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BACI, SELFIE E QUALCHE MANO MORTA: A VOLTE RITORNANO I (FINTI) CENTURIONI - SCADUTA L’ORDINANZA CHE LI VIETAVA, I LEGIONARI FARLOCCHI TORNANO NEL SUK DEL COLOSSEO A TORMENTARE LE TURISTE - IL CAMPIDOGLIO PROMETTE MULTE DI 400€

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1. BACI E SELFIE, I CENTURIONI TORMENTANO LE TURISTE
Camilla Mozzetti per “Il Messaggero”

 

Agitano in aria le spade di legno, muovono al vento i mantelli di acrilico rosso porpora. Sorridono ai turisti e quelli che si fermano, se donne, non di rado vengono raggiunte anche da qualche palpatina. Il Colosseo torna a cambiare volto, circondato nuovamente dai centurioni. O per meglio dire, da quei procacciatori d' affari che sfruttano la storia di Roma, denigrandola, per intascare denaro in nero.

 

Lo scorso 30 giugno è scaduta l' ordinanza firmata dall' ex commissario straordinario, Francesco Tronca, che prevedeva - in osservanza del decoro dei monumenti ma anche per la tutela della buona immagine della città agli occhi dei turisti -, il divieto in Centro e in molte altre zone della Capitale di qualsiasi attività che prevedesse la disponibilità ad essere ritratto come soggetto in abbigliamento storico. Da allora sono ormai passati venti giorni.

 

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LE TARIFFE Sul provvedimento è calato il sipario e la storia da raccontare è tornata a essere la stessa. Loro, i centurioni, hanno colto al balzo la scadenza dell' ordinanza e nella confusione generale, già dal primo luglio, flebilmente sono tornati a lavoro. Con le loro armature in plastica e i calzari in finta pelle. A poco a poco, fino a circondare nuovamente tutto l' Anfiteatro Flavio. Da zero a settanta in poco più di due settimane. Tengono in pugno anche piazza Venezia. In quest' ultimo caso sono tornati in servizio due centurioni storici di nazionalità rumena.

 

Montano già al mattino presto e seguono quello che ormai era il loro canovaccio: millantare movenze da antichi romani per suscitare la curiosità dei turisti, soprattutto donne e straniere, carpire loro cifre che oscillano tra i 5 e arrivano ai 20 euro, per una foto che a volte, però, non basta. Si improvvisano baciamano ma le turiste più affascinanti vengono rapite anche da abbracci, baci sulle guance, strette sui fianchi.

 

SANZIONI PIÙ SALATE Il Campidoglio però, come anticipato dal Messaggero, è pronto a ripristinare la stretta, che varrà anche per i risciò abusivi: in attesa della nuova ordinanza, che dovrebbe essere firmata dalla sindaca entro fine settimana, ieri la giunta Raggi ha confermato l' aumento (già varato da Tronca) delle sanzioni per i figuranti che operano al di fuori dei limiti di legge: da 50 euro la multa schizza a 400.

 

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Linea dura, quindi, contro gli ambulanti, perché altrimenti a farne le spese è l' immagine della città Eterna. Presa a brandelli da un folclore che lascia il passo alla volgarità e all' illegalità.

 

2. TORNANO I CENTURIONI

Valentina Lupia e Laura Serloni per “la Repubblica”

 

Rispolverati gli elmi e lucidate le armature, infilati i calzari e riavvolte le spade di plastica nel Cuki, il rotolo di alluminio: i (finti) centurioni sono tornati al Colosseo. Operativi con daga sguainata a procacciarsi l’attenzione dei turisti per una foto-ricordo da cinque euro a persona, che salgono a trenta se si è in gruppo. L’ordinanza, che vietava a questa legione in versione “ancient Rome” di piazzarsi sotto il Colosseo, è scaduta venti giorni fa.

CENTURIONE COLOSSEOCENTURIONE COLOSSEO

 

Il divieto, firmato dal commissario Francesco Paolo Tronca, il 30 giugno è arrivato al capolinea poco dopo la fine del suo mandato. Ed ecco che il suk al Colosseo è tornato agli antichi fasti tra centurioni, urtisti e risciò, i velocipedi elettrici abusivi che sfrecciano fieri sui sampietrini del rettifilo del Ventennio.

 

Il vuoto normativo è stato riempito a suon di ordinanze, anche la sindaca Virginia Raggi ha promesso il rinnovo dei provvedimenti e nella prima seduta della giunta comunale ha approvato due delibere per fermare l’invasione dei figuranti.

 

La grillina, in extremis, assicura che le ordinanze saranno firmate già oggi. Sono le stesse dell’era Tronca che prevedevano multe da 400 euro e il sequestro di tutta l’attrezzatura. Nell’attesa, però, la caccia al turista è ripartita in ogni angolo dell’ansa barocca dal Vittoriano alla fontana di Trevi.

 

«Come one, just one picture», ripete Luca Sonnino in un inglese un po’ sgangherato. «Siamo padri di famiglia — continua il collega Franco Sforza, centurione per necessità più che per passione — in questi sette mesi d’ordinanza qualcuno di noi è andato a chiedere l’elemosina per strada.

 

A giorni conosceremo il nostro destino, ma speriamo che la Raggi capisca che anche noi abbiamo una famiglia da mantenere». Sono pronti a tutto, anche a pagare le tasse e a essere regolarizzati in un apposito albo, proposta reiterata più volte negli ultimi due lustri ma sempre naufragata tra le proteste.

 

«Siamo socialmente utili — si difendono — abbiamo aiutato la polizia ad acciuffare un ladro, un’altra volta abbiamo bloccato un arabo col coltello. Vogliamo dare una mano anche nel controllo dei turisti, per garantire la loro sicurezza e incolumità ».

riscio centurioni al colosseoriscio centurioni al colosseo

 

Li riconosci da lontano con quella cresta posticcia sull’elmo. Si dividono le aree più redditizie della città e il Colosseo è il più ambito dal business dei centurioni. Fino a che la crisi non colpì anche questa categoria arrivavano a guadagnare fino a duemila euro al mese, esentasse. «In una giornata ora facciamo 40-50 euro — precisa Sonnino mentre fa ruotare il rosso mantello intorno al collo — l’offerta è libera, a volte i turisti danno anche solo un euro, altre 5. Non siamo mica come i risciò che hanno un listino vero e proprio.

 

Quando si parla di degrado e di decoro noi non vogliamo essere accostati a loro, perché noi siamo un’attrazione». Anche i risciò sono tornati, erano stati banditi dalla stessa ordinanza dei centurioni. E tra sei mesi sono pronti a rientrare nell’area archeologica i camion bar, rimasti affastellati per anni davanti all’Anfiteatro Flavio, poi emarginati sul lungotevere.

 

Il tavolo tecnico sul decoro di Roma, fortemente voluto dall’ex assessore della giunta Marino, Marta Leonori, riuscì li dove tutti fallirono: cacciò i 22 ambulanti su quattro ruote dall’area archeologica. Restarono quelli al Circo Massimo e alla Bocca della Verità, gli altri vennero spazzati via. Non per sempre però. La dislocazione è temporanea, dura 18 mesi e terminerà il 10 gennaio 2017. 

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