CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE…
1 - È UNA STRAGE INFINITA MUOIONO SUL LAVORO UN OPERAIO DELL' ILVA E UN TECNICO A TORINO
Elisa Forte e Federico Genta per “la Stampa”
Nel giorno in cui la procura di Padova ha iscritto nel registro degli indagati sette persone per l' incidente nelle acciaierie, altri due nomi si aggiungono alla lunga lista delle morti per infortunio. Tragedie sul posto di lavoro, colleghi e famiglie distrutte dal dolore. Succede a Taranto come a Torino.
«La strage legale»
ANGELO RAFFAELE FUGGIANO MORTO ILVA
Da ieri ci sono altri due piccoli orfani dell' Ilva. Al loro fianco, ci sono i Tamburi battenti: donne e uomini, madri e padri che hanno formato un nuovo sodalizio anti-Ilva. Su decine di lenzuola esposte sui loro balconi ai Tamburi, nel rione che ospita da oltre cinquant' anni il colosso siderurgico più discusso d' Italia, scrivono «Basta alla strage legale».
Dentro alla fabbrica, ancora una volta tragico luogo di morte per i suoi lavoratori, regna il dolore. Profondo e silenzioso. All' Ilva è il giorno dell' ennesimo lutto. L' ultima vittima avrebbe compiuto 28 anni a dicembre: è morta su una gru, mentre era al lavoro sotto il sole di maggio e a pochi metri dall' immenso blu del mare di Taranto.
Angelo Raffaele Fuggiano, giovane marito e papà di due bambini piccoli, un maschietto e una femminuccia, viveva poco distante dallo stabilimento siderurgico. Era nato ai Tamburi: viveva lì con la sua famiglia.
PROTESTA DEGLI OPERAI DELL ILVA
Tra le polveri rosse e i wind-days, le giornate nelle quali il vento soffia forte, le scuole restano chiuse e i residenti devono tapparsi a casa per evitare le sostanze chimiche. Era cresciuto respirando quei veleni, ma aveva un lavoro grazie a quella fabbrica.
La dinamica
Angelo è morto colpito alle spalle: una fune d' acciaio sarebbe saltata in fase di ancoraggio dalla macchina scaricatrice colpendolo alla schiena. L' impatto violentissimo ha vanificato ogni tentativo di soccorso.
L' incidente è avvenuto al quarto sporgente degli impianti marittimi mentre l' operaio stava cambiando la fune a una delle gru che scaricano i minerali che servono alla produzione dell' acciaio, ferma da due giorni.
La notizia ha l' effetto di una bomba per migliaia di operai mentre è in corso la quarta delle 10 giornate di assemblee. La morte del giovane operaio di Ferplast, azienda dell' indotto, irrompe mentre sul caso Ilva si giocano due partite: da una parte la trattativa sulla cessione dello stabilimento pugliese ad Arcelor Mittal, dall' altra il contratto di governo M5S-Lega che segna il suo destino nella «riconversione economica basata sulla chiusura delle fonti inquinanti».
Fim, Fiom, Uilm e Usb ieri hanno proclamato uno sciopero che proseguirà fino alla conclusione del primo turno di oggi. «Sicurezza al centro della vertenza», ha tuonato l' arcivescovo Filippo Santoro. «C' è ancora molto da fare».
E a Torino un altro morto Angelo non è l' unica vittima di ieri. A Torino un attrezzo cade nella fossa di un vano ascensore. Poi il colpo più pesante e sordo di un corpo che precipita per sei metri. Massimo Drogo, 48 anni di Torino, era un tecnico esperto.
CADE IN VANO ASCENSORE E MUORE
Dipendente di una ditta specializzata con alle spalle mezzo secolo di storia, è morto ieri mattina dopo essere caduto mentre stava lavorando al primo piano di una palazzina Anni 50, quartiere Mirafiori.
È successo tutto sotto gli occhi di un giovane collega: «Ero sul tetto della cabina che avevamo appena sostituito - racconta -. Ho sentito i rumori sotto di me, quando sono corso di sotto per aiutare Massimo, lui non mi rispondeva più».
La vittima, forse sbilanciata quando gli è scappata di mano la chiave inglese, oppure colpito da un malore, ha sbattuto la testa: i soccorsi sono arrivati in pochi minuti ma non c' era più nulla da fare.
I titolari dell' azienda, adesso, parlano di una tragedia imprevedibile, malgrado tutte le norme di sicurezza fossero rispettate. La procura ha disposto l' autopsia, ma pare una storia come tante in una Torino che nel 2017 è risultata la terza città italiana con più morti sul lavoro. Altri ventuno, i casi, soltanto nei primi tre mesi di quest' anno.
2 - FINISCE SOTTO A UN TRAM DURANTE UNA CONSEGNA FATTORINO DI JUST EAT PERDE UNA GAMBA
Monica Serra per “la Stampa”
Correva verso l' ennesima consegna, l' ultima. Per una manciata di spiccioli ha perso una gamba a 29 anni un rider di «Just Eat», in seguito a un grave incidente stradale con due tram.
Una tragedia che conferma i rischi che affrontano questi giovani lavoratori, in bici o in moto, senza tutele. E ancora in cerca di un' identità contrattuale, dopo la recente sentenza del Tribunale di Torino che non ha riconosciuto loro lo status di lavoratori subordinati, facendoli rientrare nella categoria degli autonomi.
FATTORINO JUST EAT SCHIACCIATO TRAM 1
Ma anche vittime di un sistema di guadagno a chiamata che impone ritmi forsennati e che spesso "spinge" questi giovani, molti dei quali stranieri, a non osservare le più elementari regole del codice della strada.
L' incidente è avvenuto poco dopo l' ora di pranzo in via Ludovico Montegani, nel quartiere Stadera, alla periferia sud di Milano. Secondo la prima ricostruzione della polizia locale, sembra che il 29enne, milanese, ma originario della provincia di Napoli, sia stato travolto da un tram della linea 3 mentre, in sella al suo scooter Honda Sh 125, stava tentando il sorpasso di un altro tram che si trovava davanti a lui.
FATTORINO JUST EAT SCHIACCIATO TRAM 2
L' Atm, l' azienda che gestisce i trasporti locali a Milano, ha precisato che il fattorino è rimasto schiacciato tra i due convogli. Probabilmente non si è accorto del mezzo che arrivava nella direzione opposta. In quel tratto la strada non è asfaltata, ma ci sono masselli di pietra che rendono ancora più difficile mantenere il controllo delle moto vicino ai binari del tram.
FATTORINO JUST EAT SCHIACCIATO TRAM
Per estrarre il corpo del ragazzo rimasto incastrato tra le ruote e i binari è stato necessario l' intervento dei vigili del fuoco. I soccorritori del 118 lo hanno trasportato d' urgenza all' ospedale Policlinico.
Il 29enne è sempre rimasto cosciente, ma i medici non sono riusciti a salvargli la gamba, che è stata in parte amputata. È finito in ospedale anche il conducente del tram che, sotto choc, è stato aggredito con un pugno da un passante.
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