COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
USA NON HANNO INFORMATO ISRAELE SU ULTIMA BOZZA INTESA'
(ANSA) - Funzionari israeliani sostengono che l'amministrazione Biden era a conoscenza dell'ultima proposta di accordo sugli ostaggi e di cessate il fuoco negoziato da Egitto e Qatar con Hamas, ma non ha informato Israele prima che Hamas annunciasse di averla accettata ieri sera.
Lo riporta Axios pur riportando che un alto funzionario statunitense ha negato dicendo che "i diplomatici americani sono stati impegnati con le controparti israeliane". L'episodio ha creato profonda delusione e sospetto in Israele riguardo al ruolo degli Usa nei colloqui per la trattativa sugli ostaggi e potrebbe influenzare negativamente l'andamento dei negoziati.
TANK ISRAELIANI AMMASSATI VICINO AL VALICO DI RAFAH
CINA, 'ISRAELE FERMI IL SUO ATTACCO A RAFAH'
(ANSA) - La Cina ha esortato Israele a "fermare l'attacco a Rafah", dopo che il suo esercito israeliano ha riferito di aver preso il "controllo operativo" del lato palestinese del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto. "La Cina chiede con forza a Israele di dare ascolto alle schiaccianti richieste della comunità internazionale, di smettere di attaccare Rafah e di fare tutto il possibile per evitare un disastro umanitario più grave nella Striscia di Gaza", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, parlando nel briefing quotidiano.
CNN, A RAFAH AZIONE LIMITATA, PRESSIONE SU HAMAS PER ACCORDO
(ANSA) - L'operazione di Israele a Rafah sarà "limitata" dal punto di vista militare e condotta con l'obiettivo di premere su Hamas per un accordo sugli ostaggi. Lo ha riferito la Cnn citando una fonte a conoscenza dei fatti. La stessa fonte ha detto che Israele "ha informato gli Usa del piano di evacuazione dei civili da Rafah prima del colloquio Biden-Netanyahu di ieri"
TRAPPOLA RAFAH
Estratto dell’articolo di Shayndi Raice per “The Wall Street Journal” pubblicato da “la Stampa”
bombardamenti nella striscia di gaza
Israele ha ripetuto più volte che deve attaccare Rafah per spazzare via gli ultimi battaglioni di Hamas. Ma quella a Rafah potrebbe essere l'operazione più pericolosa. L'esercito dovrà cercare di operare chirurgicamente, in modo da non scatenare lo sdegno della comunità internazionale, aggravando ancor di più i rapporti con gli Stati Uniti e uccidendo alcuni degli ostaggi israeliani.
Nell'intervento, però, Israele dovrà evitare anche di agire troppo "delicatamente", per non rischiare di non riuscire ad annientare Hamas. In gioco c'è anche il tentativo di normalizzare le relazioni con l'Arabia Saudita, nella speranza di ripristinare gli equilibri in Medio Oriente.
soldati israeliani nella striscia di gaza
Tamir Hayman, direttore esecutivo dell'Institute for National Security Studies con sede a Tel Aviv, pondera i vantaggi legati alla distruzione di Hamas a Rafah. Israele deve sigillare la frontiera con l'Egitto distruggendo i cunicoli che ritiene abbiano permesso ai miliziani di introdurre nella Striscia armi di contrabbando. Oltretutto, se lasciata a sé stessa, Hamas potrebbe ristrutturarsi e tornare a essere una minaccia.
Nonostante questo, Tamir Hayman non pensa che i benefici tattici possano compensare i costi, soprattutto avendo l'opportunità di normalizzare i rapporti con l'Arabia Saudita e creando una partnership regionale che agisca in contrappeso all'Iran.
«I vantaggi di un blitz sono pochi se li si confronta con le conseguenze negative», ha detto Hayman.
[…] Netanyahu […] l'ha propagandata come l'unico modo per riuscire a vincere la guerra, e i membri ultranazionalisti della sua coalizione di governo lo stanno sollecitando a passare all'azione. Conquistare Rafah gli permetterebbe di cantare […] una vittoria assoluta che per Israele significa raggiungere l'obiettivo di annientare Hamas. Netanyahu avrà bisogno di questa vittoria, quando dovrà affrontare le prossime elezioni.
JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU
I costi politici di questa operazione, tuttavia, potrebbero essere altissimi a livello internazionale. Dopo 7 mesi di guerra, la solidarietà della comunità internazionale per gli attacchi del 7 ottobre si è affievolita. Al suo posto cresce invece la contrarietà per il bilancio dei morti palestinesi, che si attesterebbe sopra le 34mila persone.
Gli Stati Uniti hanno messo in guardia Israele dal lanciare l'invasione di Rafah senza un piano realistico per evacuare e mettere in salvo la popolazione. […] L'Amministrazione Biden è stata restia a infliggere sanzioni a Israele. Un'operazione a Rafah senza l'avallo degli Usa potrebbe costringere l'amministrazione a farlo.
Ma non basta: anche i già tesi rapporti di Israele con l'Egitto potrebbero risentirne. Rafah […] è sede del "Corridoio Filadelfia", una zona cuscinetto di 5, 5 chilometri tra l'enclave e l'Egitto. Secondo Israele, quell'area ospiterebbe una vasta rete di gallerie sotterranee che per anni hanno permesso ad Hamas di introdurre armi di contrabbando.
Combattere in quella zona, con le truppe dell'esercito egiziano a poca distanza, sarebbe complicato. E potrebbe provocare un esodo di massa dei palestinesi nella penisola egiziana del Sinai. Nell'ipotesi peggiore, potrebbe essere a rischio l'accordo di pace del 1979 tra i due Paesi.
Una normalizzazione dei rapporti con l'Arabia Saudita […] potrebbe a quel punto essere fuori discussione, quanto meno sul breve periodo. Un'operazione militare potrebbe anche voler dire per Israele perdere l'occasione di avere partner arabi quali gli Emirati Arabi Uniti disposti a mandare denaro a Gaza e contribuire alla ricostruzione. Qualsiasi piano operativo a Rafah richiederebbe un coordinamento molto intenso sia con gli Stati Uniti sia con l'Egitto, cosa che nessuno di loro sembra orientato ad approvare.
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU
Altrettanto incerto è capire se l'impresa monumentale di trasferire così tante persone per metterle al sicuro sia realistica. Un alto numero di vittime civili non farebbe che aggravare il preoccupante status di paria di Israele a livello internazionale. […] Un'operazione a Rafah, con migliaia di palestinesi morti, potrebbe dare nuovo impulso alla causa palestinese.
La missione sarebbe complessa anche a livello militare. Rafah preoccupa Israele da sempre perché obbliga a combattere in un territorio densamente popolato dove Hamas ha realizzato una fitta rete di cunicoli. In quella città si nascondono ancora quattro battaglioni di Hamas, insieme a migliaia di altri combattenti scappati da Gaza nord quando l'esercito di Israele ha fatto irruzione nella Striscia.
I militanti si nascondono in una città con oltre un milione di palestinesi accampati, «un microcosmo di tutte le sfide, tutti i pericoli e tutte le complicazioni emerse in questa guerra. Occorre soppesare bene i rischi e i risultati», ha detto Aaron David Miller, senior fellow del Carnegie Endowment for International Peace. Alcuni analisti pensano che quanto più Israele aspetterà, prima di invadere Rafah, tanto più Hamas si farà trovare preparata.
L'attesa offre ad Hamas il tempo di ricostruire, raggrupparsi e disseminare trappole esplosive nell'area in grado di provocare un gran numero di morti tra i soldati israeliani, una volta entrati.
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU
[…] Gli analisti militari credono che un'operazione a Rafah dovrebbe essere quanto mai precisa e mirata a causa della presenza di così tanti civili, delle pressioni internazionali e del rischio di uccidere gli ostaggi. Perfino lo scenario migliore sarebbe tremendo. «Non potrà essere un'operazione facile, liscia e pulita», ha detto Ehud Yaari, giornalista israeliano e fellow al Washington Institute for Near East Policy.
RAFAH - STRISCIA DI GAZA distruzione a rafah, nel sud della striscia di gaza, nel 2014carro armato israeliano a gaza soldati israeliani a gaza VALICO DI RAFAHpalestinesi in fuga da gaza carro armato israeliano a gaza la striscia di gaza dall alto VALICO DI RAFAH
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