cagnoni ballestri

UOMINI CHE ODIANO LE DONNE - IL MEDICO DI RAVENNA ACCUSATO DI AVER AMMAZZATO LA MOGLIE: “SÌ, MI AVEVA LASCIATO PER UN ALTRO MA NON SONO STATO IO A UCCIDERLA. LA FUGA ALL'ARRIVO DELLA POLIZIA? SONO SCAPPATO PER PAURA” - MA LA DONNA AVEVA AVVISATO IL FIDANZATO: “SE VENERDÌ SERA NON AVETE MIE NOTIZIE, FATEMI CERCARE”

CAGNONI BALLESTRICAGNONI BALLESTRI

Giuseppe Baldessarro per “la Repubblica”

 

Il giudice, dopo aver ascoltato per quattro ore le ragioni di Cagnoni, ha emesso l’ordinanza di custodia in carcere disponendo la trasmissione degli atti nella città romagnola. Ora saranno il procuratore Alessandro Mancini e la pm Cristina D’Aniello a valutare la ricostruzione in chiaroscuro del presunto assassino, anche alla luce di tutti gli elementi raccolti nelle ultime ore.

 

I magistrati sanno, ad esempio, che la donna aveva paura. È vero che la coppia aveva raggiunto un accordo sulla separazione attraverso i rispettivi legali. Ed è per questo che lo scorso weekend sarebbe stato il primo che Giulia e il nuovo compagno avrebbero potuto trascorrere assieme alla luce del sole. Tuttavia Ballestri avrebbe capito che qualcosa non andava, al punto da avvertire il fidanzato con un messaggio: «Se venerdì sera non avete mie notizie, fatemi cercare». Indizi importanti, sui quali l’accusa sta ancora lavorando.

 

 

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Cagnoni, difeso dall’avvocato Giovanni Trombini, ha ripercorso l’intera vicenda affermando «di aver visto la moglie venerdì», mentre sabato mattina con i figli si è recato dal padre in Toscana. Ha parlato della scoperta della relazione extraconiugale della moglie ammettendo: «Ad agosto ho affrontato a muso duro l’uomo con il quale aveva iniziato a frequentarsi, ma l’ho fatto solo nel tentativo di salvare il nostro matrimonio». Aggiungendo: «Quando ho capito che tra noi era finita, ho pensato ai bambini e ho deciso di percorrere la via della separazione consensuale. Eravamo già stati da un matrimonialista che stava curando la pratica, ormai ero rassegnato ».

 

Il presunto omicida avrebbe ammesso di controllare il telefono della moglie, rifiutando tuttavia l’accusa di averle usato violenza: «Mai avrei potuto. Discutevamo, certo: ma erano le discussioni che ci possono essere in casi del genere». Quindi la ricostruzione delle ore dopo la scomparsa e del ritrovamento del cadavere nella villa disabitata: «Quando venerdì mi hanno cercato per chiedermi se sapevo dove fosse mia moglie ho risposto che probabilmente era con il nuovo compagno, di chiedere a lui». E ancora: «Ho provato a cercarla anch’io con messaggi e telefonate, ma non ho ricevuto risposta. Non ero preoccupato perché pensavo si fosse fermata con lui».

GIULIA BALLESTRI E MATTEO CAGNONIGIULIA BALLESTRI E MATTEO CAGNONI

 

Sabato, quando era ormai a Firenze, a casa del padre, Cagnoni ha saputo che la famiglia avrebbe presentato denuncia per la scomparsa e che anche lui avrebbe dovuto firmarla: «Ho continuato a telefonare, ma senza risposta ».

 

Dopo qualche ora, è arrivata la notizia del ritrovamento del cadavere. Ed è qui che il racconto di Cagnoni s’inceppa. Il medico non decide, come sarebbe stato naturale, di rientrare a Ravenna, ma resta a Firenze. All’arrivo della polizia salta da una finestra e tenta di scappare, un atteggiamento che spiega così: «Nel 2010 i poliziotti vennero a prendermi all’alba per notificarmi i domiciliari (per un’inchiesta dalla quale venne poi scagionato, ndr): ammetto che per me fu un trauma. Sono scappato per paura».

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Il procuratore Mancini non ha ancora le carte in mano. Ieri però ha aggiunto un tassello alla ricostruzione: «Una delle ipotesi è che abbia convinto la moglie a raggiungerlo nella villa per valutare i quadri di valore che erano in casa, in vista della divisione dei beni». Tasselli che si uniscono, e che potrebbero essere completati dalle relazioni della scientifica e dall’autopsia, prevista per oggi.

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