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A PESCA DI ITALIANI - DA TRE MESI DUE MARINAI, SANDRO DE SIMONE E MASSIMO LIBERATI, SONO SEQUESTRATI E TENUTI IN CONDIZIONI DISUMANE IN GAMBIA. ASSOLTI DALL'ACCUSA DI AVER USATO RETI IRREGOLARI, IL GOVERNO ITALIANO SE NE FREGA

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DAGOREPORT

 

Da tre mesi due marinai italiani, il comandante Sandro De Simone e il direttore di macchina Massimo Liberati, imbarcati sulla nave da pesca Idra Q sono sequestrati in Gambia. Per quindici giorni sono stati rinchiusi in carcere in condizioni disumane. L'accusa era di aver usato una rete da pesca irregolare. Processati, sono stati rilasciati dietro il pagamento di una cauzione ma non è' stato disposto ne il dissequestro della nave e ne il rilascio dei passaporti.

 

Successivamente, la società armatrice (la Italfish con sede a Martinsicuro - Teramo) ha presentato il ricorso all'Alta Corte del Gambia che il 30 aprile scorso ha emesso la sentenza di assoluzione ordinando il rilascio dei passaporti ai due marinai italiani e il dissequestro della nave.

massimo liberatimassimo liberati

 

Ma la sentenza non è stata riconosciuta dalle forze militari, che si sono opposte. Ora a bordo hanno raddoppiato la guardia armata e ieri Massimo Liberati è stato di nuovo arrestato per diverse ore poi rilasciato. È stato un evidente esercizio di pressione al fine di registrare l'intervento del governo italiano che invece sta ignorando la vicenda giustificandosi con la impossibilità di poter operare un'azione diplomatica. La società armatoriale e i due marinai sono di fatto stati abbandonati e lasciati al proprio destino.

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