccontata è quella romanzata da lui, dai suoi addetti stampa, dal suo manager, mica quella vera.
Per carità, sopravviveremo comunque, stiamo parlando della vita di un rapper di Rozzano, non salviamo vite. Ma io questo faccio di lavoro, parlo della vita di persone famose, a volte mediocri e a volte no, e ci tengo a farlo bene.
Perché Fedez ha questo trattamento di favore? A Massimo Pericolo, per dire, che è un bravo rapper che è stato in carcere, tutti sempre chiedono conto delle sue esperienze. A Fedez si chiede, al massimo, della depressione (il ragazzo sta male, soffre, soffre molto) e del “brutto periodo” che ha passato (ma come, era così felice qualche mese fa in giro per la Sardegna con Islam Hagag, un ultras pregiudicato poi arrestato…).
Perché? Selvaggia Lucarelli dice che è perché lui è un bravo lobbista. Sarà. Certo che è un peccato: le interviste più belle sono quelle dove c’è un contraddittorio, dove ci si scambiano idee, battute, punzecchiature, dove ci sono domande e risposte vere. Dove chi fa le domande è un rompicoglioni. Insomma, un giornalista.
MARIA ELENA BARNABI
FOTO DI ISLAM HAGAG
fedez
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fedez
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