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"NON DOVETE DIRE 'FROCIO' O 'FINOCCHIO'..." - L'ASL TORINO 5 HA PUBBLICATO UN "MANUALE" SUL LINGUAGGIO INCLUSIVO DA UTILIZZARE CON I PAZIENTI: VIETATO DIRE "CAMBIO DI SESSO" (È DA PREFERIRE "PERCORSO DI AFFERMAZIONE DI GENERE") - NO ANCHE A FRASI COME "E' DELL'ALTRA SPONDA" O "E' DELL'ALTRA PARROCCHIA" RIFERENDOSI A UN OMOSESSUALE - VIETATA L'ESPRESSIONE "PATTO TRA GENTILUOMINI" PERCHE'...ESCLUDE LE GENTILDONNE - LA SPIEGAZIONE DELL'ASL: "SIAMO CONSAPEVOLI CHE QUESTO CI ESPONE A CRITICHE, MA…"
(ANSA) - "Cambio di sesso" non va bene ed è da preferire "percorso di affermazione di genere". Vietati anche i giri di frase come essere "dell'altra sponda" o "dell'altra parrocchia": ci si affidi, invece, all'"orientamento romantico" e dire gay o lesbica, sempre che l'intento non risulti offensivo. Solo alcune delle numerose raccomandazioni contenute nelle "Linee guida per un linguaggio inclusivo e rispettoso" varate a uso interno dall'Asl Torino 5 con apposita delibera firmata dal direttore generale, Bruno Osella.
Il lungo documento (reperito sul web) comincia con un excursus sui pregiudizi, gli stereotipi e la possibilità non troppo remota che il tutto si traduca in vere e proprie discriminazioni, per poi passare a una serie di "consigli pratici" e, nella parte finale, a un vero e proprio "glossario" accompagnato da una serie di "regole grammaticali". Le frasi vanno riformulate utilizzando sostantivi non marcati o "termini ambigenere" che includano il riferimento a entrambi i sessi.
' OMOFOBIA, LA TRANSFOBIA E LA BIFOBIA
E' preferibile, per esempio, scrivere "Care/i concittadine/i" in luogo di "Cari concittadini", o "le persone volontarie" anziché "i volontari". Ed è sconsigliabile l'espressione "patto fra gentiluomini", evidentemente perché non contempla gentildonne: si scelga quindi "accordo sulla fiducia". Da evitare assolutamente, come è ovvio, termini che sono palesemente insultanti, come "frocio" e i suoi numerosi derivati (l'elenco comprende "finocchio", "badassa" e molto altro). Si resti fermi invece su "gay" o "omosessuale".
"Siamo consapevoli e ce ne assumiamo la responsabilità, che dedicare un po' del nostro tempo e della nostra energia a questioni come quelle trattate in questo documento ci espone a critiche e a prese di posizione ostili", è l'esordio della presentazione.
Però "gettare lo sguardo altrove non significa ignorare o sottovalutare i problemi più urgenti e ritenuti più importanti, ma, nel caso in specie, avere cura di applicare nella pratica alcuni dei principi fondanti del nostro sistema sanitario: equità, pari trattamento, uguaglianza dei cittadini senza distinzioni di sesso, di religione, di etnia, di età". "Non è - si sottolinea - una questione secondaria: soprattutto per noi che ci occupiamo di persone fragili".
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