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“PER ORA OGNUNO DICE LA SUA MA TROVEREMO LA SINTESI” – I CARDINALI SI PREPARANO AL CONCLAVE, CHE POTREBBE INIZIARE IL 5 O IL 6 MAGGIO, CON GLI INCONTRI PREPARATORI NELLE CONGREGAZIONI GENERALI – MOLTI DI LORO NON SI CONOSCONO E HANNO BISOGNO DI CAPIRE CHE DIREZIONE PRENDERE: OVVERO QUALI SIANO LE PRIORITA’ DELLA CHIESA E A QUALE NUOVO PAPA AFFIDARSI PER RISOLVERLI – FARANNO PESARE LA LORO OPINIONE I CARDINALI ULTRAOTTANTENNI (CHE DUNQUE NON VOTERANNO IN CONCLAVE) CHE SPOSTANO VOTI: RUINI, BERTONE, BAGNASCO, RAVASI, OUELLET, O’MALLEY, SCHÖNBORN, HERRANZ, KASPER E MARADIAGA…
1 - IL CONCLAVE “IDEE DIVERSE MA TROVEREMO UNA SINTESI” AL VIA IL 5 O IL 6 MAGGIO
Estratto dell’articolo di www.repubblica.it
[…] Fretta e prudenza […] Si muove tra queste due tendenze la preparazione del Conclave che eleggerà il successore di papa Francesco. La data di apertura potrebbe essere il cinque o il sei di maggio. A Roma fino a ieri mattina c’erano solo 113 cardinali su 252, neppure la metà, con meno di ottant’anni, sono elettori. Quasi tutti i 135 elettori, però, hanno già risposto che arriveranno, in Vaticano si attendono le ultime adesioni per ufficializzare i numeri finali, e dovrebbero raggiungere Roma e partecipare tutti o quasi ai funerali del Papa.
Durante la terza congregazione generale, che si è prolungata più del previsto, i porporati non si sono limitati a licenziare le incombenze procedurali, ma «hanno cominciato la conversazione sulla Chiesa e sul mondo», ha riferito la sala stampa vaticana, un linguaggio ellittico che significa che i porporati hanno iniziato a parlare di quali sono i problemi e le priorità della Chiesa, e qual è l’identikit ideale per fare il Papa. «Ognuno dice la sua», nota con una punta di humor un porporato, «ci sono idee diverse ma troveremo una sintesi».
cardinale giovanni battista re foto di bacco
L’atmosfera è ancora leggera, non è il momento delle decisioni gravi, a metà della riunione, a metà mattinata, un po’ di porporati escono all’aperto per una pausa e chiacchierano tra loro. In tutto sono intervenuti 34 cardinali ha fatto sapere il Vaticano, che di queste riunioni a porte chiuse si limita a riferire i tratti essenziali.
[…] Il cardinale tedesco Rainer Maria Woelki, in arrivo a Roma, ha ricordato che molti cardinali non si conoscono tra di loro e avranno pertanto bisogno di tempo per famigliarizzare. Ma una ipotesi che sta prendendo corpo è quella di iniziare il Conclave il cinque o sei maggio: i funerali di sabato marcano, infatti, l’inizio dei cosiddetti novendiali, i nove giorni durante i quali si celebrano messe in suffragio del Papa defunto. L’ultima messa sarà domenica quattro maggio, dal giorno dopo, o da quello successivo, i cardinali elettori potrebbero recarsi in Cappella Sistina per iniziare a votare. […]
[…] Nel frattempo non si è sciolto il nodo Becciu. Il cardinale Angelo Becciu, condannato dal tribunale vaticano nel noto caso della compravendita- truffa di un palazzo al centro di Londra, fu sospeso da papa Francesco dalle prerogative legate al cardinalato. Non ha dunque il diritto di entrare in Conclave, ma eleggere un Papa, oltre che un diritto, è anche un dovere di un cardinale: negargli di partecipare potrebbe dunque configurarsi come una violazione. […]
2 - I DECANI DA RUINI A RAVASI E KASPER I REGISTI NASCOSTI
Estratto dell’articolo di Iacopo Scaramuzzi per “la Repubblica”
A fare l’ultima predica ai cardinali prima dell’extra omnes, ad avvertirli che sotto la creazione michelangiolesca di Adamo tutte le trame di potere sbiadiscono e rimane solo l’urgenza di scegliere il migliore sarà il cardinale Raniero Cantalamessa, cappuccino, predicatore emerito della casa pontificia. Predicare è stato il suo lavoro tutta la vita, ieri è stato scelto per pronunciare questo estremo monito.
