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LA SCHWA? VIA DI QUA! - LA LEGA (ISPIRATA DA TRUMP) LANCIA LA BATTAGLIA SULL'IDENTITA' DI GENERE: PROPONE RESTRIZIONI PER GLI STUDENTI CHE CHIEDONO UN'INDICAZIONE SESSUALE DIVERSA DA QUELLA ATTRIBUITA ALLA NASCITA (DOVRANNO DIMOSTRARE DI AVER AVVIATO UN PERCORSO PER IL CAMBIO SESSO) - NEL DISEGNO DI LEGGE VENGONO MESSI AL BANDO ASTERISCHI E SCHWA NELLE COMUNICAZIONI UFFICIALI - GLI STUDENTI NON POTRANNO ANDARE NEI BAGNI DIVERSI RISPETTO AL PROPRIO SESSO BIOLOGICO...
BASTA IDENTITÀ ALIAS E ASTERISCHI A SCUOLA, LA LEGA DEPOSITA PDL
(ANSA) - La Lega lancia la battaglia sull'identità di genere a scuola, contro le cosiddette identità alias, proponendo paletti e certificati medici per gli studenti che chiedano un'indicazione sessuale diversa da quella attribuita alla nascita. Per farlo, dovranno dimostrare di aver avviato un percorso per il cambio sesso.
O chiedendo il consenso preventivo e scritto dei genitori sulle attività scolastiche, dei figli, che riguardino sessualità e affettività, fino a disciplinare l'uso di bagni e spogliatoi nelle scuole (esclusi quelli degli istituti d'infanzia) perché ciascuno usi quello del proprio sesso di origine, e bandire asterischi, schwa nelle comunicazioni scritte. Sono alcuni punti della proposta di legge della Lega - primo firmatario, il deputato Rossano Sasso - depositata alla Camera a fine febbraio e illustrata oggi a Montecitorio. Il provvedimento è formato da tre articoli.
A monte, "l'esigenza di fornire un quadro di riferimento certo e adeguato agli operatori scolastici, qualora situazioni di disforia di genere possano interessare alunne o alunni del sistema scolastico nazionale", spiega Sasso. Il primo articolo prevede che studentesse e studenti possono essere riconosciuti "con indicazione del sesso diverso da quello anagrafico" e "limitatamente alle attività in ambito scolastico" se c'è un certificato del servizio sanitario nazionale che dimostri l'avvio della procedura di rettificazione di attribuzione di sesso, come stabilisce la legge n.164 del 14 aprile 1982. Successivamente, il dirigente scolastico, sentito il consiglio di classe, adotterà le misure conseguenti.
Novità anche sull'uso di bagni e spogliatoi nelle scuole di ogni ordine e grado, esclusi quelli degli istituti d'infanzia e riservati al personale scolastico: "sono separati in base al sesso maschile o femminile" e "non è consentito" entrare in bagni diversi rispetto al proprio sesso biologico attribuito alla nascita. Inoltre - si legge nel testo - non si può partecipare a gare sportive scolastiche "specificamente riservate a un sesso diverso da quello biologico". Infine, nelle comunicazioni che le scuole inviano a professori, studenti e alle loro famiglie, va usato "esclusivamente" il riferimento al genere maschile o femminile.
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