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Francesco Maesano per “la Stampa”
In chiesa, tra tanti calabresi, anche un bel gruppo di colleghi di Federico Bisceglia, 45 anni, giudice al tribunale di Napoli, morto alla guida della sua auto sulla Salerno-Reggio Calabria. Funerali alla basilica dell’Immacolata di Catanzaro, la salma trasportata nella cappella di famiglia a Verzino, nel Crotonese, e sul tavolo restano i dubbi di alcuni su quell’incidente avvenuto di notte, senza coinvolgere altri veicoli, in un tratto rettilineo e senza lavori in corso.
Gli inquirenti di Castrovillari, dov’è successo il fatto, sembrano non avere dubbi: «Natura accidentale». Dal momento in cui sarà effettuata l’autopsia bisognerà attendere sessanta giorni per avere tutte le risposte sulle analisi e sugli accertamenti chimici compiuti dal medico legale. La procura spiega che effettuerà anche una perizia sull’automobile e sul tratto di strada dov’è avvenuto l’incidente. Ma agli scettici non basta e le domande e le congetture trovano spazio sul blog di Beppe Grillo.
IL GIUDICE E LE ECOMAFIE
Bisceglia infatti era specializzato nella lotta alle ecomafie dalla Terra dei Fuochi e i suoi rifiuti tossici agli sversamenti di liquami nel mare di Capri. Non si occupava solo di questo: tra le ultime indagini c’è quella sulla morte della piccola Fortuna, la bimba di 6 anni precipitata dal balcone nel Parco Verde di Caivano e per la quale è stato fermato un uomo con l’accusa di aver abusato della bambina. Ma i Cinque stelle puntano il dito sulla sua attività d’indagine sui reati ambientali.
I DUBBI DEI GRILLINI
«Lo conoscevamo bene noi del M5S - spiega il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che alla tesi dell’incidente crede poco - ci ha aiutati nella stesura del disegni di legge sugli ecoreati e io su queste questioni ho smesso di credere al caso. Io mi aspetto indagini specifiche. La procura deve indagare e la questione non deve essere trattata come un incidente stradale qualsiasi. Quando si parla di rifiuti - prosegue Di Maio - sono innumerevoli le morti irrisolte per le quali si sono dovuti aspettare venti o trent’anni prima di trovare un barlume di verità.
Andiamo da Ilaria Alpi fino a Franco Imposimato. Questioni distanti, certo, ma quando si indaga sui rifiuti c’è sempre un filo conduttore. Qualora si verificasse che c’è stato del dolo nell’incidente che ha causato la morte di Bisceglia allora saremmo di fronte allo stesso schema di sempre messo in piedi dal sistema».
Un “sistema” che per Di Maio è quello «di Raffaele Cutolo che ci fa sapere che se parla lui crolla mezzo Parlamento. Di Carmine Schiavone che ha spiegato per anni come i casalesi gestivano direttamente oltre 100 sindaci. Dell’imprenditoria deviata, quella che ha sversato per decenni rifiuti tossici in Campania».
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