i cardinali nella cappella sistina 2013
Fa parte di quei 117 cardinali ultraottantenni che non entreranno in Cappella Sistina (tranne Cantalamessa per un’oretta) ma ancora pesano, eccome, sulla scelta del prossimo Papa. Perché partecipano alle congregazioni generali che precedono il Conclave, il “congresso di partito” che prepara il voto — non tutti, alcuni sono anziani e malati — e perché hanno quasi tutti partecipato a uno o più conclavi (cinque sono i cardinali creati da Giovanni Paolo II) e sanno come funziona.
Tra gli italiani ci sono i protagonisti di un’altra stagione ecclesiale, il 94enne Camillo Ruini, il 90enne Tarcisio Bertone […] e poi Angelo Scola, 83 anni, l’arcivescovo emerito di Milano entrato Papa e uscito cardinale al Conclave del 2013, e Angelo Bagnasco, 82 anni, l’ex presidente della Cei che ha ancora una rete di rapporti e di influenza in particolare nel cattolicesimo moderato europeo.
Influenza, e che influenza, la eserciterà Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, l’uomo che ha convocato a Roma i cardinali da tutto il mondo e tiene le fila delle congregazioni generali a 91 anni suonati e una lucidità perfetta (il porporato bresciano, uomo gioviale, ancora va in giro guidando la sua macchina). Come lui resterà fuori dal Conclave anche il sottodecano, l’italo-argentino Leonardo Sandri, 81 anni: a guidare i lavori in Sistina sarà il più anziano dei cardinali vescovi, Pietro Parolin.
Tra gli ultraottantenni molti sono ancora sulla breccia: c’è l’italiano Gianfranco Ravasi, intellettuale brillante; c’è Marc Ouellet, canadese, papabile al Conclave del 2013; c’è Sean O’Malley, l’integerrimo cappuccino che ha gestito lo scandalo pedofilia a Boston da dove è andato in pensione solo ad agosto scorso, rimanendo peraltro presidente della Pontificia commissione per la Tutela dei minori: papa Francesco lo stimava molto (si dice che abbia votato per lui nel 2013) e lo aveva incluso fin da subito nel C9, il consiglio dei nove cardinali che lo hanno coadiuvato nella riforma della Curia romana.
Se i cardinali con meno di 80 anni non hanno nessun vincolo quando entrano in Cappella Sistina, le discussioni allargate ai non elettori pesano tradizionalmente per individuare le priorità della Chiesa e l’identikit del prossimo Papa. Peserà, in particolare, l’opinione di alcuni cardinali che hanno rappresentato nel corso degli anni un punto di riferimento, una riserva di saggezza.
Peserà, c’è da giurarlo, quello che nell’aula nuova del Sinodo dirà il cardinale Christoph Schönborn, 80 anni, da poco in pensione come arcivescovo di Vienna: allievo di Ratzinger, scelto da Wojtyla, ha indicato la sintesi necessaria nelle diverse assemblee sinodali che si sono svolte nell’era di Francesco, capace di coniugare il patrimonio teologico mitteleuropeo a l’emergenza del global south.
Peserà quello che dirà Julian Herranz, 95 anni, cardinale spagnolo dell’Opus Dei, giurista molto ascoltato nelle sacre stanze. Peserà, ancora, quello che dirà Walter Kasper, teologo tedesco legato a Joseph Ratzinger da odio e amore e a Jorge Mario Bergoglio da reciproca stima. E peserà quello che avrà da dire Oscar Andres Rodriguez Maradiaga, 82 anni, l’hondureno amico di papa Francesco […] Si farà sentire senz’altro anche Zen Ze-kiun, 93 anni, arcivescovo emerito di Hong Kong molto critico sull’accordo tra Cina e Santa Sede […]
angelo bagnasco
christoph schonborn
schonborn
TARCISIO BERTONE E JOSEPH RATZINGER
TARCISIO BERTONE E JOSEPH RATZINGER
camillo ruini papa wojtyla
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