chris gard connie yates charlie

‘LA MAMMA DI CHARLIE HA CHIAMATO IL BAMBIN GESÙ’. MARIELLA ENOC RACCONTA LA TELEFONATA: ‘UNA DONNA DETERMINATA E DECISA. PURTROPPO L’OSPEDALE INGLESE HA NEGATO IL TRASFERIMENTO PER MOTIVI LEGALI’ - IL BIMBO ‘CONTESO’ ANCHE DA UN OSPEDALE AMERICANO, MENTRE I TABLOID INGLESI PARLANO DI UN CASO ‘SIMILE’ CHE È STATO CURATO

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chris gard connie yates genitori di charliechris gard connie yates genitori di charlie

1.LA MAMMA DI CHARLIE HA CHIAMATO OSPEDALE BAMBINO GESÙ

 (ANSA) - "Sono stata contattata dalla mamma di Charlie. E' una signora molto determinata e molto decisa, che non vuole cedere di fronte a nulla. Ci ha chiesto di provare a verificare la possibilità che questa cura venga fatta, e i nostri medici e scienziati stanno approfondendo la possibilità". Lo ha detto Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, a margine della presentazione della Relazione Sanitaria e Scientifica 2016 del nosocomio.

 

2.CHARLIE:ENOC,DA OSPEDALE INGLESE OSTACOLI A TRASFERIRE

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 (ANSA) - "L'ospedale ci ha detto che, per motivi legali, non può trasferire il bambino da noi. Questa è un'ulteriore nota triste". Lo ha detto Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, a margine della presentazione della Relazione Sanitaria e Scientifica 2016. "Quando ci ha chiamati la mamma - ha aggiunto - l'abbiamo ascoltata con molta attenzione". "Non so se sarà possibile trovare una cura", "i nostri scienziati approfondiranno il tema e poi paleranno direttamente con la famiglia".

 

La mamma di Charlie e' "determinatissima a combattere fino all'ultimo". Intanto il Bambino Gesù, ha concluso Enoc, "continua a dare la risposta all'accompagnamento al bimbo e ai genitori per una decisione su staccare o non staccare la spina, eventualmente anche spiegandogli la situazione".

 

3.BAMBINO GESÙ, ZONA GRIGIA DAL PUNTO DI VISTA ETICO

MARIELLA ENOCMARIELLA ENOC

 (ANSA) - "Nella vita ci sono zone grigie. In questo caso è molto difficile dire se c'è accanimento terapeutico o no". Risponde così, alla richiesta di una valutazione dal punto di vista etico sulla vicenda di Charlie, Mariella Enoc, presidente dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, il nosocomio che si è reso disponibile ad accogliere il piccolo e la sua famiglia. "Su questa zona grigia - ha proseguito Enoc - mi astengo dal giudizio e faccio la sola cosa che posso fare, ovvero dire che possiamo accogliere la famiglia e accompagnarla così come ci ha chiesto il Papa".

 

 

4.CHARLIE: GENITORI SEMPRE AL FIANCO PICCOLO, PUBBLICANO FOTO

 (ANSA) - Sono sempre al capezzale del piccolo Charlie i suoi genitori che oggi hanno diffuso una nuova foto in cui abbracciati guardano il neonato ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra. Connie Yates e Chris Gard sperano che possa succedere qualcosa, come si legge sul Mirror online, prima che i medici decidano di staccare i macchinari che tengono in vita il figlio dopo aver concesso venerdì scorso una proroga alla famiglia.

 

art estopinan ha una sindrome mitocondriale simile a quella di charlieart estopinan ha una sindrome mitocondriale simile a quella di charlie

L'attenzione internazionale è massima, col coinvolgimento non solo delle autorità britanniche ma anche del presidente americano Donald Trump, del Papa e dell'ospedale Bambino Gesù di Roma. Si spera ad esempio in un intervento diretto della premier Theresa May per sbloccare la situazione. Intanto compare sui media un caso "simile" andato a buon fine: quello di un bimbo americano, Arturito Estopinan, che affetto dalla stessa malattia di Charlie è riuscito a sopravvivere, oggi ha 6 anni, grazie a un trattamento sperimentale negli Usa, lo stesso che vorrebbero tentare i genitori del piccolo britannico.

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