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Pietro Tosca per www.corriere.it
locandina PEDALATA CICLOTURISTICA DEI FONTANILI
Una locandina scatena gli animalisti che diffidano i comuni di Covo, Antegnate, Fara Olivana con Sola e Fontanella accusati di istigazione a delinquere. A generare scandalo è il manifesto prodotto dalle quattro amministrazioni comunali della Bassa per promuovere la «Pedalata cicloturistica dei fontanili», un’escursione di 25 chilometri in programma il 26 giugno e diretta a tutti, grandi e piccini.
Un messaggio che il grafico che si è occupato della locandina ha interpretato in maniera estensiva. Così, nel disegno usato per rappresentare il messaggio, ha inserito un bambino su una Bmx, una mamma con una bici col cestino e, scelta sciagurata, un cane che al guinzaglio corre tra i due. Apriti cielo.
Appena pubblicata sui social il dibattito si è acceso sulla inappropriatezza della rappresentazione: un cane cui viene inflitta la sofferenza di un guinzaglio che lo lega a un mezzo in movimento. Una battaglia di cui si è fatta alfiere la sezione bergamasca delle «Guardie per l’ambiente». La delegata provinciale Marina Maestroni ha inviato una pec di diffida ai quattro sindaci chiedendone un immediato ritiro.
«È ovvio — si legge nella missiva — che il volantino non è passato al vaglio della Polizia Locale che, come alcuni vostri cittadini, avrebbe subito visto nella rappresentazione grafica del cane attaccato con il guinzaglio a una bici , una violazione all’articolo 182 comma 3 del codice della strada “ai ciclisti è vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo”».
Le Guardie per l’ambiente però ipotizzano anche un reato penale. «Non ultimo — si legge ancora nella missiva — è deleterio e non etologicamente corretto anche per l’animale stesso, correre in linea retta, ad un ritmo imposto dal proprietario su un mezzo di locomozione: pertanto una siffatta condotta può prefigurare il maltrattamento di animali».
Dopo un primo momento di incredulità i sindaci hanno deciso di rispondere tenendo la loro linea. Il primo cittadino di Covo Andrea Capelletti ha reso pubblica sui social la replica: «Ci sarebbe da ridere — scrivono — se non fosse che non si tratta di uno scherzo. Ci chiediamo se è mai possibile che, con la guerra alle porte e dopo due anni di pandemia, nel momento in cui alcuni Comuni si mettono in gioco per dar vita a un evento di convivialità, qualcuno non abbia niente di meglio da fare che prendersela con il disegno di una locandina, che di per sé non è altro che una rappresentazione colorata».
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