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"IMPAGNATIELLO ERA DIVENTATO LO ZIMBELLO DEI COLLEGHI DEL 'BAR ARMANI'" - SECONDO I GIUDICI, CHE HANNO CONDANNATO ALL'ERGASTOLO L'EX BARMAN, SAREBBE STATA LA "FERITA NARCISISTICA" A FAR SBROCCARE IL 30ENNE CHE HA UCCISO LA COMPAGNA GIULIA TRAMONTANO, COLPENDOLA CON 37 COLTELLATE - IMPAGNATIELLO ERA STATO LASCIATO SIA DA GIULIA CHE DALLA SUA AMANTE, DOPO CHE LE DUE SI ERANO INCONTRATE, E NON AVREBBE RETTO L'UMILIAZIONE - LA RELAZIONE DELLO PSICHIATRA, CHE HA INDIVIDUATO "TRATTI NARCISISTICI E PSICOPATICI" NEL COMPORTAMENTO DELL'UOMO...
Estratto dell'articolo di Cesare Giuzzi e Giuseppe Guastella per www.corriere.it
Alessandro Impagnatiello ha mostrato «scarsa resipiscenza per il fatto commesso, tentando altresì - in modo grossolano e contraddittorio - di attenuare la propria responsabilità, negando di avere teso un agguato alla compagna e di averla aggredita appena entrata in casa».
Inoltre ha agito «ridimensionando le pregresse condotte di avvelenamento e riconducendole dal punto di vista temporale all'ultimo mese di gravidanza, mentre i medici legali hanno precisato come dall'esame del capello della persona offesa risultasse evidente come l'avvelenamento fosse ben più risalente nel tempo; offrendo spiegazioni incongrue in ordine alla relazione sentimentale parallela» con la sua amante.
L ABBRACCIO DI GIULIA TRAMONTANO CON L ALTRA DONNA DI IMPAGNATIELLO
Sono queste le motivazioni che hanno portato la corte d'Assise di Milano a condannare all'ergastolo lo scorso 25 novembre Alessandro Impagnatiello, l'ex barman dell'Armani caffè, per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano, incinta al settimo mese del piccolo Thiago.
La corte, presieduta da Antonella Bertoja, giudice a latere Sofia Fioretta, ha riconosciuto le aggravanti del vincolo sentimentale, della premeditazione, della crudeltà e ha condannato Impagnatiello anche per il procurato aborto e l'occultamento del cadavere.
I giudici fanno risalire la premeditazione al mese di dicembre 2022, quasi sei mesi prima del delitto compiuto il 27 maggio 2023: «Nell'intervallo temporale di quasi sei mesi, da quel 12 dicembre (in cui per la prima volta ha abbozzato l'idea di uccidere la compagna) al successivo 27 maggio (in cui l'ha effettivamente uccisa) - scrivono i giudici della corte d'Assise -, l'imputato non ha più abbandonato quel proposito criminoso; anzi lo ha fatto crescere e maturare dentro di sé, mentre in via parallela e speculare si intensificava e si consolidava la relazione segreta con l'amante». [...]
ALESSANDRO IMPAGNATIELLO - GIULIA TRAMONTANO
Quanto alla aggravante della crudeltà, secondo i giudici, «l'esame delle modalità complessive dell'azione consente di affermare che quello che emerge e connota di particolare disvalore la condotta, e la qualifica come manifestazione di efferatezza, non sono soltanto i 37 fendenti inferti sul corpo della vittima, ma il fatto che ben 11 di essi di essi siano stati inferti allorché la vittima era ancora viva, nonché il fatto che la stessa fosse in stato avanzato di gravidanza, e portasse in grembo il figlio dello stesso reo».
«Non solo - si legge -, nel momento in cui è stata attinta dai primi fendenti, mentre si trovava ancora in vita e comprendeva che il compagno la stava uccidendo, Giulia ha senz'altro realizzato, sebbene per una manciata di secondi, che insieme con lei moriva anche il nascituro che portava in grembo». Una «consapevolezza», questa, che ha «senz'altro provocato nella donna una sofferenza ulteriore».
Per i giudici, l'incontro del pomeriggio del 27 maggio 2023 tra Giulia Tramontano e l'altra donna con cui aveva una relazione sentimentale «ha determinato una svolta nella vita» di Alessandro Impagnatiello. Il delitto è maturato quando «l'imputato ha compreso che il castello di bugie con le quali aveva tenute entrambe le donne in scacco sulla fantomatica scacchiera narrata ai consulenti e ai periti che in carcere lo hanno visitato, era crollato».
GIULIA TRAMONTANO - ALESSANDRO IMPAGNATIELLO
Ma anche «che era diventato lo zimbello di tutti i colleghi del bar Armani, già informati da almeno una settimana della vicenda - circostanza, questa, che aveva provocato in lui una ferita narcisistica che aveva scosso le sue certezze dalle fondamenta -; che l'amante era perduta per sempre; che Giulia stava per lasciarlo, insieme con il bambino che portava in grembo e che probabilmente, secondo quanto la compagna aveva minacciato scrivendogli nella chat in atti, egli non avrebbe più visto». [...]
ALESSANDRO IMPAGNATIELLO
giulia tramontano
alessandro impagnatiello
alessandro impagnatiello
GIULIA TRAMONTANO
GIULIA TRAMONTANO
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