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1. VIDEO - IL MOMENTO IN CUI L'AUTO TRAVOLGE ALICE GRUPPIONI
Dal "Daily Mail"
2. VIDEO - I PRIMI SOCCORSI SUBITO DOPO L'INCIDENTE A VENICE BEACH
http://video.repubblica.it/edizione/bologna/bolognese-uccisa-a-los-angeles-i-soccorsi/136879?video
3. USA: AUTO KILLER A VENICE BEACH, AUTISTA FORSE UBRIACO O DROGATO
(AGI) - Un milione di dollari la cauzione fissata per Nathan Campbell, il 38enne che era alla guida dell'auto piombata sabato pomeriggio sulla passerella pedonale di Venice Beach, a Los Angeles. Nell'incidente e' morta Alice Gruppioni, la 33enne bolognese in viaggio di nozze con il marito, che ha riportato anche lui contusioni.
Ferite 11 persone in tutto. L'uomo che era alla guida e' fuggito, ma dopo un'ora ha abbandonato la sua berlina blu su una strada vicina e ha camminato fino a una stazione di polizia dove si e' consegnato. Campbell, nato in Colorado e che probabilmente viveva nella sua auto, e' adesso in stato di fermo, incriminato per omicidio colposo. Non e' chiaro se fosse sotto l'influsso di alcol o droghe al momento del grave incidente.
Dagonota - I testimoni della tragedia di Venice Beach hanno parlato con la stampa americana, descrivendo un autista che aveva il pieno controllo del mezzo e che si è intenzionalmente buttato a 90-100 km orari contro la folla. Erano le 5 di pomeriggio di sabato, ora di punta dello "struscio" sul lungomare. "Aveva la faccia di uno che voleva uccidere".
Oltre ad aver ucciso Alice Gruppioni, Nathan Campbell ha ferito 11 persone, di cui una in condizioni gravissime, due in condizioni gravi, e otto feriti lievemente. Tra di questi ci sarebbe anche un bambino di 4 anni.
4. IL SOGNO SPEZZATO DI ALICE UCCISA DA UN'AUTO IMPAZZITA DURANTE IL VIAGGIO DI NOZZE
Luigi Spezia per "La Repubblica"
Si era sposata due settimane fa ed era subito partita per l'America in viaggio di nozze. Felice. Ma il suo sogno d'amore si è infranto a Venice Beach, celebre spiaggia di Los Angeles, verso l'ora del tramonto di sabato scorso, quando un'auto nera si è lanciata a tutta velocità contro la folla dei passanti. Urla, gomme che stridono, decine di persone che cercano scampo per non finire travolti. Panico in un paesaggio che fa da sfondo a molti film del sogno americano. Dodici persone rimangono a terra ferite e una di loro non si rialzerà più.
à Alice Gruppioni, manager bolognese di 32 anni, figlia dell'ex vicepresidente del Bologna Calcio, Valerio, imprenditore molto noto alla guida della Sira, multinazionale dei radiatori in alluminio. Ha trovatola morte dall'altra parte del mondo «nel momento più felice della sua vita», dicono oggi le sorelle, Carlotta e Naike, che la piangono, pensando anche al marito architetto, Christian Casadei di Cesena, che ha visto spirare Alice su un lettino dell'ospedale di Marina del Rey, senza poter fare nulla.
Alice uccisa da un folle, Nathan Campbell, sconosciuto fino all'altro ieri al Dipartimento di polizia di Los Angeles. Dopo essere fuggito e aver abbandonato l'auto a Santa Monica, Campbell si è presentato davanti agli agenti per dire: «C'ero io alla guida di quell'auto nera. Ma non so perché l'ho fatto, non c'era un motivo».
à stato arrestato, la cauzione è stata fissata in un milione di dollari. I testimoni raccontano che l'auto nera era stata parcheggiata per un po' accanto alla strada pedonale che costeggia la spiaggia, ne era uscito quest'uomo di 38 anni che si era messo a osservare la gente a passeggio, fino a quando non è risalito sull'auto e l'ha scagliata a tutta velocità contro il muro di persone. Una zona pedonale piena di turisti, uno dei luoghi più visitati e caratteristici della California, tra il mito del cinema e il ricordo del mondo hippy.
«Andava almeno a ottanta, cento chilometri all'ora e dopo avere investito una ragazza e devastato alcuni banchetti dei venditori ambulanti ha addirittura accelerato. à stato terribile, c'era sangue ovunque e centinaia di persone che scappavano», racconta una turista.
Non è stato come nel 2003, quando ci fu un incidente più grave di questo, con 10 morti e 70 feriti nella vicina Santa Monica. Anche allora un'auto si era lanciata contro la folla in un mercato, ma era stato un banale errore del conducente di 86 anni, che aveva accelerato invece di frenare. Questa volta no, non è un errore, è stato un atto senza senso.
«Ho perduto tutto, ho perduto il mio diamante», dice ora la sorella Carlotta. La ricorda come una donna «semplice, generosa ed entusiasta» don Paolo Rubbi, il parroco di Pianoro, che ha ancora vivo il ricordo della grande festa di matrimonio e ora si accinge a dare ad Alice l'ultima benedizione.
«In America tutto è estremo, sia nel bene che nel male», commenta a Pianoro, sulla collina bolognese dove viveva Alice, un amico della famiglia Gruppioni: «A guardare i video della scena sembra un telefilm e invece purtroppo è tutto vero». Alice era stata ad ammirare il Grand Canyon e a Los Angeles aveva voluto portare il marito a vedere gli Universal Studios, dove erano state girate le scene di Beautiful.
«à allucinante morire così - si sfoga il cugino Filippo Musiani - Alice non viaggiava quasi mai, pensava a lavorare e proprio quando era riuscita finalmente a staccare dal lavoro ed era felice per l'amore che aveva trovato, è stata investita da un folle dall'altra parte del mondo». Alice era entrata nella azienda del padre a 19 anni e passo dopo passo ne era diventata direttore generale.
Il cordoglio è arrivato anche da Jacopo Morelli, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria. La morte della manager in California ha riportato alla mente un altro fatto tragico accaduto negli Stati Uniti che ha riguardato Bologna. A New York, cinque persone morirono in un incidente aereo sul fiume Hudson. Era l'8 agosto del 2009.
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