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OCCHIO, SI APRE ANCHE IL FRONTE BALTICO – L'ESTONIA PENSA DI INVIARE SOLDATI IN UCRAINA PER AIUTARE LE TRUPPE DI KIEV DI FRONTE ALL’AVANZATA DEI RUSSI A KHARKIV – TALLINN TEME CHE PUTIN PUNTI A RECUPERARE I “TERRITORI PERDUTI” – L'APPELLO DEL PRESIDENTE ESTONE, ALAR KARIS: “I PAESI NORDICI E BALTICI PENSINO A UNA SICUREZZA COMUNE” – LA FINLANDIA VUOLE SCHIERARE MIGLIAIA DI RISERVISTI PER PATTUGLIARE IL CONFINE CON LA RUSSIA, NEL TIMORE DI UN'IMPROVVISA ONDATA DI MIGRANTI…

1 - FINLANDIA: MEDIA, VERSO PATTUGLIE RISERVISTI A CONFINE RUSSIA

CONFINE FINLANDIA RUSSIA

(ANSA) - La Finlandia intende modificare le sue regole sulla coscrizione per consentire a migliaia di riservisti di aiutare a pattugliare il confine con la Russia nel caso in cui dovesse esserci un'improvvisa ondata di migranti: lo riporta l'agenzia di stampa britannica Reuters, citando il governo di Helsinki. I finlandesi che hanno completato il servizio militare nelle forze di frontiera potrebbero essere chiamati a pattugliare la frontiera del Paese scandinavo con la Russia in circostanze eccezionali, secondo una proposta di legge dell'esecutivo.

 

confine finlandia russia

"Con la mutata situazione della sicurezza, dobbiamo integrare nuovi metodi con quelli già esistenti per mantenere la sicurezza delle frontiere", ha affermato il ministro della Difesa finlandese Antti Hakkanen. Le modifiche alle politiche di coscrizione saranno sottoposte a votazione in parlamento. La Finlandia, che ha aderito alla Nato nell'aprile dello scorso anno dopo l'attacco della Russia all'Ucraina, ha accusato Mosca di utilizzare l'immigrazione come arma contro Helsinki la nazione nordica. Affermazione che il Cremlino nega.

 

2 - ESTONIA, 'PAESI NORDICI E BALTICI PENSINO A SICUREZZA COMUNE'

Alar Karis - presidente estonia

 (ANSA) - "L'appartenenza di tutti i Paesi nordici e baltici alla Nato offre l'opportunità di discutere apertamente e su un piano di parità la politica di sicurezza e di difesa comune". Lo ha detto il presidente estone, Alar Karis, nel corso di un incontro, tenutosi oggi a Tallinn, con il suo omologo islandese, Guthni Th. Johannesson.

 

Karis ha sottolineato che la situazione internazionale rende necessario pensare a un ulteriore rafforzamento della cooperazione regionale in materia di sicurezza e difesa e all'aumento della pressione sulla Russia per porre fine in tempi più corti alla guerra in Ucraina. I due presidenti hanno inoltre convenuto che la cooperazione alla difesa dei Paesi nordici e baltici deve essere coadiuvata da un aiuto costante all'Ucraina da un più ancor deciso sostegno della Nato al suo fronte orientale.

 

3 - ESERCITAZIONI E SPESE MILITARI L’ESTONIA PRONTA AD ANDARE IN PRIMA LINEA

Estratto dell’articolo di Paolo Salom per il “Corriere della Sera”

 

esercito estonia

«Siamo pronti», dicono in Estonia gli uomini e le donne che indossano una divisa. E non è una questione di numeri. Il più settentrionale tra i Paesi baltici, un milione e trecentomila cittadini, ha un esercito che per i nostri standard è più simile a una gendarmeria: 7.700 soldati dei quali 3.500 sono di leva. Eppure non c’è esitazione ora che l’Ucraina appare in palese difficoltà di fronte all’avanzata dei nemici russi sul fronte di Kharkiv. Il consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente estone Madis Roll ha detto che il governo sta discutendo «seriamente» la possibilità di inviare truppe in Ucraina occidentale.

 

vladimir putin discorso alla parata della vittoria 2024 5

Secondo il consigliere del presidente, Tallinn sta ora analizzando il potenziale dispiegamento e preferirebbe farlo come parte di una missione Nato «per dimostrare forza e determinazione». La piccola Estonia in prima linea contro il gigante russo? «Le discussioni sono in corso», ha detto ancora Roll.

 

«Dovremmo valutare tutte le possibilità anche se la nostra idea è di mandare truppe nelle retrovie» per liberare i soldati ucraini e permettere loro di rafforzare il fronte. E ha dichiarato che «non è impensabile» che le nazioni della Nato contrarie a tale mossa cambino idea «col passare del tempo».

 

Il senso di questa uscita, che ha innescato da una parte allarme (la stessa proposta avanzata dal francese Macron di recente aveva provocato l’immediata presa di distanza di alleati Nato come l’Italia) e dall’altra la solidarietà dei vicini baltici e di Polonia e Finlandia, pronti tutti a inviare truppe «se Kiev ce lo chiede», è con buona probabilità legato al crescente timore che Mosca abbia in serbo altre sorprese contro i diretti vicini occidentali.

 

ESTONIA ESERCITAZIONE NATO

Quel che si respira nei Palazzi della capitale estone, spazzata da venti gelidi nonostante la primavera inoltrata, è la «quasi certezza» che il Cremlino guardi ai territori perduti, per la seconda volta nel giro di un secolo, come province da recuperare piuttosto che come Paesi — e popoli — fieri della propria indipendenza. Per questo le spese militari, in Estonia, hanno raggiunto il 3,4% del Pil.

 

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Da Mosca la risposta non si è fatta attendere. Se i Paesi occidentali vogliono risolvere il conflitto ucraino intervenendo sul campo di battaglia, «Mosca è pronta», ha fatto sapere il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, forte della sua riconferma al vertice della diplomazia del Cremlino.

 

esercito estonia

Nel gioco (pericoloso) delle parti si inserisce la Storia con i suoi precedenti. Gli estoni, tra il 1918 e il 1920 hanno combattuto la loro guerra di indipendenza da Mosca, appena conquistata dai bolscevichi, riuscendo a sconfiggere un’Armata Rossa agli esordi e già impegnata essa stessa nella lotta per la sopravvivenza contro i Bianchi coadiuvati dagli occidentali. [...]

vladimir puntin giuramento per il quinto mandato 4