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CI DETESTANO MA CI COPIANO – I FRANCESI HANNO USATO IL NOME DELLA TOSCANA PER PROVARE AD ATTRARRE I TURISTI IN OCCITANIA (UNA ZONA NEL SUD DEL PAESE AL CONFINE CON LA SPAGNA). È STATA LANCIATA UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE CHE RECITA: “VENITE A SCOPRIRE LA TOSCANA OCCITANA” – SPERANO DI SEDURRE QUALCHE TURISTA ALLOCCO?
Estratto dell’articolo di Antonio Socci per “Libero quotidiano”
Troppo bella è l’Italia. E questo è un problema. Ha tante meraviglie che da secoli fa innamorare tutti accendendo molti desideri. «L’Italia ha creato bellezza e ha contagiato il resto del mondo. Nella penisola sono nati il libro moderno e la banca, da qui si sono irradiati la gastronomia, la moda, il buon gusto, lo stile, l’arte. Molto è stato dato, parecchio è stato preso. Al Louvre, e in altri musei francesi, gli oggetti prelevati in epoca napoleonica costituiscono ancora oggi una parte importante delle esposizioni».
[…] Ora, per esempio i francesi sono accusati dagli italiani di aver preso e usato il marchio “Toscana”. Infatti nella regione dell’Occitania è stata lanciata una campagna di promozione turistica dell’area fra Tolosa, Montauban e Albi, con lo slogan «Découvrir la Toscane occitaine».
Certo, è un bene immateriale, ma a Firenze sono insorti. Il presidente della Regione Giani e l’assessore alle attività produttive e al turismo Marras tuonano: «Valuteremo le azioni da intraprendere. Su questa storia non si scherza perché il furto di identità è reato. L’operazione dell’Occitania è eccessiva e fuori luogo».
[…] Forse il fatto che in quella terra francese sia fiorita, fra XI e XII secolo, la poesia trobadorica – molto apprezzata da Dante - ha indotto i nostri cugini d’oltralpe a esaltare la parentela con la terra del “Dolce stil novo”. Ma la Toscana è molto di più di un legame letterario del XII secolo. E non è solo una terra fatta di paesaggi mozzafiato, città e borghi incantevoli, piena di opere d’arte senza eguali.
È un miracolo di genialità che, dal XIII al XVII secolo, dal tempo di Dante Giotto e Cimabue fino all’epoca di Michelangelo e poi di Galileo, ha determinato i canoni della cultura europea ed ha letteralmente “plasmato” ciò che chiamiamo “civiltà occidentale”.
[…] Vedremo ora come sarà risolta la controversia con i francesi. Ma questa storia evidenzia l’enorme valore che all’estero si dà alla Toscana e c’è da chiedersi se noi – da parte nostra - valorizziamo come si deve la grandezza e la bellezza della nostra Italia, in particolare la terra di Dante. Anzitutto dovrebbe interrogarsi chi governa questa regione. Ma è una riflessione per tutti perché riguarda la nostra identità.
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