1. IL GIRO DI MINORENNI DEL FOTTO-GRAFO FURIO FUSCO AL SERVIZIO DELLA ROMA PORCONA 2. UN ESERCITO DI INCONFESSABILI DISPOSTI A PAGARE CIFRE ELEVATISSIME PER VEDERE LE RAGAZZE NUDE O PER COMPIERE ATTI SESSUALI CON LORO. UN ESERCITO DI “GRADUATI” PERCHÉ FUSCO AVREBBE ORGANIZZATO INCONTRI A SFONDO SESSUALE CON PRODUTTORI CINEMATOGRAFICI E ALTI DIRIGENTI DI PRIMO PIANO DI RAI E MEDIASET 3. L’8 GIUGNO SCORSO FUSCO HA FATTO INCONTRARE UNA RAGAZZA (IN QUESTO CASO MAGGIORENNE) CON UN NOTO IMPRENDITORE ROMANO, SALITO ALLA RIBALTA DELLA CRONACA NEGLI ANNI SCORSI PER UNA RELAZIONE CON UNA CONOSCIUTISSIMA SHOWGIRL 4. DAGLI INTERROGATORI DELLE RAGAZZE EMERGE IL RUOLO DI INTERMEDIARIO DEL FOTOGRAFO. SESSO? UNA RAGAZZA INTERCETTATA: “NO…SENZA ALLA FINE NIENTE, PERÒ ME TOCCAVA”. I DEPUTATI RENZIANI CHIEDONO ALLA RAI DI APRIRE UN’INCHIESTA INTERNA

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Daniele Autieri per “la Repubblica - Roma

 

FUSCO FURIOFUSCO FURIO

Dietro il profilo di Furio Fusco - il fotografo arrestato ieri con le accuse di adescamento, prostituzione minorile e produzione di materiale pedopornografico - si nasconde un esercito di inconfessabili disposti a pagare cifre elevatissime per vedere le ragazze nude o per compiere atti sessuali con loro. Un esercito di “graduati” perché, da quello che emerge dalle testimonianze raccolte da Repubblica, Fusco avrebbe organizzato incontri a sfondo sessuale con personalità di alto livello, tra cui produttori cinematografici e dirigenti di primo piano di Rai e Mediaset.

sede raisede rai

 

La notizia trova una prima conferma negli interrogatori tenuti dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal pubblico ministero Cristiana Macchiusi, nel corso dei quali le minorenni avrebbero rilasciato alcune dichiarazioni significative. Proprio sul giro del fotografo, conosciutissimo nel mondo della moda e dello spettacolo, si concentra il lavoro degli inquirenti che non escludono, nei prossimi giorni, nuove iscrizioni sul registro degli indagati.

 

Intanto c’è almeno una circostanza degna di nota che non è stata menzionata all’interno dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Giulia Proto. Nelle ultime settimane il fotografo avrebbe infatti organizzato una cena in un noto ristorante romano nel corso della quale uomini della televisione e dello spettacolo si sarebbero seduti a tavola insieme ad alcune ragazze minorenni della sua agenzia. Nella stessa ordinanza del gip è riportato un episodio più significativo di altri.

 

COLOGNO MONZESECOLOGNO MONZESE

L’8 giugno scorso Fusco ha fatto incontrare una ragazza (in questo caso maggiorenne) con un noto imprenditore romano, titolare di diverse attività e salito alla ribalta della cronaca negli anni scorsi per una relazione con una conosciutissima showgirl. Attualmente l’uomo non è indagato, ma l’episodio è significativo perché rivela il modus operandi del fotografo, quindi il suo ruolo di intermediario e procacciatore.

 

Alla ragazza era inizialmente richiesto di andare a casa sua, truccarsi davanti a lui e nient’altro. In cambio di questo servizio il “cliente” ha pagato 500 euro, oltre a una parte altrettanto cospicua finita nelle tasche di Fusco. Quando il fotografo, intercettato dai Carabinieri della IV Sezione del Nucleo investigativo, chiede alla ragazza se ci fosse stato un rapporto sessuale, lei risponde: «…mmm…no…senza alla fine niente, però me toccava». Il “senza” indica il desiderio dell’imprenditore di avere con lei un rapporto non protetto, richiesta che la giovane ha rifiutato.

 

mediaset a cologno monzesemediaset a cologno monzese

Sulla base di questo e di altri episodi il gip scrive che “l’attività criminale del Fusco non si limita alla sola produzione del materiale pedopornografico ma comprende altresì l’organizzazione di vere e proprie esibizioni pedopornografiche”. Gli inquirenti si concentreranno poi nei prossimi giorni sull’imponente archivio digitale e sulle relazioni intrattenute dall’uomo via internet. I tecnici della procura sono già all’opera ma il lavoro sarà molto lungo perché, oltre alla grande quantità di immagini, devono essere analizzati nei minimi dettagli tutti gli scambi di mail.

 

Il materiale pedopornografico che è stato requisito è infatti troppo vasto per poter pensare ad un semplice uso personale. Un particolare, questo, che era stato segnalato dalle stesse ragazze che per prime hanno raccontato a “Repubblica” la storia del “fotografo delle minorenni”. Sono state loro a denunciare l’esistenza di una vastissima collezione di scatti che non veniva utilizzata per le attività lecite dei casting né condivisa con i soggetti delle foto, ma rimaneva nella esclusiva disponibilità del fotografo. Una collezione di cui il sito www.furiofusco.it (oscurato ieri pomeriggio dall’autorità giudiziaria) riportava solo la punta dell’iceberg.

 

Sotto questo spicchio emerso in superficie c’è una montagna sommersa, una rupe scoscesa fatta di complici, clienti, fiancheggiatori. La sua esistenza è ormai accertata. Nessuno però è in grado di dire quanto la rupe sia profonda perché da questo punto di osservazione non se ne vede ancora la fine.