NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Marco Sasso per la Stampa
Era conosciuto nell’ambiente della prostituzione con un soprannome inequivocabile: «il re dei transessuali». Di giorno un insospettabile agente immobiliare di 54 anni, Biagio Lomolino, di notte a capo di una rete che sfruttava la tratta e lo sfruttamento delle persone transessuali: un fenomeno che genera un business fiorente basato sulla coercizione e la minaccia.
Lomolino era da dieci anni sul mercato di Milano ed hinterland ed è stato arrestato oggi dai Carabinieri. Dovrà scontare sette anni per induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Per catturarlo i militari lo hanno bloccato fingendo di essere clienti interessati all’acquisto di una delle sue case di proprietà in zona Isola. Dopo diversi tentativi andati a vuoto (forse perché sospettava potesse essere una trappola), gli investigatori sotto copertura hanno lasciato intendere di voler rinunciare all’acquisto e allora «il re dei trans» si è presentato all’appuntamento.
Il geometra, che si spacciava anche per agente immobiliare, è sposato con un transessuale brasiliano e anche grazie a questo legame è riuscito a creare una fitta rete di contatti nella comunità, in particolare nel mondo della prostituzione di genere. Aveva messo in piedi un florido business all inclusive: nei suoi 14 appartamenti (di cui 10 di proprietà), ospitava i trans che pagavano un affitto dai 1.500 ai 3mila euro al mese. Inoltre, si offriva di procurare permessi di soggiorno per tremila euro e successivamente chiedeva altri 4-5mila euro per «sbloccare» la pratica che in realtà non era mai partita. Quando il truffato si accorgeva che si trattava di un falso, il tono di Lomolino diventava minaccioso e faceva valere il suo status di «re dei trans» minacciando pestaggi di suoi contatti slavi.
Sulla piazza di Milano arrivano soprattutto dal Brasile, ma anche dalla Colombia, dal Perù, dall’Argentina e dall’Ecuador ed ogni singola organizzazione ha diverse modalità operative. La tratta delle brasiliane somiglia tanto a quella delle donne nigeriane. E spesso sono trans che sfruttano altre trans, con il ruolo di sfruttatrici e “madame” addette al controllo.
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